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Grandi ospiti e 3mila presenze, successo per la prima di Recò

Da Gad Lerner a Ermete Realacci; da Elio e Makkox all’ex ministro Enrico Giovannini; dall’europarlamentare Simona Bonafè al filosofo Aldo Colonetti: più di 80 tra relatori e artisti si sono alternati per oltre 50 incontri in 11 location dal 21 al 24 marzo a Prato perRecò, il primo festival dedicato all’economia circolare che dà appuntamento nel 2020 per la seconda edizione.

“La forte risposta di pubblico, istituzioni e partner dimostrano che Prato è una città reattiva a questi temi ed è pronta ad affermare il suo ruolo di capitale dell’economia circolare – dichiara Alessandro Colombo, direttore del festival –. Recò 2020 sarà una rete di reti, un drive che porterà istanze concrete nel contesto europeo. Per la seconda edizione vogliamo potenziare le attività laboratoriali e il coinvolgimento attivo dei più giovani”.

“Per Prato l’economia circolare è parte della propria storia, una tradizione che affonda le proprie radici nel cardato e nella storia manifatturiera della città – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni –. Recò è l’occasione per valorizzare il grande patrimonio del distretto e lanciare progetti di sostenibilità a 360 gradi che possono creare nuove direttrici di sviluppo”.

“La grande collaborazione delle aziende manifatturiere, dei tanti commercianti che hanno contribuito alla riuscita della iniziativa dimostra come il tema dell’economia circolare sia avvertito in città – afferma l’assessore Daniela Toccafondi – . Più che un obbiettivo, il riuso e il rispetto dell’ambiente a Prato rappresentano una filosofia di vita e un metodo di organizzazione. L’apertura straordinaria degli stabilimenti produttivi per il pubblico generico ha generato in città quell’entusiasmo che si traduce nella consapevolezza di vivere in un luogo speciale. Con la presenza al festival di tanti autorevoli esperti, è stata portata all’attenzione dei politici la necessità di ridefinire  alcune norme e regolamenti in modo da potenziare ancor di più l’economia circolare a Prato”.

Un programma ricco e variegato che ha toccato numerosi temi innovativi: dalla rigenerazione urbana nuovi modelli di sviluppo; dalle green citiesall’ecodesign. E ancora, il pensiero sostenibile; la moda circolare con brand internazionali come Vivienne Westwood e Patrizia Pepe; l’abbattimento degli sprechi nell’universo food con lo chef Angiolo Barnie la sua pappa al pomodoro gourmet; il turismo sostenibile e le best practices dal territorio.

Non solo incontri a tema, ma anche tanti momenti di leggerezza e svago aperti a tutti. Boom di presenze anche nell’ultima giornata dedicata alle aziende locali, il cuore pulsante della città: un originale percorso a tappe, dal nome Open Factories, che ha registrato il tutto esaurito nei 9 eventi in programma e ha raccontato al grande pubblico le imprese del distretto pratese, le persone e le invenzioni che ne hanno fatto la storia, attraverso lo storytelling di Luca Scarlini, scrittore e drammaturgo.

Finale ad effetto con la performance No title yet all’interno dell’Archivio storico della Manteco Spa, il nuovo progetto di Kinkaleri in collaborazione con il fotografo Jacopo Benassi che indaga la dinamica dell’immagine usando la performance come elemento di condivisione di spazi.

Prato si candida di fatto come città protagonista sui temi della sostenibilità, anche grazie alla lunga tradizione nella rigenerazione dei tessuti e alla cultura imprenditoriale particolarmente adatta a incubare i nuovi modelli proposti dall’economia circolare.

Fonte: Ufficio stampa

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