Meno telecamere e più mutualismo: le proposte di Pap per la sicurezza
“La sicurezza e la tolleranza non si promuovono con le telecamere ma con risposte culturali vere e impegni concreti”.
Lo ha detto Antonella Bundu in risposta a Dario Nardella, dopo l'aggressione verbale subita da suo cugino J. e non possiamo che concordare con lei
Questa giunta ha approvato l'installazione di ulteriori 300 telecamere, al costo di 4 milioni di Euro, per diventare la terza città più videosorvegliata d'Italia.
Francesca Conti di Potere al popolo, propone:
"a) che i soldi utilizzati per l'installazione di nuove telecamere siano devoluti a chi propone nei quartieri fiorentini, progetti di mutualismo, di creazione di attività sociali, di aggregazione culturale e politica, con le sole discriminanti dei valori costituzionali. L'esclusione si combatte prima di tutto con la cultura e il mutualismo;
b) che si destini il patrimonio pubblico per favorire politiche volte alla residenza, dalla riduzione dell'emergenza abitativa con le case popolari, alla creazione di biblioteche, poli mutualistici e luoghi di aggregazione, invece di svenderlo ai privati come avvenuto nel caso dello Student Hotel."
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Sentire l'occhio vigile dell'obiettivo dietro di sé fa sentire tutti più sicuri...ma è veramente così?
L'esperienza ci racconta del contrario: la città più videosorvegliata di Francia è Nizza, con una telecamera ogni 238 abitanti, 1000 apparecchi di controllo e un sistema efficientissimo che consente alla Polizia municipale di tenere sotto sorveglianza ogni angolo della città. Eppure, nonostante questo, Nizza è stato teatro di un attentato terroristico che ha causato 86 vittime e 458 feriti.
Come è stato possibile?
Semplice, Nizza oltre ad essere una delle città più videosorvegliate è anche una delle città più diseguali di Francia, dove, sullo sfondo dei grandi palazzi di lusso del Jet set si compone una periferia fatta di precarietà e miseria. E' nell'esclusione della sua periferia che si è formato il profilo dell'attentatore, depresso e violento, prodotto della nostra società più che di un fantomatico "scontro di civiltà".
Ma è giusto dunque riprodurre il "Modello Nizza" anche nella nostra città? Le telecamere possono essere la soluzione a miseria, degradazione morale, tossicodipendenza e precarietà?
Certo che no, la vera sicurezza è giustizia sociale, casa e lavoro vero per tutt*, e una vita di quartiere reale, fatta di relazioni e non di solitudini.
Fonte: Pap Firenze