Benito Mussolini non è più cittadino onorario di Empoli, approvata la mozione
La città medaglia d'oro al Merito civile per la Resistenza e considerata una delle città cardine dell'antifascismo da oggi, lunedì 11 marzo, ha revocato la cittadinanza a Benito Mussolini. Fino a poche ore fa, infatti, tra i cittadini onorari di Empoli figurava anche il Duce, ma così non è più. Dopo un 'percorso' portato avanti per mesi, il Comune di Empoli ha preso la decisione dopo l'ultimo Consiglio comunale.
A dare l'annuncio è il sindaco Brenda Barnini, che su Facebook ha scritto: "Il Duce non è più cittadino onorario di Empoli e questo è quello che conta per la capitale morale dell'antifascismo e medaglia d'oro al merito civile per il contributo dato nella Resistenza, nella Liberazione e con il sacrificio di centinaia di cittadini innocenti morti sotto il regime fascista e nelle deportazioni".
La proposta numero trentacinque - 'Revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini' - è stata approvata all'unanimità dai gruppi consiliari presenti, mentre il consigliere comunale e capogruppo de Il Centrodestra per Empoli, nonché candidato sindaco, Andrea Poggianti ha deciso di non partecipare al voto.
Proprio a Poggianti è dedicata una frase del post di Barnini: "Il Consigliere Poggianti, candidato Sindaco del centrodestra, non ha voluto partecipare al voto dicendo che ci sono cose più importanti di cui occuparci...si commenta da solo".
Approvata la proposta del sindaco Brenda Barnini
Benito Mussolini non è più cittadino onorario della Città di Empoli. Ieri sera il Consiglio Comunale ha votato all'unanimità dei gruppi consiliari presenti in aula la proposta presentata dal sindaco Brenda Barnini. Al momento della votazione non era presente in aula, dichiarando la volontà di non partecipare al voto, il consigliere comunale del Centrodestra per Empoli, Andrea Poggianti.
Mussolini ricevette la cittadinanza empolese agli albori del fascismo, il 24 maggio 1924, grazie ad una delibera votata all'unanimità dal Consiglio Comunale dell’epoca. In quel momento Mussolini ricopriva la carica Presidente del Consiglio dei Ministri e Duce del Fascismo.
«Il Duce non è più cittadino onorario di Empoli e questo è quello che conta per la capitale morale dell'antifascismo e medaglia d'oro al merito civile per il contributo dato nella Resistenza, nella Liberazione e con il sacrificio di centinaia di cittadini innocenti morti sotto il regime fascista e nelle deportazioni» - ha commentato a caldo il sindaco Brenda Barnini.
«Oggi più che mai – ha aggiunto Brenda Barnini – con il clima di razzismo, xenofobia, nostalgia del fascismo che sta dilagando nelle nostre comunità, come recenti fatti di cronaca confermano, è necessario mandare messaggi chiari e inequivocabili. Questa revoca è importante perché è una presa d'atto di quanto è avvenuto con la Liberazione e la Repubblica e di quando indissolubilmente radicato sia per Empoli l'essere democratica, antiautoriataria, repubblicana, costituzionale ed antifascista. Non è importante revocare la cittadinanza al defunto Mussolini Benito. E' essenziale affermare che è il fascismo che non ha e non avrà cittadinanza alcuna a Empoli. E affermarlo vuol dire rigettare non solo oggi, ma sempre, ogni revanscismo, ogni negazionismo, ogni fascismo culturale e politico».
Ecco alcuni passaggi della delibera votata da tutti gli altri gruppi consiliari rappresentati nell’assemblea empolese che revocano l’atto del 1924 (Partito Democratico, Questa è Empoli, Linea Civica, Ora si Cambia, FabricaComune): “Ritenuto che la figura storica di Benito Mussolini, capo del regime fascista e responsabile politico della soppressione delle libertà civili, politiche e sociali, sia in conflitto con i principi di pace, uguaglianza, democrazia e libertà che oggi ispirano e guidano la comunità cittadina e la Costituzione italiana e che la cittadinanza onoraria, a suo tempo conferita, risulti, pertanto, incompatibile con i valori di cui il Comune di Empoli e la sua comunità sono oggi portatori. Ritenuto, inoltre, che la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini sia in contrasto con l’art 1 dello Statuto del Comune di Empoli, e in particolare con il comma 3, che testualmente recita: “Il Comune di Empoli ripudia la guerra e persegue e promuove la cultura della pace, della giustizia e della cooperazione tra i popoli e assume le diversità di sesso, cultura e convinzioni ideali e religiose come valori e risorse su cui costruire una Società libera, democratica e socialmente equa”; il comma 4, che testualmente recita:” Il Comune di Empoli si riconosce integralmente nei valori di democrazia, di solidarietà sociale e di convivenza civile posti a fondamento della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza al nazifascismo. Bandisce ogni forma di dittatura e di totalitarismo perseguita per l'affermazione di principi politici, religiosi e filosofici, come ripudia ogni altra forma di limitazione delle libertà individuali e collettive”.
Nella delibera viene ricordato anche che “il Ministro dell'Interno Marco Minniti ha consegnato al Sindaco Brenda Barnini la Medaglia d’Oro al Merito Civile, concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con decreto del 19 ottobre 2017, per il valoroso comportamento tenuto dalla popolazione durante la Resistenza e per l'opposizione al regime fascista”.