Sanità, La Mia Empoli propone: "Riportare al San Giuseppe servizi decentrati e sale operatorie"
Le proposte che la Lista Civica 'La Mia Empoli' vanta in merito alla sanità empolese prendono in considerazione sia il contesto ospedaliero che il territorio, in modo tale da garantire, attuandole, una migliore presa in cura dei bisogni di salute dei cittadini. La salute non può essere esclusivamente un problema di controllo della spesa farmaceutica o della riduzione della degenza ospedaliera. Occorre puntare al risparmio economico (efficacia ed efficienza) senza dimenticare le concrete necessità dei cittadini, opponendosi ad un’eccessiva aziendalizzazione della salute e ad un depotenziamento e perdita di qualità dell’Ospedale di Empoli.
Contesto Ospedaliero
Riattivazione del Blocco H: portando a compimento i lavori “biblici” a carico di questo edificio, sarà possibile usufruire di una vasta locazione, nella quale posizionare:
- Degenze ad alta intensità di cure (una sub-intensiva di area medica; posti letto dedicati per pazienti oncologici medici e/o chirurgici);
- Tutti quei servizi che attualmente sono decentrati dalla citta di Empoli (o all’interno della città in un luogo non strategico a favore dei cittadini):
- La Dialisi/Nefrologia (attualmente a San Miniato);
- Il centro di Formazione “Agenzia per la Formazione” (attualmente a Sovigliana);
- Ex-sede centrale della Asl 11 (in via dei Cappuccini) e il distretto territoriale (in via Rozzalupi);
- Attivazione completa delle Sale Chirurgiche del blocco G, destinandole pienamente alla chirurgica ambulatoriale e day surgery.
Trasferire tutte le sala operatorie significa evitare la necessità di convenzioni con cliniche private, attuando un risparmio economico. Di fatto, una riattivazione del blocco H con la centralizzazione dei vari servizi permetterebbe di attenuare notevolmente le attuali spese gestionali e il risparmio ottenuto manterrebbe
economicamente lo stesso edificio. D’altra parte, non facilitare la progressione dei lavori e la completa ristrutturazione significherebbe rendere inutili anni di investimenti con un progressivo e continuo degrado della struttura in essere.
Il Pronto Soccorso: punto nevralgico dell’Ospedale rimane sicuramente il Pronto Soccorso, che vanta sempre più accessi quotidiani per la mancata completa attivazione della Casa della Salute. Per far fronte a questa situazione, è necessario:
- aumentare il personale medico e infermieristico a disposizione, sia al Triage (punto di primo impatto con il Sistema Sanitario Nazionale) sia in particolare nella sezione ortopedica del Pronto Soccorso, evitando al cittadino di ritornare “il giorno dopo” per terminare il trattamento;
- ridurre i tempi di attesa potenziando i servizi diagnostici in particolare radiologici;
- creare percorsi assistenziali con protocolli a completa gestione infermieristica lasciando al medico la supervisione;
- potenziamento del buono servizio del Pronto Soccorso pediatrico;
- attenta formazione del personale infermieristico che gestisce il Triage per migliorare e ridurre i tempi di attesa.
Constatato che il blocco H al momento non è fruibile, la Lista proporrebbe di utilizzare i locali posti al I piano dell’Ospedale presso il compartimento C1, utilizzati ora come uffici per i direttori di struttura. Tale riorganizzazione permetterebbe di evitare il posizionamento di barelle nei corridoi, che annullano totalmente la privacy del cittadino.
Revisione della viabilità ospedaliera: centralizzando i servizi, aumenterebbe esponenzialmente l’affluenza dei cittadini, per cui l’intera viabilità intorno all’ospedale necessiterebbe di una revisione:
• una rotonda all’incrocio tra la statale e Viale Boccaccio (attualmente vi è il semaforo);
• la creazione di una strada che colleghi direttamente il parcheggio più lontano (quello parallelo all’argine) con l’Ospedale;
• una modifica dell’attuale entrata/uscita del parcheggio multipiano;
• prevedere un sistema di navette per le persone anziane, oltre ad ampliare la pensilina già esistente ma non adeguata per la sosta di più persone in attesa.
