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Empoli quando nacque 900 anni fa, un convegno con la C maiuscola
Il 10 dicembre del 1119, nel palazzo di Pistoia dei conti Guidi, Imilia comitissa, moglie di Guido Guerra a cui è intitolata una piazza della nostra città, concesse, a nome del consorte, al pievano Rolando, custos et prepositus Plebis S. Andreae de Inpori e a tutti gli homines del plebato, il diritto di edificare le loro case intorno alla pieve di Sant’Andrea pescatore e di poterle circondare da mura difensive, rafforzando così il suo ruolo di riferimento territoriale, per dare origine a una località già sede di mercato e di porto fluviale sull’Arno.
E’ il momento della nascita della nostra città, un evento che domani, giovedì 28 marzo, e venerdì 29, al cenacolo degli Agostiniani, sarà ricordato con un importante convegno promosso dalla Società storica empolese, patrocinato dal Comune d’Empoli e dall’Università di Firenze, Dipartimento di Storia Archeologia Geografia Arte e Spettacolo (SAGAS), sostenuto dalla Città Metropolitana Fiorentina, Regione Toscana, con la collaborazione dell’Associazione Archeologica Medio Valdarno, Fondazione Centro Studi sulla Civiltà del Tardo Medioevo di San Miniato, Propositura di Sant’Andrea apostolo di Empoli, Rotary Club Empoli, Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Empoli e con il contributo finanziario di Alino Mancini, Banca Cambiano, Berni Store, Gruppo Scotti, Generali e soprattutto dai soci della Società storica empolese.
"La deliberazione – spiega il professor Mauro Guerrini, presidente della Società Storica empolese - consentiva la fortificazione della pieve sorta secoli prima e l’incastellamento di numerosi popoli che abitavano nel circondario, nella vasta area che va dalla confluenza della Pesa e dell’Elsa con l’Arno, assicurando loro una maggiore protezione. Il documento della contessa Emilia fu convenzionalmente assunto in epoca moderna come l’atto di fondazione d’Empoli. La pieve di Sant'Andrea esisteva dal VI secolo, data avvalorata dal ritrovamento di tombe cristiane risalenti a quel periodo, e dipendeva dalla diocesi di Firenze quantomeno dal X secolo. La prima documentazione ufficiale si trova, però, solo in una bolla inviata da papa Niccolò II al pievano Martino l’11 novembre 1059, con la quale il pontefice gli conferiva il potere di ricevere tributi e rendite fondiarie dal capitolo dei canonici. La pergamena originale dell’instrumentum si conserva in copia coeva nell’Archivio della Collegiata di Empoli". "Circa il nucleo abitato – prosegue - nel periodo successivo alla decadenza del primo insediamento romano, forse detto In Portu, dal quale sembra derivino i successivi nomi Inpori, Inpoli, Impoli, fu presumibilmente spostato a Ovest del nucleo ancora abitato nel XII secolo; a questo insediamento fu attribuito il nome di Empoli Vecchio".
Le numerose e qualificate relazioni che saranno esposte in questo convegno faranno luce sul primitivo nucleo della città visto che studi recenti hanno consentito di definire meglio le radici di Empoli e hanno aperto scenari inediti da indagare con grande interesse. Si tratta senza dubbio di un grande evento culturale per la nostra città ed anche un vero e proprio fiore all’occhiello della Società Storica Empolese che consolida così il suo ruolo di primo piano nel panorama culturale di Empoli.
Marco Mainardi