Ramadan nell'area verde di piazza dei Ciompi, Sguanci (Q1): "Patto verbale, presenti le forze dell'ordine"
Come ogni anno a ridosso del Ramadan, che cade dal 5 maggio al 4 giugno, si solleva la questione ‘moschea’ in piazza dei Ciompi a Firenze.
Un lettore ha scritto a gonews.it, rivolgendosi alle istituzioni per chiedere come mai non gli sia possibile portare la sua bambina nello spazio giochi il venerdì mattina. "Il comune ha dato il permesso di occupare il suolo pubblico? Se così non fosse mi sembrerebbe uno spazio autogestito."
Abbiamo girato la sua domanda al presidente del Q1 Maurizio Sguanci.
“L’unica moschea possibile, nelle occasioni in cui il numero dei fedeli è molto alto, come il venerdì o durante il Ramadan è quella di piazza dei Ciompi. Il venerdì il numero dei partecipanti alla funzione è tale da non poter contenere tutti all’interno della struttura. Abbiamo così stretto un patto verbale con il direttivo della moschea e accordato alla comunità l’utilizzo del giardino il venerdì mattina. Questo fa sì che i fedeli non preghino per strada creando problemi al traffico e per evitare il disagio a tutta la cittadinanza. Il direttivo non vuole più la presenza dei ‘mercatini’ e ha chiesto la presenza delle forze dell’ordine, infatti sul posto sono sempre presenti i vigili e la polizia, soprattutto dopo i fatti di violenza che qui si sono registrati lo scorso 12 febbraio. Stiamo facendo di tutto affinché ci sia una sana convivenza. Vorrei tra l’altro segnalare una ‘merenda cena’ organizzata dall’associazione ‘Il tumulto dei Ciompi’ in piazza, proprio il prossimo 5 maggio, a testimonianza di una comunità vera e fraterna che si auto-sostiene.” Il presidente Q1 Sguanci amaramente ammette: "A Firenze tutti vogliono la moschea ma nessuno la vuole sotto casa."
Residenti e comunità islamica hanno il diritto di vivere serenamente la loro quotidianità. Che è fatta da un lato della libertà di genitori e bambini di frequentare i giardini e i parchi gioco, dall’altro di professare liberamente e dignitosamente il culto. Tappeti poggiati a terra in piazza, in un giardino, in uno spazio inadeguato. È ormai da anni che si vive l’eterno ritorno del problema della moschea e non se ne viene a capo. Per quest'anno, con buona pace di tutti, la questione è congelata, bisognerà aspettare il prossimo 'quinquennio'.
Chiarastella Foschini