Servizi sul territorio: incentivare l’attività della farmacia territoriale attualmente posta al piano terra nel Blocco multipiano con orari più ampi e con una distribuzione dei farmaci più completa.
Call Center: il servizio telefonico sia per le prenotazioni sia per le informazioni attualmente è totalmente insufficiente. I tempi di attesa telefonici sono veramente eccessivi e spesso gli operatori sono molto stressati. La risposta tramite Web non è usufruibile da molti cittadini in particolare dagli anziani. Oltre a potenziare il servizio con personale interno, potrebbero essere coinvolte le associazioni di volontariato.
Cure Palliative e terapia del dolore: la Lista propone anzi tutto l'applicazione della legge 38/2010 sulla terapia del dolore e delle cure palliative, secondo cui il cittadino ha diritto ad accedere alle cure palliative, con tanto di piano terapeutico personalizzato, tutelando la fragilità e la dignità del soggetto. Per garantire gli effetti della legge, si ritiene pertanto necessario:
• potenziare l’assistenza domiciliare dei pazienti in cure palliative, coinvolgendo anche associazioni no profit (come ANT, Associazione Nazionale Tumori);
• attivare l’Hospice con posti letto sufficienti anche in convenzione con il privato sociale;
• dotare il servizio di personale medico-infermieristico adeguatamente preparato per la cura e l’assistenza dei pazienti fino alla fine naturale della vita;
• incentivare e non ostacolare i medici di famiglia (MMG) nella prescrizione di farmaci per la terapia del dolore;
• potenziale la terapia del dolore ospedaliera con l’attivazione di sale operatorie per i trattamenti invasivi.
Non si può risparmiare sul dolore delle persone.
Contesto Territoriale
Potenziamento delle strutture esistenti: la popolazione, con l’aumento dell’aspettativa di vita e della vita media, diviene sempre più anziana, più sola e necessitante assistenza. Per cui, invece che continuare ad aumentare i centri residenziali, che divengono di fatto più “cliniche”, dato lo stratificarsi delle patologie dei degenti, è necessario potenziare il personale già esistente (che si occupa della continuità ospedale-territorio) con medici e infermieri dedicati al concordare e organizzare una dimissione ospedaliera - con una successiva e continua assistenza sanitaria nel territorio, per ridurre ulteriori e nuovi ricoveri. Inoltre, per favorire la gestione dei servizi sanitari presenti sul territorio, conviene coinvolgere e convenzionarsi con le associazioni del privato sociale.
Istituzione di un’equipe multidisciplinare e dell’infermiere di famiglia: formare un team di operatori, che al proprio livello, sul territorio prendono in carica le situazioni di pazienti che, per la loro complessa situazione clinica, vivono a domicilio un “prolungamento della camera di degenza ospedaliera”.
In questo caso, l’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia e continuità, gioca un ruolo fondamentale. Nei fatti:
• Interviene con atti di prevenzione e promozione della salute, monitorizza gli assistiti assegnati, attua una presa in carico (anche di piccoli gruppi di popolazione circoscritti a livello territoriale), individuando le fragilità e collaborando con altre figure professionali,
avendo ben presenti le reti di servizi socio-sanitari;
• Facilita ai cittadini l’accesso mirato e selettivo alla rete dei servizi, in particolar modo a coloro che hanno difficoltà socio-economiche.
Sussidio di Assistenza: elaborare un aiuto economico a quelle famiglie che prendono in carico il loro caro che ha bisogno di assistenza di base, infermieristica e medica, avendo scelto di tenerlo nel proprio domicilio senza porlo in una struttura residenziale.
Case-famiglia di quartiere: creare case-famiglie di anziani in sufficienti condizioni di salute (massimo 8) dove essi vivono insieme, aiutandosi a vicenda ed avendo supporto di base.
Lista civica La Mia Empoli