Salute, Guazzini (CambiaMenti): "Pronti soccorso sono gironi infernali, riflessione su politiche regionali"
"La Toscana vantava uno dei migliori sistemi sanitari pubblici del mondo. Può essere ancora vero se si guarda ai rami alti: in effetti (e purtroppo l'ultimo anno di vita di mio padre mi mette in condizione di renderne testimonianza diretta) qui una persona di reddito modesto può ricevere gratuitamente cure mediche e chirurgiche di un livello che non ha niente da invidiare ad altre parti del mondo e che in molti Paesi solo un milionario potrebbe permettersi.
Ma se si scende dal livello delle grandi emergenze a quello del rapporto quotidiano che ognuno di noi ha con il sistema sanitario, l'impressione non è assolutamente di eccellenza.
I pronti soccorsi dei nostri ospedali sono dei gironi infernali dove i malati possono aspettare decine di ore prima di essere presi in carico, e la ragione del loro intasamento è che mancano quasi completamente nel territorio strutture che facciano da filtro al ricovero ospedaliero.
Per un intervento di lieve o media entità le liste d'attesa durano anni.
Se uno che abita nel Comune di San Miniato e deve farsi un'ecografia all'addome può ricevere un appuntamento a distanza di otto mesi in un altro luogo anche distante, e a questo punto sceglie di farsela in uno dei tanti laboratori d'analisi privati che ci sono anche nel nostro comprensorio nel giro di una settimana-dieci giorni e per una tariffa non molto superiore a quella del ticket.
Questo non solo apre varchi alla sanità privata, ma anche ad atteggiamenti che sostituiscono la cultura della ricerca del favore a quella dell'esercizio del diritto.
La responsabilità, senza dubbio, è in primo luogo della politica nazionale: ormai da vent'anni la spesa sanitaria pubblica è stata considerata da tutti i governi, di centrosinistra, di centrodestra e giallo-verde, come un settore su cui tagliare e non in cui investire in termini di qualità e di prevenzione.
Ma una riflessione critica secondo me va fatta anche sulla politica della Regione Toscana, soprattutto nei suoi aspetti istituzionali: la creazione di mega ASL, la dilatazione dei confini geografici delle società della salute, hanno finito per creare apparati burocratici lontani e impenetrabili e per rendere inaccessibili le sedi dove si fanno le scelte di programmazione e di investimento e dove si opera il controllo di gestione. Non si tratta assolutamente di rimettere in discussione le scelte di razionalizzazione operate (ad esempio quelle della rete ospedaliera), che però dovevano avere come presupposto una diffusione dei servizi e delle iniziative di prevenzione sul territorio che facesse da filtro all'ospedalizzazione e che invece non si è vista. Ma rimettere realmente in capo ai comuni singoli e associati i poteri di programmazione e di controllo, e, attraverso i comuni, restituire ai cittadini la possibilità di discutere e di partecipare a scelte fondamentali che riguardano la loro vita è invece indispensabile".
Manola Guazzini, candidata sindaco CambiaMenti San Miniato