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Turismo a Colle, Sottili (M5S) propone: "Alberghi diffusi in centro"

La nostra offerta turistico-culturale riguarda tutta la città e investirà e riguarderà non soltanto il centro storico, ma anche la parte centrale di “Piano” con le sue vie e piazze, il Parco fluviale, le Gore, la via Francigena, i Musei e i Teatri, i percorsi enogastronomici, le feste di paese e gli eventi culturali, musicali e ricreativi.

Oggi vorrei darvi qualche spunto su ciò che noi del M5S colligiano, proponiamo per la zona di “Castello”.

Si tratta di una forma di ospitalità ad impatto ambientale “zero” in grado di rianimare, per le sue particolari peculiarità, concesse in base alla nostra legge regionale sul turismo solo per borghi con determinate caratteristiche (che noi abbiamo), i centri storici che possiedono il fascino dell’autenticità. Un’ospitalità da gestire anche in forma associata tra gli albergatori di Colle (vedi tavoli di concertazione permanente, di cui in parte vi ho già parlato). Mi riferisco all’albergo diffuso.

Un albergo che non è verticale ma orizzontale (riutilizzando ambienti già esistenti negli edifici, adeguatamente ristrutturati), situato in un borgo o in un centro storico, con camere e servizi dislocati in edifici diversi, seppure vicini tra di loro. Una struttura ricettiva che si rivolge ad una domanda interessata a soggiornare in un contesto urbano di pregio, autentico, a contatto con i residenti, usufruendo dei normali servizi alberghieri. Tale formula si è rivelata particolarmente adatta per borghi e paesi caratterizzati da centri storici di interesse artistico ed architettonico, che in tal modo possono recuperare e valorizzare vecchi edifici e fondi chiusi e non utilizzati.

L’albergo diffuso ha la capacità di soddisfare i desideri di un’utenza esigente ed esperta: persone che hanno il gusto di viaggiare, che hanno trascorso vacanze e soggiorni in diversi tipi di alberghi e località e che sono alla ricerca di formule innovative e al tempo stesso in grado di rispecchiare il più possibile le caratteristiche del luogo.

La proposta dell’albergo diffuso si muove direttamente nella direzione di recupero del patrimonio artistico e culturale perseguito con tenacia sia dalla politiche comunitarie che da quelle nazionali e regionali e mostra di possedere la potenzialità per incrementare il reddito e l’occupazione dei piccoli centri, senza per questo intervenire contaminando la cultura, l’ambiente, l’identità dei luoghi.

Questa formula di ospitalità, da alcuni anni molto ricercata nel mercato del turismo internazionale, ha la funzione di “animatore” culturale ed economico dei centri storici; con l’apertura di un albergo diffuso che utilizza la “reception” anche come “ufficio informazioni” della località, magari in accordo con la Pro Loco, il centro storico può rivitalizzarsi mantenendo al suo interno una complessità di funzioni che non siano solo residenziali.

L’albergo diffuso permette ai turisti di vivere l’esperienza di un soggiorno in case e palazzi progettati per essere vere abitazioni, con aspetti strutturali, quali muri, spazi, infissi, arredi ed impianti diversi da quelli progettati per “turisti”. Il turista che si indirizza verso l’albergo diffuso ha a sua disposizione un vasta gamma di scelte differenziate in termini di diverso livello di comfort delle varie unità di ospitalità, diversa distanza dal centro, diverse caratteristiche architettoniche degli edifici… e consente una politica di differenziazione (anche di prezzi) con l’intendimento di rivolgersi con proposte diverse a differenti fasce di utenza.

La stampa, gli autori di guide turistiche, i blogger… non traducono il termine “albergo diffuso“, ma lo mantengono in lingua italiana esaltandone lo stile unico. Il progressivo e costante successo dell'”albergo diffuso” è dovuto principalmente all’attenzione di una parte della domanda turistica ai contenuti di sostenibilità e rispetto dell’ambiente proposte da alcuni luoghi di soggiorno. Vi consiglio di visitare il sito web del consulente Giancarlo Dell’Ara, ideatore dell’albergo diffuso, idea che sta riscuotendo successo sia a livello nazionale che internazionale. Il contesto colligiano si presta benissimo per collocare questa proposta. Essa infatti si riferisce ad un modello ampio ed elastico definibile come “paese albergo” che privilegia e valorizza i piccoli centri storici ed i borghi e nuclei di antica formazione. Ritengo che sia una modello perfetto ed altamente valorizzante, nell’ottica dell’offerta turistico-culturale per il nostro bellissimo Castello di Piticciano che ha la sua porta di ingresso sul ponte di Palazzo Campana.

Monica Sottili, candidato sindaco a Colle col M5S

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