Radio Radicale, Sostegni (Pd): "Salvare servizio pubblico che assicura informazione libera e imparziale"
Una mozione per chiedere il salvataggio di Radio Radicale, che con la decisione del Governo di tagliare il contributo per l’editoria a partire dal 1 gennaio del 2020 rischierebbe seriamente di chiudere e di interrompere la sua funzione di servizio pubblico che da decenni assicura con imparzialità, professionalità e innovazione.
A presentarla il consigliere regionale della Toscana Enrico Sostegni, che dopo aver firmato l’appello “Salva Radio Radicale” su Change.org, ha chiesto alla Giunta regionale un impegno «ad attivarsi, per quanto di propria competenza, anche mediante azioni di sensibilizzazione, affinché non venga interrotta l’erogazione del finanziamento pubblico per l’editoria e a prevedere la salvaguardia e la proroga della convenzione in essere, oltre il 21 maggio prossimo, fra Radio Radicale ed il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di garantire un libero diritto di informazione».
«Radio Radicale – spiega il consigliere - basa la sua sussistenza sulla convenzione in essere con il Ministero dello Sviluppo Economico per la trasmissione delle sedute del Parlamento e grazie al contributo per l’editoria, in quanto viene riconosciuto all’emittente, nonostante la sua natura privata, lo svolgimento di un’attività di interesse generale grazie alla trasmissione delle dirette dal Parlamento, dei congressi dei partiti, delle udienze pubbliche dei tribunali. Un servizio che ha permesso agli ascoltatori di “conoscere per deliberare”, frase del Presidente Luigi Einaudi che ancora oggi resta un caposaldo dell’emittente».
L’ultima legge di Bilancio ha prorogato la convenzione per la trasmissione delle sedute parlamentari da parte di Radio Radicale per un solo semestre, stanziando la metà della cifra degli anni precedenti ed ha previsto l’eliminazione del contributo per l’editoria a partire dal 1 gennaio 2020. «Una decisione – conclude Sostegni – che rischia di eliminare dal panorama dell’informazione italiana, oltre ad altre voci di informazione, una radio considerata da sempre libera, che in oltre quarant’anni di esistenza ha divulgato in maniera trasparente e completa le vicende politiche e sociali di un’intera nazione, dando la possibilità a ciascun cittadino di poter sviluppare una visione reale e personale delle questioni affrontate».
Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Gruppo Partito Democratico