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Fatture false da casa farmaceutica, beni sequestrati a tre amministratori

Sequestro per oltre seicentomila euro nei confronti di tre amministratori di una società chimico-farmaceutica nel Fiorentino, la Istituto De Angeli Srl, con sede a Reggello, per dichiarazione fraudolenta. Le indagini si sono svolte tra il 2017 e il 2018 dalla Guardia di Finanza su delega del Sostituto Procuratore della Repubblica del capoluogo toscano, dottor Gianni Tei.

La società farmaceutica avrebbe evaso le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, tra il 2012 e il 2017. A dare esecuzione di sequestro 'per equivalente' nei confronti di 3 amministratori (2 di nazionalità francese ed 1 italiano) di una società chimico - farmaceutica con sede a Reggello, sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, nei giorni scorsi.

La società, facente parte di un gruppo imprenditoriale tra i principali a livello mondiale con stabilimenti localizzati in tutto il mondo, avrebbe qualificato come costi - con conseguente abbattimento del proprio reddito e delle correlate imposte - quelli documentati da fatture emesse nei suoi confronti dalla società capogruppo stabilizzata in Lussemburgo.

Questi costi, tuttavia, si riferivano a prestazioni che, pur descritte come “servizi manageriali”, non erano mai state effettuate; la loro unica finalità era quella di consentire di far figurare, in maniera fraudolenta, redditi inferiori a quelli reali.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, Dott.ssa Antonella Zatini.

Il valore delle liquidità oggetto di sequestro supera i 600 mila euro e corrisponde all’ammontare delle imposte sui redditi e sul valore aggiunto che sarebbero state evase dalla società farmaceutica tra il 2012 e il 2017, mediante condotte sanzionate dall’articolo 2 del decreto legislativo n. 74 del 2000 (Dichiarazione fraudolenta).

L’ammontare complessivo delle operazioni inesistenti ha sfiorato i 6 milioni di euro, comportando anche evasioni all’imposta sul valore aggiunto (Iva) per circa 250 mila euro e all’Imposta Regionale sulle Attività produttive (IRAP) per oltre 270 mila euro.

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