Sciopero mondiale per il clima, in migliaia manifestano in tutta la Toscana
"Il clima sta cambiando, perché noi no?" è uno degli slogan che accompagnano in questo 15 marzo, data che resterà nella storia, per lo 'Strike4Climate', la manifestazione mondiale di lotta per il clima promosso dal movimento internazionale Fridays for future (Fff) per difendere l'ambiente, per difendere il nostro futuro. In tutto il mondo sono 112 i Paesi che hanno aderito, con circa 1.800 località impegnate. Da settimane,sulla scia dell'attivista 16enne svedese Greta Thunberg, proposta per il Nobel per la Pace, ogni venerdì promuove iniziative, presidi, flash mob e manifestazioni per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di avviare politiche per la tutela ambientale e salvare il pianeta dal riscaldamento globale. Anche la Toscana partecipa.
A Firenze sono circa diecimila i manifestanti in piazza Santa Croce. I manifestanti sono principalmente giovani e giovanissimi, sfilano per le vie del centro in direzione di piazza Santissima Annunziata fine del corteo.
A Pisa in migliaia hanno sfilato per le vie del centro. Sarebbe Bruno Fracasso, 21enne pisano studente di biologia, il primo italiano a seguire l'attivista sedicenne svedese Greta Thumberg nel promuovere il primo presidio Fff italiano il 30 novembre. Senza il cappello dei partiti, per ora: "Interloquiamo con tutti - dichiara Fracasso - ma le nostre tematiche sono inconciliabili con le politiche dei partiti sovranisti. Il Pd e la sinistra ci sostengono e da Zingaretti è arrivato un bel messaggio, ma per ora sono parole di facciata visto che sostiene la Tav e le grandi opere che sono nemiche dell'ecologia. Il M5s? È l'unico che ha nel programma tematiche ambientaliste, ma una volta al governo ha tradito quei valori. La verità è che in Italia siamo orfani dei Verdi".
A Livorno, circa 500 studenti delle scuole superiori hanno sfilato lungo le vie del centro. In testa una delegazione del liceo scientifico Cecioni, istituto dove è stato fondato il comitato locale Fff. Manifestazioni anche a Grosseto, Lucca, Carrara e Viareggio. Flash mob ad Arezzo e manifestazione nel pomeriggio. Flash mob anche a Prato.
Evento doppio a Montespertoli ed Empoli.
Sciopero mondiale per il clima, adesione e pieno appoggio da Rifondazione Comunista Toscana
Oggi è una giornata importante a livello mondiale, e lo è anche in Toscana: migliaia di studenti “scioperano” per il clima, per avere un futuro per sé stessi e per l’umanità intera. Non possiamo che aderire e sostenere pienamente la loro mobilitazione anche nella nostra regione, in vista anche di appuntamenti prossimi a livello nazionale. Tante solo le piazze delle città toscane dove questo tema viaggia sulle gambe di ragazze e ragazzi che troppo spesso e troppo strumentalmente molti dicono indifferenti al “bene comune”, e che stanno dando una prova di lungimiranza rispetto a una società e a una politica spesso distanti da questi temi. La questione è molto concreta: secondo i dati – rilanciati da anche da questo movimento spontaneo continentale – abbiamo pochi anni per tentare di invertire la rotta, e questo impone scelte concrete anche qui e anche ora. Questo significa, ad esempio, che si deve imporre la priorità di un nuovo modello di sviluppo (o meglio, di progresso) che assicuri il futuro. Un futuro che – puntando sulla lotta al dissesto idrogeologico, alle produzioni “pulite” a nuove modalità di trasporto e pensiero sulle città e sui territori - ha tutte le possibilità anche di creare tanto e buon lavoro. Chi punta – anche in Toscana – a grandi opere inutili iper impattanti e costosissime, e al conflitto ambiente vs lavoro, è in malafede e guarda al passato. E a usare il grimaldello anche dell’ambiente per cristallizzare le disuguaglianze sociali. Per questo con coerenza – a differenza di molti che sono tutti allineati qui come a livello nazionale per la realizzazioni di queste opere inutili, o che, peggio, hanno fatto una inversione ad U una volta al governo – siamo oggi (e domani) con gli studenti e con tutti coloro che vogliono un futuro diverso. L’unico possibile.
