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Riforma 118, medici e infermieri firmatari dell'appello dei '360': "No a passi indietro sul servizio"

Da molto tempo ci stavamo preoccupando di notizie ufficiose relative alla direzione che stava prendendo l’emergenza territoriale in Toscana. L’emergenza medica è una scienza relativamente giovane che negli ultimi 20 anni ha fatto passi da gigante in termini di dotazioni tecnologiche, protocolli operativi, formazione del personale, professionalità. D’altro canto sono aumentati il numero degli interventi, principalmente a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’emergere di nuove situazioni di fragilità sociale che si ripercuotono sul bisogno di salute. Complice anche una maggiore circolazione delle conoscenze, sono altresì cresciute le aspettative della cittadinanza in termini di qualità ed efficienza del servizio, in termini di qualità percepita. In conseguenza di ciò il soccorso extraospedaliero è passato gradualmente da una fase “caritatevole” del soccorso ad una fase “tecnico – professionale”.

Tutto questo impone nuove sfide e la necessità di omogeneizzare ed innalzare la qualità del servizio. In molte zone per la gestione dei codici maggiori abbiamo i medici che lavorano con i volontari, come quando partì il 118, in altre abbiamo le automediche con medico ed infermiere, con il trasporto del paziente affidato alle ambulanze delle associazioni di volontariato.

E’ innegabile che il ruolo del volontariato stesso è cambiato, con l’esigenza di “professionalizzare” un servizio offerto da personale non professionista per definizione. Sicuramente dovranno emergere nuove figure professionali che ci mettano al pari dei sistemi di emergenza utilizzati all’estero.

Nel frattempo, nell’interesse primario del paziente, non tollereremo passi indietro in termini di qualità e di sicurezza dei servizi offerti, che potrebbero verificarsi in caso di previsioni normative che non solo non alzano, ma addirittura abbassano l’asticella dei requisiti di legge per che deve fornire il trasporto sanitario.

Un altro problema è quello delle risorse: è chiaro che, specialmente di questi tempi, non sono infinite e quindi si deve ricercare la migliore efficienza ed efficacia del servizio. Noi firmatari semplicemente chiediamo che venga estesa quanto prima l’implementazione delle automediche aziendali alle zone dove non ci sono ancora e riteniamo inaccettabile la proposta delle AAVV che, a fronte di una generica figura di autista non controllato e formato dalla Asl, innalzerebbe vertiginosamente i costi, con minori garanzie di sicurezza ed omogeneità del servizio.

Dopo l’incontro di martedì con l’assessore Saccardi, prendiamo atto con soddisfazione del fatto che rappresentanti medici e infermieri degli oltre 360 firmatari parteciperanno ai successivi tavoli tecnici finalizzati al riassetto del 118 toscano e che verrà costituita una intersindacale medico infermieristica per gli aspetti a carattere sindacale che seguiranno.

Non è invece accettabile che la rappresentatività legittimata dall’assessore nell’incontro di martedì venga posta in discussione da soggetti terzi non legittimati a pronunciarsi in merito a questioni tecnico-sindacali.

Fonte: I firmatari dell'appello

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