Portano via mobili e videosorveglianza da immobile pignorato, denunciati
Continua l’attività dei Carabinieri valdarnesi: nell’ultimo periodo diversi sono stati gli interventi operati dai militari dell’Arma, volti ad incrementare l’attività di prevenzione e repressiva.
In particolare, i militari della Aliquota Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Valdarno nella scorsa settimana hanno denunciato in stato di libertà un cittadino italiano ma di origine nigeriana, con numerosi precedenti penali a suo carico, per “rifiuto accertamento guida sotto influenza dell’alcool”.
L’uomo, fermato per un normale controllo della circolazione stradale rifiutava di sottoporsi al test dell’etilometro. A causa di tale comportamento sospetto i Carabinieri decidevano quindi di sottoporlo a perquisizione personale e domiciliare, trovandogli quarantuno grammi di Marijuana, detenuta ai fini di spaccio e per la quale lo stesso ha ricevuto la seconda denuncia.
I Carabinieri della Stazione di Terranuova Bracciolini hanno denunciato in stato di libertà un impiegato italiano resosi responsabile di mancata esecuzione di un provvedimento del giudice poiché non avrebbe riportato i figli minori alla moglie dalla quale si è separato dopo aver trascorso con loro il week-end. L’uomo infatti avrebbe dovuto riportare i figli a casa della moglie, in ossequio a quanto disposto dalla Autorità Giudiziaria con sentenza passata in giudicato.
Per lo stesso tipo di inosservanza, ma con una fattispecie diversa, nonché per furto, sono stati denunciati dai Carabinieri della Stazione di Montevarchi due conviventi italiani, un uomo (pregiudicato) ed una donna, i quali una volta nominati custodi dal giudice di un immobile in fase di pignoramento, lo consegnavano alla persona avente diritto dopo aver asportato l’impianto di videosorveglianza, di depurazione ed aspirazione dell’aria, oltre ad alcuni mobili arrecando così un danno superiore ai trentaseimila euro.
Per finire, i Carabinieri della Stazione di Castelfranco Piandiscò hanno proceduto a deferire in stato di libertà un operaio italiano in possesso di un’arma da fuoco regolarmente denunciata ma per la quale era da tempo scaduto il porto d’armi senza mai essere stato rinnovato. L’uomo aveva inoltre cambiato la residenza, senza rinnovare la denuncia dell’arma presso la nuova abitazione.