Sciopero mondiale per il clima, Barni: “Dalla parte degli studenti che rivendicano il diritto al futuro”
“Anch’io voglio esprimere la mia solidarietà agli studenti che oggi si sono mobilitati in tutto il mondo per protestare contro l’inerzia generale di fronte al cambiamento climatico e per rivendicare il loro diritto al futuro. Ed è proprio ai temi ambientali che la Regione Toscana ha deciso di dedicare due eventi che coinvolgeranno migliaia di studenti nei prossimi mesi: una Marcia Globale e la prossima edizione del Meeting dei Diritti Umani”.
Così la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, commenta #FridaysForFuture, la giornata di protesta degli studenti scesi in piazza per far sentire la loro voce come soggetti più interessati dalla minaccia del riscaldamento globale.
“La Toscana – continua la vicepresidente Barni – seguendo le indicazioni dell'Onu per lo sviluppo sostenibile contenute nell'Agenda 2030, in particolare per quanto riguarda la promozione di azioni per combattere il cambiamento climatico, ha avviato alcune azioni per sensibilizzare i giovani ai temi dell’ambiente: il 10 maggio si svolgerà a Firenze la Marcia Globale per i Diritti Umani, organizzato con Oxfam Italia, con la partecipazione di circa 1.500 studenti delle scuole medie e superiori di tutta la Toscana. A dicembre, il Meeting dei Diritti Umani affronterà i temi dell’Agenda 2030, chiamando al PalaMandela di Firenze quasi diecimila ragazzi delle scuole superiori della Toscana”.
“La ritrovata sensibilità delle nuove generazioni – conclude Monica Barni - è di buon auspicio per un futuro migliore e attento a questioni che non possono essere più rimandate al futuro, ma devono essere affrontate qui e ora, nel presente”.
Sciopero mondiale per il clima, Bugli: "Prima che sia troppo tardi"
"Vedere così tanti ragazzi manifestare per il clima è una cosa bella che dà speranza. Ancora una volta i giovani colgono le cose importanti del tempo e si mobilitano con decisione e a livello mondiale. Bisogna prendere molto sul serio questo richiamo, prima che sia troppo tardi. Grazie Greta!".
Così Vittorio Bugli, assessore alla presidenza della Regione Toscana, che ha partecipato stamani a Siena alla protesta degli studenti #FridaysForFuture contro i cambiamenti climatici.
Sciopero mondiale per il clima, Fratoni: "Grazie ragazzi per questa piazza piena di speranza"
"Una piazza Santa Croce piena di speranza. Grazie ragazzi, mi sono unita a voi per ascoltarvi, per condividere la vostra energia creativa e sostenere il vostro legittimo diritto al futuro. Rilancio l'appello forte e deciso per richiamare l'attenzione sull'emergenza clima, sulla sostenibilità e sul futuro delle nuove generazioni".
Lo ha detto l'assessore all'ambiente della Regione, Federica Fratoni, partecipando stamani alla protesta degli studenti #FridaysForFuture in Piazza Santa Croce a Firenze.
"La via della sostenibilità nasce anche dall'educazione ambientale e manifestazioni come quella di oggi servono a promuovere una cultura verde, che va oltre la tutela e l'attenzione per l'ambiente; richiama ciascuno di noi alla propria responsabilità, quella di abitante consapevole dell'unica comunità che vive su un solo Pianeta".
