Tensioni nel Giro d'Empoli, questione nata dopo sberleffi ad una coppia gay?
Emergono nuovi dettagli sulle presunte intimidazioni fatte al candidato sindaco Andrea Poggianti e ad alcuni membri del suo comitato nelle giornate di venerdì e sabato scorsi. Da quanto si apprende l'antefatto del 'picchettaggio' di un gruppo di ragazzi che poi avrebbe minacciato verbalmente Poggianti, sarebbe la conseguenza di alcuni episodi di razzismo e omofobia accaduti nei pressi del comitato. Ad annunciarlo per primo attraverso una nota è il CSA Intifada.
Nella fattispecie una commerciante del luogo racconta di alcuni sberleffi ai danni di una coppia gay. Inoltre sarebbero stati allontanati in malo modo alcuni ragazzini di colore, anche se su questo episodio c'è un po' più di incertezza. Da qui la scelta di un gruppo di ragazzi che probabilmente ruotano intorno al mondo dei centri sociali e dei gruppi ultras di chiedere conto di quanto accaduto al candidato sindaco, una scelta sfociata in quanto accaduto sabato con l'intervento della polizia.
Poggianti ha dichiarato di non essere a conoscenza di questi episodi e che "nessun fatto di questo tipo può essere nelle corde di chi predica il rispetto e la legalità come noi" e respinge le accuse come un tentativo di giustificazione: "Il misero tentativo di difendersi da un azione di tipo squadrista cercando un espediente di questo tipo è semplicemente squallido". Il candidato sindaco oggi ha sporto denuncia e sembra che alcuni dei responsabili siano noti alle forze dell'ordine che li hanno già identificati.
I Desperados 1983, precedentemente chiamati in causa da Poggianti come protagonisti del gesto, hanno smentito con una nota in cui si legge che sono "stati tirati in ballo a sproposito per fatti che non ci riguardano" e che "nessun appartenente al gruppo era presente nei momenti in cui veniamo citati, né a titolo personale ne tanto meno a nostro nome". Lo stesso Poggianti, sempre attraverso una nota, ha spiegato di non aver "nulla contro il gruppo dei Desperados Empoli 1983. Se sono stati chiamati in causa è solo perché gli assalitori della sede hanno detto di appartenervi, mettendo la tifoseria in cattiva luce".
I COMMENTI
La nota del CSA Intifada
In un tempo in cui l’odio per la diversità viene sventolato come un valore da difendere, quando la discriminazione sessuale, religiosa e di razza tenta di essere sdoganata come una pratica comune, noi scegliamo di tornare a presidiare le strade e i quartieri come sempre abbiamo fatto in questi trentanni.
Da alcuni giorni, in Piazza Farinata degli Uberti, sono stati registrati, raccontati e testimoniati episodi di razzismo e omofobia di cui si sono resi partecipi esponenti vicini al candidato sindaco Poggianti e di cui lo stesso, necessariamente, è venuto a conoscenza, nonostante mai ne abbia fatto menzione nelle sue dichiarazioni. Tali eventi, a cui in molti (sempre gli stessi) hanno scelto di non far riferimento, non sono passati e mai passeranno inosservati a Empoli che da sempre difende i valori di Antifascismo e Antirazzismo, né lo passeranno mai all’occhio di chi ha a cuore la storia della città.
Alla luce di tale realtà si invita la Sindaca Barnini e chiunque abbia scelto di mostrare la sua solidarietà al candidato sindaco della destra, a prendere piena coscienza degli antefatti e soprattutto dei fatti accaduti. E’ opportuno, in simili contesti, valutare la (dubbia) opportunità di esporsi sulla base di racconti tendenziosi e omertosi da parte di chi agita, oscena, la bandiera della democrazia mentre affonda le proprie radici ideologiche (e di pratiche, come testimoniato) nell’odio e nella discriminazione.
In ultimo, ma non per importanza, ricordiamo che nei fatti narrati (per dovere di scelta lessicale) non c’è stata alcuna forma di minaccia o intimidazione ma soltanto il presidio pacifico di spazi pubblici e cittadini in cui si sono svolti deprecabili episodi di discriminazione razzista e omofoba.Se i fatti accaduti sono stati stigmatizzati come atti di pochi, ricordiamo che i valori che come Comunità in Resistenza abbiamo sempre portato avanti sono collettivi e comunitari e che, in questo senso, andranno letti tutti i futuri presidi pacifici da qui al termine del periodo elettorale, al fine di scongiurare il ripetersi di eventi che infanghino la storia antifascista della nostra città.
Dall’età in cui la verità è mistificata e la denuncia uno strumento da campagna elettorale.
Non resteremo a guardare. Non ci faremo intimidire.
La nota dei Desperados Empoli
Ancora una volta i Desperados sono stati tirati in ballo a sproposito per fatti che non ci riguardano.
Siamo abituati a prenderci le nostre responsabilità a metterci la faccia e a pagare eventuali conseguenze delle nostre azioni.
Troppe volte il nostro nome e stato usato a sproposito e forse troppe volte abbiamo ignorato.
Questa volta e diverso non permetteremo a nessun politicante di fare campagna elettorale sulle nostre spalle accusandoci di fatti di cui siamo totalmente estranei e che ci risultano inventati e mai successi.
Nessun appartenente al gruppo era presente nei momenti in cui veniamo citati, né a titolo personale ne tanto meno a nostro nome. Non cerchiamo né vogliamo scuse, anche perché da personaggi che fanno della bugia e dell infamia il proprio modus operandi preferiamo non averci a che fare.
I Desperados sono un gruppo Ultras dove tutti sono ben accetti indipendentemente dalla propria fede politica, religiosa,ceto sociale e colore della pelle. L' amore per l empoli f.c e empoli città e l unica cosa che conta, ma sia ben chiaro che pur non professando nessuna fede politica siamo e saremo sempre antifascisti e antirazzisti militanti
La candidata sindaco Beatrice Cioni
"Noi non ci stiamo a dar corda a chi cerca di far scivolare in un clima di tensione la campagna elettorale. Adesso emerge che ci son stati antefatti a quanto denunciato con gran clamore da Poggianti, costituiti da comportamenti omofobi e pare anche da interventi bruschi per allontanare bambini neri che giocavano in piazza.
Qualcuno tenta di avvelenare la campagna elettorale per trarre vantaggio da un clima di intimidazione e di odio. In una città come Empoli, animata da valori imprescindibili, come l’uguaglianza, l’accoglienza e l’antifascismo, non può esserci spazio per discriminazioni di alcun tipo. A Empoli le campagne elettorali sono sempre state del tutto pacifiche e lo sarà anche questa, perché gli empolesi la democrazia la presidiano e la sanno difendere. Pacificamente. Ci auguriamo che questa falsa partenza sia presto dimenticata e che tutti si concentrino sulle proposte da fare alla città".