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L'investimento nelle infrastrutture sociali urbane, il modello di Firenze

Domanda case Toscana

Avviare un dialogo sulle politiche europee di investimento nelle aree urbane, al fine di offrire agli abitanti un’adeguata offerta abitativa tarata sulle capacità di evitare che le città divengano luoghi di esclusione sociale. È questo l’obiettivo del workshop “L’investimento nelle infrastrutture sociali urbane”, organizzato oggi a Firenze da Casa Spa e Comune, con la collaborazione di Federcasa, la federazione che riunisce, a livello nazionale, tutti i gestori delle case popolari. Un appuntamento che non a caso è stato organizzato a Firenze, in quanto il capoluogo toscano si candida a diventare un modello virtuoso, in tutta Europa, in seguito all’annuncio del Sindaco Dario Nardella di lanciare uno dei Piani Casa più ambiziosi in Italia e probabilmente anche a livello europeo: 400 milioni di euro in 5 anni, per dare risposta a 8.000 famiglie (delle quali circa 2000 in graduatoria per una casa popolare) e risolvere così, in modo definitivo, la questione abitativa nel capoluogo toscano. Per realizzare questo progetto il Comune di Firenze intende attivare una serie di misure come l’istituzione di un contributo affitti per chi è già in affitto ed è in situazioni critiche temporanee; la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e un investimento nel social housing. Le risorse possono essere trovate attraverso fondi europei, statali e comunali, uniti a quelli provenienti da banche etiche e fondazioni di origine bancaria, da impiegare su progetti fortemente innovativi.

Un modello che, come detto, può essere replicato in tutta Europa, dove il nodo più critico delle politiche urbane riguarda l’housing, inteso come l’insieme degli aspetti legati all’abitare che comprendono l’emergenza abitativa, il social housing e la regolazione del mercato immobiliare privato. Per intervenire su questi aspetti occorre partire prima da un punto fondamentale, ovvero la necessità di offrire agli abitanti delle città un’adeguata offerta abitativa, tarata sulle capacità di tutti di evitare che le città divengano luoghi escludenti.

Per arrivare a tale risultato è necessario che il ruolo dei soggetti pubblici coinvolti venga ripensato: non più meri erogatori di servizi, ma registi di progetti ambiziosi, sui quali possano intervenire anche soggetti privati. È necessario infine allargare la platea dei possibili partner della pubblica amministrazione, nella realizzazione di progetti di housing, coinvolgendo quindi forze del terzo settore, che hanno dimostrato di poter partecipare a progetti della pubblica amministrazione, generando ricadute economiche sui territori.

 “L’evento di oggi vuole rappresentare un momento di incontro fra due mondi che normalmente non si incrociano, ovvero quello delle infrastrutture sociali e quello delle infrastrutture urbane - ha commentato il presidente di Federcasa e di Casa Spa, Luca Talluri. - Se gli enti locali dimostrano di saper sviluppare progetti credibili saranno più appetibili agli occhi dei grandi investitori e quindi risulterà più facile promuovere politiche sociali efficienti e di successo. E le aziende casa risultano essere lo strumento adeguato e corretto per l’attivazione di questi progetti.”

Fonte: Casa SpA - Ufficio Stampa

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