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Controllo di Vicinato, dall'Empolese Valdelsa: "Lo facciamo da anni, la Lega si sveglia ora?"

Brenda Barnini

Controllo di vicinato, la proposta di legge sottoscritta da un’ottantina di deputati della Lega, che contempla la possibilità di formare gruppi di cittadini per effettuare “controlli informali” nelle zone di residenza, allo scopo individuare “situazioni anomale”, ha suscitato una reazione di stupore da parte dei Sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa. A partire da quelli dei Comuni maggiori (Castelfiorentino, Empoli, Fucecchio) dove il controllo di vicinato è una realtà operante e collaudata da alcuni anni.

“Siamo davvero stupiti – osservano i tre Sindaci dell’Unione, Alessio Falorni, Brenda Barnini e Alessio Spinelli – che la Lega si sia accorta soltanto adesso del “controllo di vicinato”, uno strumento di partecipazione e di cittadinanza attiva che noi abbiamo avviato con successo da diversi anni. Si svegliano un po’ tardi, e la cosa ci fa sorridere, visto che hanno fatto della sicurezza il loro cavallo di battaglia: peccato che i loro proclami abbiano finito per partorire idee e proposte che abbiamo già realizzato da tempo”.

Come si ricorderà, il “controllo di vicinato” agisce soprattutto sul versante della prevenzione, attraverso la formazione di gruppi di cittadini incaricati di osservare le zone assegnate, inviando messaggi di allerta tramite messaggeria whattsapp, e – a seconda delle circostanze - segnalazioni vere e proprie, sia alle forze dell’ordine che sulle pagine social dedicate.

Numeri alla mano, nei Comuni di Castelfiorentino, Empoli e Fucecchio è attivo da anni un piccolo “esercito” di oltre 1.600 cittadini, così ripartiti: 600 a Castelfiorentino (17 i gruppi formati), 500 a Empoli (14 gruppi), 524 a Fucecchio (5 gruppi).

“Il Controllo di vicinato – aggiungono i Sindaci – esiste nell’Empolese Valdelsa da anni; nel luglio 2017 abbiamo anche firmato un protocollo di intesa in merito con la Prefettura, che ha ritenuto il nostro metodo di lavoro come quello più idoneo per stimolare il coinvolgimento dei cittadini e nel contempo mantenerlo nel solco della legalità democratica. Chi ha formulato questa proposta – proseguono i Sindaci – nulla aggiunge a ciò che stiamo già facendo per conto nostro, in perfetta sintonia con le forze dell’ordine. Ma c’è di più: noi abbiamo attivato questo strumento in quanto disponibile, ma sappiamo bene che sono altre le risposte che possono fare davvero la differenza sui temi della sicurezza. Come Sindaci chiediamo al Governo di farsi carico e concretizzare queste risposte: certezza della pena, e più forze dell’ordine sul territorio”.

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