Resistenza e cinema, ecco il film 'Pistoia 1944 - Una storia partigiana"
Sono dei ragazzi molto giovani, hanno in media 22 anni, ma hanno creato una loro associazione culturale e collaborano con numerosi enti, istituti, scuole e amministrazioni. E dopo lunghi anni di duro lavoro, finalmente, hanno iniziato le riprese cinematografiche per realizzare il film “Pistoia 1944 – Una storia partigiana.” È, prima di tutto, un film indipendente, e ciò significa che i fondi economici sono molto limitati, ma non per questo rinunciano a voler inscenare un grande racconto, quello del comandante partigiano Silvano Fedi e dei suoi uomini. “Realizzare una pellicola è già una grande sfida”, racconta la regista Gaia Cappelli, di 21 anni, “ma questo tema era importante per me, perché parla di ragazzi che avevano la mia età e che sono nati in luoghi a me comuni, persone di vent'anni che hanno preso in mano le armi.” Si tratta, quindi, di una storia vera, accaduta in Toscana nel lontano '44 e ivi ambientata. Quando si chiede alla regista e a tutti i suoi collaboratori come mai proprio questa storia, la risposta è sempre la stessa: perché è e sia di ispirazione. Silvano Fedi aveva 23 anni ed era cresciuto nella città di Pistoia sotto il regime fascista prima e l'occupazione tedesca dopo. Compagno di classe, tra gli altri, di Antonino Caponnetto. Ma fin dai tempi della scuola non aveva ceduto al servilismo: Silvano Fedi promuoveva scioperi nelle fabbriche, distribuiva libri banditi, studiava i fatti politici tutte le notti e, quando arrivò l'occupazione nazista, fu tra i primi a creare una formazione partigiana. Lo sceneggiatore, Matteo Cerchiai, di 23 anni, dice: “Siamo arrivati a questa storia quasi per caso, ritrovando un vecchio dattiloscritto degli anni '80, l'abbiamo letto in una notte. La cosa che più colpisce sono gli ideali di questa formazione partigiana: escludevano la politica dalle loro azioni, erano autonomi. Non hanno iniziato la Resistenza perché comunisti, o repubblicani, o anarchici, piuttosto l'hanno iniziata perché lo credevano giusto.” Le Squadre Franche Libertarie, così si chiamava la Formazione, si erano date un obiettivo ben preciso, ovvero agire e combattere senza provocare morti, da parte di nessuna fazione. Il rispetto per la vita veniva in qualche modo usato in guerra, e nelle loro tre grandi azioni partigiane, che verranno raccontate nel film, hanno agito senza sparare un colpo. Le riprese del film sono iniziate ad ottobre e si concluderanno a maggio. Marco Minghi, direttore della fotografia, ha sottolineato che “le difficoltà da affrontare sono molte, soprattutto in campo economico, ma è molto stimolante vedere che ognuno si impegna a dare del proprio meglio, gli attori come il cast tecnico. Abbiamo creato questo progetto in quanto appassionati di cinema, certo, ma la storia delle Squadre Franche Libertarie ci ispira tutti.” Questi ragazzi hanno realizzato quasi l'80% delle riprese, per finirle hanno aperto una campagna di raccolta fondi sul sito di Eppela, dove chiunque può fare una donazione, affinché questa storia partigiana possa vedere la luce, semplicemente prenotando il dvd del film. “C'è una nota amara in mezzo a tutte le note più belle della vita di Silvano Fedi” conclude la regista Gaia, “ed è quella che riguarda Montechiaro, una collina toscana dove Silvano morì appena ventiquattrenne, in un'imboscata nell'estate del '44. Era un personaggio dirompente, forse scomodo per molti. Ancora oggi non abbiamo idea di chi lo abbia consegnato ai tedeschi.” Il trailer del film è già stato pubblicato e si può trovare su youtube, mentre la raccolta dei fondi continuerà sul sito di Eppela fino alla prima settimana di maggio. Già dal trailer emergono molte curiosità tra cui la presenza di Licio Gelli nella storia, un Silvano Fedi profondo e ben studiato, interpretato dall'attore toscano Federico Antonello, tanti personaggi realmente esistiti e, soprattutto, un'idea di fondo: l'importanza del coraggio di agire nei periodi di crisi. “Pistoia 1944” esiste, quindi, per lanciare un messaggio, ed è un messaggio interamente scritto dai ventenni di oggi.
Fonte: Ufficio stampa