Sciopero mondiale per il clima, gli studenti di San Miniato presentano un progetto ambientale a Geofor
Gli studenti delle classi 3A, 3B e 3G della scuola media dell'Istituto Comprensivo “Sacchetti” nel centro storico, insieme ad una delegazione del Liceo Marconi, per oltre un'ora e mezzo hanno parlato con il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini, la vice sindaco Chiara Rossi, l'assessore Gianluca Bertini e l'assessore Marzia Fattori, in un incontro pubblico alla presenza del presidente di Geofor Daniele Fortini e della consigliera Valentina Pinori. Nella giornata del Fridays for future, l'evento globale sui cambiamenti climatici, i giovani studenti di San Miniato hanno voluto realizzare un flash mob di fronte al Palazzo Comunale, insieme agli amministratori, per poi illustrare al presidente Fortini il loro progetto ambientale. Hanno infatti escogitato una soluzione per evitare l'utilizzo dei sacchetti misti per le merende, rifiuti che rendevano l'indifferenziato troppo voluminoso. Grazie all'accordo con i proprietari del negozio di alimentari dove si riforniscono, sono riusciti ad eliminare i sacchetti misti, riuscendo così ad abbattere la quantità di indifferenziato prodotto quotidianamente.
“I ragazzi, durante l'incontro che ho fatto con le classi terze della scuola media del centro storico, nel mese di febbraio, mi avevano chiesto di poter incontrare il presidente di Geofor e io li ho voluti accontentare, anche perché il loro progetto che mi avevano già presentato in quella sede mi è sembrato davvero interessante – spiega il sindaco Vittorio Gabbanini -. Tante le domande, le curiosità e le risposte che i giovani hanno trovato in questo incontro, in una giornata dedicata proprio al tema dell'ambiente, ed è stato importante farlo oggi, per dare un segnale importante ad una manifestazione globale alla quale anche il nostro Comune ha deciso di partecipare – e conclude -. Vedere tanti giovani studenti così appassionati al tema dell'ambiente è davvero una grande soddisfazione; da loro sono venute tante idee importanti e sono sicuro che insieme possiamo andare nella direzione giusta”.
Sciopero mondiale per il clima, anche il CB2 con Greta
La sensibilità ambientale e il rispetto con cui quotidianamente il Consorzio 2 Alto Valdarno si occupa della cura dei corsi d’acqua affidati alla sua gestione è evidente.
E' proprio grazie a questo lavoro attento di manutenzione e prevenzione che tenta di limitare le conseguenze di un clima bizzarro e imprevedibile, che, con i suoi eventi sempre più estremi, contribuisce ad aumentare in modo esponenziale i fattori di rischio, in un territorio fragile e delicato.
La siccità che, già a metà marzo, fa sentire nel comprensorio consortile un possibile e imminente attacco; le piogge forti e concentrate che, periodicamente, si abbattono su città e campagne come bombe; le raffiche di vento di intensità straordinaria che sradicano piante e ostruiscono il letto dei fiumi sono i sintomi di cambiamenti radicali e profondi che interessano anche la nostra realtà.
Il Consorzio con sfalci, diradamenti della vegetazione, irrobustimento delle opere esistenti e realizzazione di nuove opere ingaggia una quotidiana battaglia per rendere meno pesanti le conseguenze di una meteorologia che sembra impazzita, su cui l’inquinamento ha responsabilità pesanti.
Di qui la decisione di raccogliere l'invito di Greta Thunberg e di partecipare attivamente alle iniziative promosse in occasione del #FridayForFuture #ClimateStrike dal movimento globale creato dalla giovanissima studentessa, che ha saputo innescare un'imponente campagna social e virale a favore dell'ambiente.
Il Consorzio 2 Alto Valdarno ha rilanciato i contenuti della campagna sulla pagina Facebook e invita tutti i consorziati a fare altrettanto.
“Partecipare alla mobilitazione, almeno simbolicamente, condividendo il messaggio sui social, serve ad amplificare l'azione di sensibilizzazione che, in modo spontaneo, si è diffusa rapidamente in tutto il globo. E’ una delle poche catene che potrebbe cambiare stili di vita scorretti e poco attenti al futuro”.
