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Tre cooperative di comunità per il rilancio di Castiglione d’Orcia e San Casciano dei Bagni

Vittorio Bugli

Stanno fiorendo in questi mesi, una dietro l'altra: a Castiglione d'Orcia nel segno del turismo e della riscoperta delle antiche sorgenti del Vivo; a San Casciano dei Bagni con un progetto di economia circolare, che parte dalla lavorazione della lana e del legno ma che coinvolge anche altre attività. Sono le cooperativa di comunità, che devono il loro nome al fatto che gran parte o quasi tutti gli abitanti dei borghi dove nascono ne sono soci.

Finora la più famosa in Toscana era quella del Teatro povero di Monticchiello, paese del senese colpito dalla crisi della mezzadria all'inizio degli anni Settanta e che allora ha scelto di aggregarsi intorno ad un'idea di teatro di piazza che costituisce oggi un'economia importante per i residenti, Adesso, su spinta anche del bando della Regione – che ha finanziato a dicembre venticinque progetti di altrettante realtà con 1 milione e 200 mila euro - molte altre cooperative sparse in Toscana stanno nascendo. Si creano così occasioni di lavoro e si mettono insieme attività economiche che da sole non avrebbero più la forza per andare avanti. E spesso gli utili vengono investiti in servizi per i residenti, perché l'obiettivo ultimo è frenare lo spopolamento di queste aree oggi marginali. Come nel senese a Castiglione d'Orcia e a San Casciano dei Bagni appunto, dove l'assessore alla presidenza Vittorio Bugli è stato ieri e dove stanno nascendo tre diverse cooperative.

A Vivo d'Orcia l'acqua del fiume, che si chiama come il borgo, nel Medioevo muoveva le cartiere. Più tardi, fino al Sette ed Ottocento, è stata la condizione che ha permesso la nascita di numerosi opifici. Nel secolo scorso l'acqua è stata utilizzata per produrre energia elettrica, con una piccola centrale oggi dismessa. E dall'acqua gli abitanti di Vivo hanno deciso di ripartire. "Le condotte costruite attorno alle sorgenti che danno vita all'acquedotto del Fiora, che arriva fino a Siena, in Val di Chiana e a Grosseto sono un viaggio affascinante e unico" confessa l'assessore Bugli, che l'ha scoperte ieri. Capaci da sole di attirare turisti. Ma nei dintorni c'è anche un eremo e un parco, con all'interno un castagneto con cento tavoli e griglie dove poter fare pic-nic. Si studiano percorsi, da fare a piedi o in bicicletta. Si pensa al rilancio di antichi allevamenti di trota. Il parco già c 9;era, spiegano i soci della cooperativa formata dalle cinque famiglie che abitano nel borgo, ma va messo a sistema e poi promosso: un luogo, immaginano, per famiglie, per chi ama lo sport e per gli amanti della montagna . La spesa prevista è 71mila euro, 50 ce li metterà la Regione.

Poco più in là, nella vicina frazione di Campiglia d'Orcia, si vuol invece creare un albergo diffuso. E' il progetto della seconda cooperativa, coordinata da un gruppo di giovani attivi nel volontariato, ma si sposa benissimo con i sogni di Vivo. Si pensa anche all'organizzazione di servizi di catering, al noleggio di biciclette elettriche e alla creazione di orti, frutteti e allevamenti sociali, ad interventi domiciliari pure in favore delle persone anziane e da finanziare con gli utili della cooperativa. Turisti e servizi per i residenti insomma, di pari passo. Servono 120 mila euro: 70mila li raccoglierà la cooperativa, con 50mila contribuirà la Regione.

"Penso che siano progetti che possano avere successo – commenta e risponde ai giornalisti l'assessore durante la visita - Alcune persone di questi sodalizi ha già vissuto l'esperienza rodata della cooperativa del Teatro povero di Monticchiello e sanno dunque come si fa".

A San Casciano dei Bagni l'obiettivo è invece creare una cooperativa, prevalentemente femminile, che sogna un'economia circolare, dove non ci sono (o quasi) rifiuti e tutto si ricicla e rilavora. Lo fanno partendo dalla lana e dal legno. Ma su stanno anche riaprendo vetrine da tempo serrate, si sta lavorando ad un negozio e-commerce che ospiterà i prodotti della cooperativa e quelli pure di altri piccoli negozi che non avrebbero energie per farlo da soli e in questo modo possono veder ampliata la propria platea di consumatori. Si progetta un ufficio ‘condiviso', per offrire tutti quei servizi necessari (ma spesso lontani) in un piccolo borgo. Non mancano idee per iniziative sull'arte e la musica. La spesa prevista è di 77 mila euro: ancora 50 mila il contributo della Regione. "Un bel progetto - commenta l'assessore, accolto ieri in paese – con parole come collaborazione, senso di comunità ed economia circolar e che si ripetono spesso in questo genere di esperienze dove si mettono insieme le professionalità di interi paesi". "Progetti – aggiunge – che stanno contagiando anche altri territori. E infatti all'iniziativa di ieri a San Casciano dei Bagni c'erano anche sindaci di altri comuni, che già chiedono se ci sarà un secondo bando regionale".

 

Fonte: Regione Toscana

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