A Capraia e Limite 'bordate' di Renzi al Governo: ad ascoltarlo qualche centinaio di persone
Alcune centinaia di persone questo pomeriggio, venerdì 8 marzo, alla Sala Prestige della Pubblica Assistenza di Limite sull'Arno a Capraia e Limite per assistere alla presentazione del suo nuovo libro “Un'altra strada”. Si tratta del primo appuntamento nell'Empolese Valdelsa di questo nuovo tour nei territori da parte dell'ex segretario del Pd, già Presidente del Consiglio, sindaco e presidente della Provincia di Firenze.
Ad accoglierlo alcuni dei sindaci di zona, a cominciare da quello di Capraia e Limite, Alessandro Giunti, oltre a quello di Empoli Brenda Barnini e di Vinci Giuseppe Torchia, tutti ricandidati per il secondo mandato. Tra i big politici i deputati Luca Lotti e Laura Cantini, il senatore Dario Parrini, gli eurodeputati Simona Bonafè e Nicola Danti, i consiglieri regionali Antonio Mazzeo ed Enrico Sostegni, oltre a vari assessori e consiglieri comunali della zona.
Tantissime persone, in una sala strapiena, che hanno applaudito Renzi nel suo discorso di circa un'ora, iniziato con un po' di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Firmacopie affollato, concluso con una stretta di mano speciale a Gordon Baldacci e Faustino Peruzzi, la prima coppia che ha ottenuto l'unione civile nell'Empolese Valdelsa, celebrata proprio a Capraia e Limite.
Governo, Primarie e Tav: le parole di Renzi
“Non so se apriranno la crisi, so che stanno facendo male all'Italia”. Così Matteo Renzi, senatore del Pd ed ex Presidente del Consiglio, commentando le parole del sottosegretario Stefano Buffagni (M5S) che oggi ha affermato: "Cosa stia succedendo è chiaro: non è che ci sia da aprire una crisi, la crisi è già aperta. Finalmente. I giornali nei giorni scorsi ne avevano scritto, noi dicevamo che non ne sapevamo niente. Adesso un po' di difficoltà c'è, lo diciamo apertamente".
Vari gli argomenti toccati: rispettare l'esito delle primarie "è democrazia", così come "è dovere del segretario fare ciò che per cui è stato eletto". "E siccome a noi, per due volte dopo che abbiamo vinto le primarie con il 70%, ci hanno fatto la guerra i nostri compagni di strada con il fuoco amico, noi non faremo a loro quello che loro hanno fatto a noi. Questa è serietà, questo è appartenere a una storia condivisa", ha concluso.
Poi l'ironia. "Salvini non è un ministro dell'Interno. È un influencer come Chiara Ferragni, con tutto il rispetto per Chiara Ferragni", una delle sue battute più pungenti.
Su Conte: “Uno che va in conferenza stampa e fa quello che il conte Mascetti, quello sì conte, avrebbe definito una 'supercazzola', senza dire sì o no alla Tav, ci costringe a dire che aveva ragione Guy Verhofstadt: abbiamo un premier burattino, un burattino". Renzi ha sottolienato come il premier non abbia detto, per l'opera, "sì o no, in un Paese che loro hanno portato in recessione".