Sciopero mondiale per il clima, Pap Valdera: "Vogliamo un cambiamento"
C'è una strana circolarità nel descrivere quello che sta avvenendo con i cambiamenti climatici. Ogni mese esce un nuovo rapporto di scienziati stimatissimi che allarmano la popolazione mondiale e le loro conclusioni sono truci: il pianeta continua a scaldarsi costantemente e ogni volta ci sono sempre più gravi effetti ripetto a quelli precedentemente osservati.
Ogni volta che gli scienziati estensori del rapporto indicano nella mancanza di volontà politica una delle cause, ogni volta che viene segnalato il superamento di limiti e barriere del nostro sistema industriale, tutti vanno fuori di testa per qualche giorno e poi non succede altro.
Intanto ogni nuovo rapporto sui cambiamenti climatici ci sta dicendo che l'umanità dovrà affrontare una transizione senza precedenti in tutti gli aspetti della società a partire anche dal sistema della mobilità.
Ci sono molti problemi nell'affrontare la trasformazione dei trasporti non tanto nell'approvvigionamento delle fonti energetiche quanto nel trasferire energia elettrica o il vettore idrogeno nel modello della mobilità individuale. Il fallimento del “tutto elettrico” sta nel fatto non tanto dell'alto costo di batterie al litio e del loro smaltimento che resta un mistero, quanto nella costruzione di motori elettrici ad alta efficienza (si parla oltre il 90% di rendimento) che necessitano di Terre Rare, ovvero di quegli elementi come il Neodimio, che rari non sono, ma lo diventato perché la tecnologia di estrazione non ci permette di averne a sufficienza e disponibili in questo momento di passaggio. L'unico paese che dagli anni 80 ha sviluppato una tecnologia adeguata è solo la Cina e il passaggio a “tutto elettrico” ci porterà ad una dipendenza quasi assoluta dello sviluppo dei motori elettrici da questo paese, con tutte le conseguenze geopolitiche che esso comporta.
Quindi di nuovo si tratta di scelte politiche globali e nelle quali la tecnologia in sé non rappresenta un ostacolo, ma l'ostacolo principale è la supremazia dei paesi che producono la loro egemonia mondiale esportando fonti energetiche fossili e che sono la causa del mantenimento di questa crescita di gas serra climalteranti.
Ma c'è un'altra conseguenza dei cambiamenti climatici sui trasporti ed è il fatto che la popolazione mondiale aumenterà la sua tendenza all'inurbamento: si prevede che il 50% della popolazione mondiale abiterà nelle megalopoli e circa 1 miliardo e mezzo di persone si sposteranno da zone non più vivibili verso Nord.
Inurbamento e migrazioni sarà una minaccia decisiva al nostro modello di sviluppo basato sull'automobile individuale e i combustibili fossili. Già oggi in molte città del Nord Europa si sta sperimentando forme di gratuità dei trasporti pubblici elettrici, tram, metropolitane, car sharing, come risposta a domande future di organizzazione di mobilità sostenibili. I progetti di nuove ferrovie trans continentali come la Via della seta per il collegamento della Cina senza passare da grandi rotte commerciali navali, implicano però grandi investimenti pubblici, che gli esangui bilanci pubblici europei stentano a progettare. Ma quella è la via. I soldi in realtà ci sarebbero e occorrerebbe una redistribuzione che parta dal far pagare le tasse alle grandi Corporations americane (Amazon, Google etc.) che attualmente non pagano niente, togliere gli incentivi al trasporto su gomma e al consumo di combustibili fossili (oggi in Italia sono 16 miliardi solo sul trasporto su gomma e salgano a 24 con la produzione elettrica), e questo sarebbe sufficiente per trovare le prime risorse disponibili per affrontare il problema.
Non è più tempo per il gradualismo, perché le trasformazioni necessarie non aspettano. Entro dieci anni dovremmo ridurre del 45% le emissioni di gas serra per mantener a d 1,5 ° Centigradi l'aumento della temperatura media globale. Superata quella soglia non sarà più possibile fermare dei processi, che in realtà stanno già avvenendo come le emissioni di metano nel disgelo del permafrost siberiano o la morte di barriere coralline e alghe azzurre oceaniche che innescherebbero processi irreversibili e pericolosi per la vita su questo pianeta come l'abbiamo conosciuta negli ultimi milioni di anni.
