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Hotel Miravalle, Guazzini (CambiaMenti): "Chi ha scelto le tre aziende interessate? perché lo sconto da 120mila euro?"

Manola Guazzini

Manola Guazzini del Comitato CambiaMenti

Si viene a sapere dalla stampa che, dopo vari tentativi di assegnare la gestione dell'Hotel Miravalle, di proprietà del Comune, con un bando di gara, che sono andati tutti quanti a vuoto perché le offerte pervenute “non erano conformi”, tre imprese, una di San Miniato e due di Firenze, che avevano manifestato il loro interesse alla gestione della struttura ricettiva “formalmente o in modo informale” sono state invitate a una “procedura negoziata senza pubblicazione di bando di gara”.

Chi ritiene che CambiaMenti esageri nell'individuare la trasparenza come primo punto della propria proposta programmatica è proprio servito.

Anziché rendere pubblica nelle sedi istituzionali una questione come questa, aprendo anche, magari, una riflessione su come mai tutti i bandi di gara non hanno prodotto nessun esito, e dando conto di come l'attuale gestione “provvisoria” operi in modo precario, addirittura con i bagni in una situazione di degrado, si preferisce operare (o meglio dare l'impressione di operare) immediatamente con una procedura di cui il meno che si possa dire è che apre spazi all'arbitrio.

Insomma:
a) questi soggetti che si sono dichiarati interessati “formalmente o in modo informale” come sono stati scelti?
b) in quali tempi, anche tenendo conto della prossima scadenza dell'Amministrazione, chiuderà questa “procedura negoziata”?
c) cosa si pensa potrà cambiare rispetto alla questione della fideiussione, che è il punto su cui si sono arenate le trattative precedenti?
d) come si pensa di poter giustificare, anche di fronte alla magistratura contabile, uno sconto di 120 mila euro?

Sono tutte domande che sembrano non avere risposta
E infine e soprattutto:

questa Amministrazione Comunale tra un mese e mezzo al massimo non sarà più in carica: è il caso che continui ad arrogarsi la gestione di una partita così importante con procedure così disinvolte?
Non sarebbe meglio lasciare a chi subentrerà la libertà di decidere come gestire un patrimonio pubblico di questa rilevanza? Tanto più che se, come noi auspichiamo e siamo impegnati a realizzare, in futuro alla ricerca di effetti di annuncio e di immagine immediati si sostituirà una programmazione che vada al di là del giorno per giorno, una delle cose di cui si dovrà parlare a proposito della gestione del patrimonio è anche la definizione di una strategia precisa che consenta di fare fronte, in caso di insuccesso dei ricorsi in atto, alle penali a carico del Comune per il project senza compromettere la capacità di investimento e di intervento sociale .

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