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Chi trova un nido di tartarughe, trova un tesoro: salvare le Caretta Caretta in Toscana

(da facebook)

Torna la campagna di comunicazione a tutela delle tartarughe marine e dei loro cuccioli, amici ormai della Toscana. Il lancio per il 2019 è avvenuto stamani, nell'ambito dell'incontro dal titolo "Chi trova un nido trova un tesoro", iniziativa a cura della Rete Toscana di tutela dei cetacei, tartarughe marine e elasmobranchi, che si è svolto all'Acquario di Livorno nella suggestiva cornice della Sala del Relitto e che in questi giorni festeggia i 2 anni dal riconoscimento come Centro Recupero di tartarughe.
Dopo gli interventi, i partecipanti sono stati accompagnati in una visita guidata della struttura.

Oltre alla presentazione della nuova campagna che sensibilizza operatori turistici e cittadini all'attenzione per la nidificazione di Caretta caretta in Toscana, la mattinata è stata l'occasione per fare il punto sui risultati raggiunti lo scorso anno nel settore della tutela della biodiversità. La stagione 2018, ha visto l'assessorato all'ambiente particolarmente impegnato a consentire azioni di programmazione e politiche di settore che venissero incontro alle esigenze di cittadini e operatori turistici del mare.

L'assessore regionale all'ambente ha avuto modo di ringraziare tutti i partner pubblici e privati aderenti alla rete toscana, che anche nel 2019 contribuiranno alla distribuzione delle guide esplicative, per la ricerca dei Nidi di Caretta Caretta, così da sensibilizzare gli operatori del mare ed i turisti per renderli partecipi della salvaguardia di queste specie marine presenti lungo le coste e che sempre più scelgono le spiagge toscane per la loro riproduzione. Dal canto suo, ha osservato quanto gli interventi tecnici e soprattutto le testimonianze nel dibattito che nella giornata di oggi ne è seguito, possano costituire un contributo fondamentale per accrescere il sistema delle conoscenze e come anche i cittadini possano essere di aiuto a questo percorso da fare insieme.

L'Osservatorio Toscano per la Biodiversità ha implementato i partecipanti alla rete toscana degli spiaggiamenti e recuperi delle principali specie target, attraverso incontri mirati sul tema. Per quanto riguarda la nidificazione di Caretta caretta, l'anno scorso sono nate sulle spiagge toscane 130 tartarughe, sotto il monitoraggio dell'Osservatorio che ha presidiato quattro nidi: uno San Vincenzo, due a Rosignano, e uno a Straccoligno, (Capoliveri) all'Isola d'Elba.

Numerosi i traguardi raggiunti durante tutto l'anno: sono stati assegnati nel 2018 45mila euro a 8 progetti vincitori del Bando Go Green 2018, per progetti conclusi con esiti positivi; è stato reso possibile, in ambito di accordi tra la CE e il Ministero dell'Ambiente, per la rete Natura 2000, l'individuazione di un ampio SIC marino dedicato al Tursiope, il delfino più presente nel nostro arcipelago, per un area totale di circa 4000 Kmq, che valorizzano e concretizzano, quanto definito dall'Accordo transfrontaliero del Santuario Pelagos.

Nel campo della formazione, sono stati poi realizzati diversi moduli formativi e informativi, in più sedi costiere utili ad ampliare l'elenco dei soggetti coinvolti, e soprattutto per preparare le nuove generazioni ad appassionarsi a questi temi. Per Costa Edutainment e l'Acquario di Livorno è intervenuto il direttore della struttura – Patrizia Leardini – che ha ringraziato i presenti, in particolare l'assessore regionale all'ambiente e difesa del suolo ed i rappresentanti delle forze armate e delle istituzioni presenti ad un evento così importante di sensibilizzazione ambientale. Sono inoltre intervenuti Claudia Gili - direttore scientifico e dei servizi veterinari Costa Edutainment e Giovanni Raimondi, biologo Acquario di Livorno.

E' stata rafforzata la collaborazione con la Direzione Marittima di Livorno e con il Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto presso il MATTM, che hanno voluto portare il proprio contributo all'odierno convegno. In particolare il Direttore marittimo della Toscana, descrivendo le procedure operative che vengono adottate in caso di avvistamento, spiaggiamento e recupero di specie marine protette, ha richiamato l'attenzione sulla necessità di coordinare ed omogeneizzare i dati raccolti per evitare la frammentazione o, peggio, la dispersione delle informazioni. Ottimizzare la disponibilità di tali dati, ha proseguito l'Ammiraglio, è un fattore imprescindibile affinché essi siano funzionali al perseguimento di quelle preminenti finalità connesse tanto alla salvaguardia della biodiversità, quanto alla tutela del la sicurezza della navigazione.

Nel successivo intervento, il rappresentante del R.A.M. ha illustrato le norme comportamentali in caso di recupero e manipolazione delle tartarughe marine, ed ha poi ampiamente chiarito il ruolo di coordinamento della Guardia costiera – quale articolazione del MATTM – richiamando, in particolare, la centralità della piattaforma OCEAM (Osservatorio delle CCPP per l'elaborazione dei dati ambientali marini) quale concreto anello di congiunzione per un più efficace coinvolgimento di tutti i soggetti competenti. Il lavoro è proseguito in questi primi mesi del 2019, durante i quali è stato messo a punto l'Accordo di Collaborazione con le tre Università toscane di Firenze, Pisa e Siena in materia di biodiversità terrestre e marina.

La Regione ha stanziato 442.500,00 euro per il triennio 2019-2021, oltre il cofinanziamento messo a disposizione delle Università. Sono stati definiti contributi ai 4 Centri di recupero di tartarughe per il 2019 per un totale di 16.000 euro (Centro WWF a Massa (MC), Centro Tartamare (GR) Centro Talamone del Parco Maremma, Centro presso l'Acquario di Livorno che ci ospita). Tutti e 4 sono in possesso delle due autorizzazioni che permettono sia di monitorare la nidificazioni sia di recuperare le tartarughe malate o ferite.
Grazie alla partecipazione del Settore al Progetto Ecostrim, finanziato nel programma PO Marittimo 2018-2021 in materia tutela della biodiversità e promozione del turismo sostenibile, sono stati finanziati 5 Punti Informativi dell' Osservatorio (55mila euro): nel Museo di Calci a Pisa, nel Comune di Capraia Isola, nel Comune di Piombino, nell'Acquario di Talamone, nel Comune di Livorno proprio qui nell'Acquario di Livorno.

La Regione ha poi contribuito al rilascio delle certificazioni di Alta qualità del Marchio Whale Watching, a 4 equipaggi toscani, che hanno superato il corso organizzato dalla fondazione CIMA di Savona, con ACCOMBAMS e il Santuario Pelagos. E sempre attraverso il progetto ECOSTRIM, sono finanziati con ANCI, 8 Moduli formativi per Guide, Associazioni, Diving, e operatori turistici, che si svolgeranno tra il 2019 e i primi del 2020.

Fonte: Regione Toscana

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