#Destinazionelba, un modello per la Toscana
L’hashtag è #destinazionelba, ma il messaggio lanciato va ben oltre i confini isolani e si allarga a tutta la Toscana. Lo sviluppo per essere reale deve essere un mix equilibrato di distintività, valorizzazione dell’origine salvaguardia dell’ambiente, il tutto finalizzato a creare traiettorie di futuro per le popolazioni sui territori. Questo il leitmotiv della convention promossa da Coldiretti oggi a Portoferraio con la presenza dei rappresentanti del Parco dell’Arcipelago toscano e di tutte le categorie economiche e delle forze sociali dell’Isola d’Elba. “All'avvio dell'imminente stagione turistica – ha detto Simone Ferri Graziani, presidente di Coldiretti Livorno - sono molti gli interrogativi che stimolano e preoccupano allo stesso tempo i diversi attori del mondo economico elbano. La giornata di oggi nasce con l'obbiettivo di riunire le tanti voci del territorio che sentono l'esigenza di dare un rinnovato slancio alla salvaguardia ambientale dell'isola”.
All’assise sono intervenuti Giampiero Sammuri e Maurizio Burlando, presidente e direttore del Parco dell'Arcipelago Toscano, Stefano Masini, capo area Ambiente e Territorio di Coldiretti. L’iniziativa ha visto la presenza delle categorie economiche elbane: Franca Rosso, presidente Confcommercio Elba, Franco De Simone, Presidente Confesercenti Elba, Massimo De Ferrari, presidente Associazione Albergatori Umberto Mazzantini, del direttivo nazionale di Legambiente e responsabile Isole Minori, Marcella Parrini, presidente Cna Elba. Ha concluso la giornata l’intervento di Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana. Molti i temi affrontati nell’affollata assemblea perché numerosi sono i "fascicoli" aperti: le specie estinte o in via di estinzione, la diffusione di specie alloctone invasive, l'impatto antropico nei momenti di alta stagione turistica.
Giampiero Samurri nel suo intervento ha sottolineato “la necessità di offrire al Parco dell’Arcipelago strumenti operativi per il controllo di cinghiali e mufloni, specie alloctone in forte espansione, in modo da contenerne il numero anche attraverso strumenti incruenti come le gabbie, che subiscono frequenti sabotaggi”. Gli ha fatto eco Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana, sottolineando come “la nostra organizzazione appoggia in pieno le due delibere del Parco, ovvero le delibere relative alla densità zero di cinghiali e mufloni, per la salvaguardia del patrimonio ambientale dell’isola, e chiediamo l’applicazione di questi provvedimenti anche nelle aree esterne al Parco».
Stefano Masini, capo area Ambiente e Territorio di Coldiretti, lancia un appello al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi: «L’isola, come tante altre aree della Regione Toscana, deve sviluppare il proprio potenziale agricolo. Per raggiungere questo obbiettivo chiediamo al Presidente Rossi di raccogliere le esortazioni del territorio: l’Elba non è un’isola per cinghiali».
“Dall’Isola d’Elba lanciamo un messaggio a tutta la Toscana – ha detto Fabrizio Filippi, presidente regionale di Coldiretti – per uno sviluppo equilibrato dei territori occorre rendere possibile la tutela delle attività economiche con il rispetto dell’ambiente. Il settore agricolo soffre per una proliferazione esponenziale di cinghiali ed ungulati che devastano le campagne e non consentono una normale attività d’impresa. Se vogliamo che le imprese agricole continuino a governare e presidiare il territorio occorre che la Regione proroghi la Legge Obiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana (LR 9 Febbraio 2016, n.10), che ha esaurito la sua validità a fine Febbraio scorso. A nostro giudizio – ha proseguito il leader di Coldiretti Toscana – occorre un momento di verifica sulle disposizioni regionali che hanno inserito vaste zone dell'isola fra le aree vocate al cinghiale. Per noi è imprescindibile un percorso per la rivisitazione delle aree “vocate” al cinghiale sull’Isola e nell’intera Toscana”. Se l'obiettivo della giornata era quello di superare le polarizzazioni, agricoltori vs cacciatori, parco vs cinghiali, si può affermare che le testimonianze di chi sull'isola vive e lavora ogni giorno, ci dicono che è possibile un riequilibrio dell'ecosistema che diventi un modello da replicare in altri territori della Toscana.
Fonte: Coldiretti Toscana - Ufficio Stampa