Per questo motivo milioni di giovani in Europa manifestano ogni venerdì e Potere al popolo manifesterà insieme ai comitati NoTav, NoMUos, No Tap etc. il 23 Marzo a Roma, per ribadire che le grandi opere non porteranno benefici se non tra 30 anni, forse, mentre urge un cambiamento adesso delle politiche di trasporti, agricoltura, messa in sicurezza del territorio.
Il 23 Marzo sarà un giorno di lotta e di speranza per l'umanità intera che dovrà ripensare il suo modello di sviluppo a livello mondiale, abbandonando gli strumenti che si è dato finora e riportando sotto controllo la ricchezza e il benessere delle nazioni togliendolo di mano dal Mercato e dall'arbitrio delle Multinazionali.
Vogliamo un cambiamento, ora! Potere al Popolo!
Sciopero mondiale per il clima, manifestazione a Pontedera
L'intervento del Sindaco Simone Millozzi: "Anche a Pontedera i ragazzi delle scuole rivendicano il diritto ad avere il proprio futuro in un mondo ed in un ambiente che gli adulti di oggi hanno il dovere di consegnare loro più giusto e più pulito. Hanno ragione. Siamo ancora in tempo e non esiste un pianeta B. Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza."
Sciopero mondiale per il clima, Tiemme sostiene la giornata a favore del pianeta
Anche Tiemme sposa la causa dello sciopero salva-pianeta di oggi, venerdì 15 marzo 2019, e le tesi a difesa dell'ambiente di Greta Thunberg e tutti i suoi cotanei.
“La giornata di oggi è ricca di significati che è fondamentale tradurre rapidamente in fatti concreti da parte di tutti i soggetti chiamati a governare il mondo ed allungare la sua vita – afferma Massimiliano Dindalini, presidente di Tiemme Spa -. Da parte nostra daremo un contributo concreto in termini di continua riduzione di sostanze inquinanti in atmosfera, attraverso nuovi investimenti a favore dell'acquisto di autobus di ultima generazione, alcuni dei quali ad alimentazione elettrica o ibrida. Nelle prossime settimane cominceranno ad arrivare nuovi bus, come abbiamo annunciato, per rinnovare la nostra flotta, abbassare l'età media del nostro parco circolante sia urbano che extraurbano, e mettere a disposizione della nostra utenza bus sempre più attrattivi per compiere scelte di mobilità sostenibili ogni giorno”.
Sciopero mondiale per il clima, Cgil di Firenze in marcia
Tre anni dopo la firma dell'Accordo di Parigi, le promesse devono ancora trasformarsi in azioni. Aria più pulita, meno plastica nei nostri oceani, più energia da fonti rinnovabili, un futuro sostenibile: siamo in piazza per chiedere una #politica climatica più ambiziosa e risoluta.
Sciopero mondiale per il clima, Monni (PD): “Ragazzi venite a raccontarci le vostre idee
“È stata una manifestazione straordinaria quella che ha sfilato per le vie di Firenze e in oltre 180 piazze italiane. Voglio fare i complimenti ai promotori, alle decine di migliaia di studenti che hanno scioperato ed ai meno giovani che non hanno fatto mancare la propria voce. Tutti uniti per lanciare l’allarme sulla crisi climatica e chiedere un futuro diverso, nel segno della sostenibilità. Adesso serve il coraggio di trasformare questo grido di speranza in proposte concrete che possano favorire la transizione verde. Come Regione Toscana stiamo portando avanti iniziative preziose, ma c’è molto da fare e possiamo farlo insieme. Con questo spirito voglio invitare i promotori del Fridays for Future ad un incontro, insieme all'assessore Fratoni che si è subito dichiarata disponibile, per ascoltare le loro idee e aprire una nuova pagina di confronto. Le istituzioni, in un paese democratico come il nostro, hanno il compito di aprirsi al dialogo, favorendo processi il più partecipati possibile. Capiamo la rabbia delle giovani generazioni, ma se vogliamo realmente incidere sulle dinamiche presenti e future servono visione e progetti concreti da portare avanti. Vi aspettiamo”. Così Monia Monni vice capogruppo del Pd in Regione
Sì dei giovani agricoltori di Agia-Cia Toscana Centro allo “sciopero per il clima”
«Questa grande manifestazione giovanile internazionale, nata dal basso per garantire un futuro alle nuove generazioni, apre gli occhi dell’opinione pubblica su un problema che noi agricoltori conosciamo molto bene e viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, visto che gli effetti del cambiamento climatico colpiscono le attività agricole con sempre maggiore frequenza e in modo sempre più violento».
