Riforma Arpat, iniziate audizioni su proposte di legge
Maggiore autonomia organizzativa, maggiori risorse da impiegare in modo più funzionale alle attività strategiche di controllo e prevenzione, taglio dei vincoli che limitano le assunzioni e che negli ultimi anni hanno, in certi casi, complicato il lavoro di Arpat. Sono queste le richieste sul tavolo della commissione Ambiente, guidata da Stefano Baccelli, lanciate da sindacati e direttore generale dell’Agenzia toscana per la protezione ambientale Marcello Mossa Verre. Richieste avanzate nel corso della seduta di oggi, martedì 16 aprile, e arrivate a conclusione delle prime audizioni sulle due proposte di legge di riforma illustrate lo scorso 19 marzo (una di iniziativa della Giunta, l’altra presentata dai consiglieri Tommaso Fattori e Palo Sarti).
I punti sollevati da sindacati e Marcello Mossa Verre ruotano tutti attorno alla definizione dell’Agenzia, fino ad oggi riconosciuta come ente dipendente della Regione (ai sensi dell’articolo 50 dello Statuto) e quindi vincolata alla normativa di riferimento che non le premette, hanno rilevato le rappresentanze sindacali, di avere voce autonoma in conferenza di servizi. Nella modifica della legislazione, infatti, le nuove disposizioni individuano gli enti dipendenti, e quindi anche Arpat, come dipartimenti dell’ente regione inseriti all’interno del sistema, che si esprimono attraverso il rappresentante unico regionale. La natura di ente dipendente è quindi una contraddizione in termini, emersa più volte nel corso delle audizioni, che non permette di raggiungere terzietà e trasparenza o di rendere Arpat un’agenzia forte, autorevole e credibile come ha ricordato il direttore generale citando il sistema nazionale a rete per la protezione ambientale istituito con legge nazionale (132/2016).
La nuova normativa dovrà quindi essere il risultato di un equilibrio tra richieste legittime ed esigenze di funzionamento, come ha spiegato il presidente della commissione che ha ribadito la strategicità di un’Agenzia eccellenza della Toscana, alla quale la Regione trasferisce annualmente oltre 47milioni. Il punto, ha sintetizzato bene Baccelli, è declinare la richiesta di autonomia e lavorare sul concetto di imparzialità piuttosto che su quello di terzietà. Enti terzi privi di responsabilità politica non sono credibili per il presidente della commissione che ha tracciato uno schema possibile: la Regione indica un indirizzo politico e una strategia al pari di quanto già fatto con l’istituzione di una task force per garantire la sicurezza nelle attività di escavazione.
Ad inizio lavori, il presidente ha voluto rispettare un minuto di silenzio per l’incendio divampato a Parigi e che ha seriamente compromesso la cattedrale Notre-Dame. Nel ricordare la bellezza di un’opera architettonica così stupefacente, Baccelli ha inteso interpretare lo sgomento che ha coinvolto tutti noi cittadini d’Europa e del mondo.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale