Rischio sciopero al Contact Center fiorentino 055055 (Linea Comune)
È il “Consorzio Leonardo”, Società con sede a Pistoia, l’aggiudicatario dell’appalto inerente il Servizio di Contact Center 055055 indetto, tramite bando di gara, nel luglio 2016 da Linea Comune s.p.a.. Appalto vinto e affidato alla Cooperativa Sociale romana consorziata di “Leonardo” “Capodarco” prima e “A Capo” dal 1° febbraio scorso, in seguito al cambiamento del nome di cui non sappiamo le reali motivazioni. Un appalto importante che gestisce ed eroga il servizio di Contact Center 055055 tramite la società Linea Comune s.p.a. a partecipazione interamente pubblica e costituita da alcuni Comuni del territorio fiorentino.
“Stiamo cercando di instaurare relazioni sindacali - afferma Umberto Marchi della Filcams Cgil di Firenze - che portino ad una contrattazione di secondo livello con una Società che fornisce ai cittadini servizi professionali di un certo rilievo. Abbiamo invece notato che questa Società non sa come mantenere tali rapporti: i dirigenti intraprendono abitualmente iniziative senza mai interfacciarsi con la RSU presente tutti i giorni in ufficio. Li abbiamo richiamati ad una maggiore correttezza e al rispetto delle parti sociali che assistono i lavoratori, avendo tra questi molti iscritti, ma ogni volta incorriamo in scivoloni incredibili e inaspettati da parte di chi si vanta di avere ottime relazioni sindacali all’interno di altre commesse fuori Toscana. Abbiamo aperto un tavolo nell'ottobre scorso dopo assemblee effettuate con i lavoratori, chiedendo la possibilità di iniziare una discussione atta a sviluppare una contrattazione di secondo livello con norme a parti economiche: riteniamo infatti che, a fronte di una estensione del Servizio basata sulle varie esigenze degli Enti aderenti che ha portato a un aumento della mole di lavoro e il servizio professionalmente svolto, si debba dare una ‘gratificazione economica’ ai lavoratori che con fatica e massimo impegno riescono comunque a mantenere un livello operativo molto alto al fine di soddisfare le richieste del Committente. Doveva essere - continua Marchi - una partenza per discutere con serenità, verificare i margini di spazio per dare un premio produttività e/o welfare al personale. Ci lasciammo con l'impegno di ritrovarci per fare il punto della situazione prima di Natale, e solo la nostra insistenza ha portato a riaprire una discussione il 20 dicembre, purtroppo immediatamente chiusa, poiché la Società ha rinnegato le intenzioni di ottobre motivando tale decisione con la mancanza di coperture finanziarie”.
“Uno scenario che inizia a farsi pesante - sostiene Federico Fontanini della Fistel Cisl regionale Toscana - poiché risulta assai difficile intrattenere rapporti corretti e onesti con una Società che ci incontra solo su pressione a fine dicembre e a febbraio, cambia nome senza comunicarlo alle parti sociali e risponde risentita quando si chiedono informazioni nell’interesse dei lavoratori, poiché questa operazione poteva influire negativamente sul personale”. Dopo una nostra richiesta di incontro dei primi di marzo, ancora oggi non abbiamo avuto risposte, ma abbiamo appreso che sono saliti dal Lazio per andare negli uffici fiorentini, una provocazione? Può essere, ma se questi devono essere le relazioni sindacali, ci sentiamo liberi di agire come meglio riteniamo”.
Ci preme sottolineare che una certa responsabilità debba essere riconducibile al Consorzio Leonardo, attore principale di questo importante appalto e di cui A Capo è appunto consorziata. Per questo motivo riteniamo che esso debba intervenire pensando anche di affidare la gestione del Call Center ad un’altra consorziata. Auspichiamo pertanto che le parti in causa si confrontino al fine di raggiungere una soluzione a breve: la pazienza nostra e di chi rappresentiamo (sono circa 25 i lavoratori dell’appalto fiorentino) sta per esaurirsi e ci spiacerebbe sia bloccare il servizio, mettendo in difficoltà i cittadini che quotidianamente vi si rivolgono, sia far perdere soldi ai lavoratori con ore di scioperi al fine di ottenere seri tavoli di confronto e relazioni sindacali che possano portare davvero a migliorare la vita lavorativa del personale.
FILCAMS CGIL (Umberto Marchi) e FISTEL CISL (Federico Fontanini)