A dichiararlo è il coordinatore dell’Associazione giovani imprenditori agricoli (Agia) di Cia – Agricoltori Italiani Toscana Centro (Firenze – Prato – Pistoia), Lapo Somigli, nell’annunciare l’adesione della sua associazione al #ClimateStrike o “Sciopero mondiale per il futuro”.
«Come Agia-Cia Toscana Centro – spiega Somigli – aderiamo con convinzione allo sciopero per il clima, perché risponde a una sensibilità ecologica che noi giovani imprenditori agricoli di Cia dimostriamo quotidianamente nella gestione delle nostre aziende. Del resto è nei numeri che, mentre a livello generale la percentuale di aziende agricole che praticano agricoltura biologica è pari al 10% del totale, quando si passa alle imprese di giovani la quota sale al 20%. Un dato che sancisce una propensione doppia delle nuove generazioni di imprenditori agricoli verso l’agricoltura ecosostenibile».
«Ma c’è un altro dato da sottolineare a questo proposito – osserva Somigli -, l’attenzione che noi giovani agricoltori prestiamo all’innovazione tecnologica, che non è diretta solo a incrementare la produttività ma anche a migliorare e rendere più “puliti” i processi produttivi, riducendo le emissioni inquinanti e l’uso di fitofarmaci, nonché recuperando i sottoprodotti agricoli e gli scarti».
Remaschi: "L'agricoltura bio segue la strada indicata dai ragazzi"
"Ad appena due chilometri da qui, in piazza Santa Croce, ci sono migliaia e migliaia di giovani in piazza per protestare contro il cambiamento climatico. Noi condividiamo e sosteniamo i motivi della loro manifestazione a partire da questa iniziativa che, attraverso l'agricoltura biologica, esprime in maniera compiuta il nostro modo di concepire l'agricoltura e lo sviluppo". Lo ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi a margine dell'inaugurazione di Firenze Bio alla Fortezza da Basso di Firenze.
"Noi, come Regione Toscana - ha detto Remaschi - e tutte le realtà che hanno voluto e sostenuto questa manifestazione, Comune di Firenze (qui rappresentato dall'assessore Cristina Giachi), Anci, Firenze Bio, associazioni bio e biodinamiche toscane sentiamo una profonda sintonia con quanto avviene a Firenze e in tantissime città del mondo".
"La Regione Toscana – ha evidenziato ancora l'assessore - crede in un'agricoltura come questa che conserva la biodiversità, rispetta i ritmi della natura, riduce l'inquinamento delle risorse idriche e favorisce naturalmente la fertilità dei suoli. Ci crediamo noi e ci credono i produttori: sono 5.000 le aziende bio del nostro territorio, e coprono il 25% della superficie agricola. Numeri che speriamo possano ancora crescere per dare un contributo concreto, pur nel nostro piccolo, al futuro del pianeta.
"Ricordiamo anche – ha concluso Remaschi - che la Toscana è una delle regioni dove l'uomo ha sempre saputo dialogare con la natura: basti pensare ai nostri paesaggi, ai nostri prodotti agroalimentari unici al mondo. In questa impronta che abbiamo nelle nostre radici c'è anche il nostro impegno per il futuro. Un impegno che vogliamo condividere con questi ragazzi e con il bellissimo segnale che hanno dato oggi al mondo".