Ascensore Castelfiorentino, perplessità della lista civica Insieme per Cambiare

Il progetto per la realizzazione di un ascensore al ridosso delle mura del piazzale sta suscitando dubbi e perplessità.
In relazione a questo intervento, voluto oltre 10 anni fa dal Sindaco Laura Cantini, progettato durante il mandato del Sindaco Occhipinti e mandato a gara dell'attuale Sindaco Falorni, c'è molta preoccupazione sotto il profilo della conservazione della patrimonio storico e identitario del nostro paese.
Queste perplessità nascono anche dalla constatazione che il piazzale, negli ultimi 17 anni, ha subito due interventi di ristrutturazione che si sono rivelati costosi e scarsamente durevoli. Innanzitutto, per la scelta e l'impiego di materiali che si sono deteriorati in brevissimo tempo e che non hanno migliorato la funzionalità e l'estetica del luogo.
Sorgeranno, infatti, a breve due torri in vetro che andranno ad alterare fortemente un angolo caratteristico, snaturandone totalmente l'aspetto.
Tra l'altro, il bando per l'aggiudicazione dei lavori per la realizzazione dell'ascensore è andato deserto due volte nel 2018; aggiudicato al terzo tentativo con un ribasso d’asta di ben il 24%.
Si è aggiudicato il lavoro un solo raggruppamento temporaneo di imprese della Campania (500 km da qui con -24%);
Ci chiediamo se sarebbero state opportune maggiore cautela e ponderazione, prima di dare il via ad un opera così discussa, lasciando così alla futura amministrazione comunale l’onere di decidere sull’opera.
Peraltro, nei prossimi mesi, dovrebbe partire il recupero dell'ex Cinema Puccini, al cui interno verranno realizzate scale mobili di uso pubblico, ma con la manutenzione a carico dei privati, che consentiranno di superare la medesima quota dell'ascensore, i cui onerosi costi futuri saranno a carico della cittadinanza.
Nel frattempo, i pini nella parte alta del paese sulla traiettoria dell’impianto, possiamo già considerarsi le prime “vittime”.
Noi non abbiamo niente di cui doverci "vergognare " per queste prese di posizione. Sì dovrà "vergognare", casomai, chi impiega in opere inutili i soldi di tutta la collettività, caricandola sopratutto di spese fisse di manutenzione in futuro.