Tre sale per tre donne: alle Oblate si celebra l'Otto Marzo
La Biblioteca delle Oblate sempre più all’insegna delle donne. Tre sale al primo piano sono state oggi intitolate a Reyhaneh Jabbari, giovane donna iraniana violentata e giustiziata per aver pugnalato il suo aggressore; Carla Lonzi, teorica del femminismo italiano degli anni ’70 e Violet Trefusis, intellettuale cosmopolita che fece di Villa l’Ombrellino a Bellosguardo un punto di riferimento nel panorama culturale europeo.
Alla cerimonia di intitolazione, oggi alle Oblate, erano presenti l’assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci, l’assessore alle Biblioteche Massimo Fratini, la presidente della commissione Cultura in Consiglio comunale Maria Federica Giuliani e la vicepresidente del Consiglio comunale Donella Verdi. Il via libera alle intitolazioni era arrivato nel novembre scorso con l’ok della giunta di Palazzo Vecchio alla proposta presentata dall’assessore Vannucci.
“Un modo per mantenere viva la memoria di figure femminili – ha detto l’assessore Vannucci – che hanno lasciato un segno nel panorama culturale come simbolo di rinnovamento e creatività o perché vittime di violenza. Abbiamo scelto di farlo ancora una volta alle Oblate, luogo di cultura e futuro, dove ogni giorno tanti ragazzi si troveranno di fronte a queste targhe e potranno interessarsi alla storia di queste donne: perché dalla conoscenza e dalla memoria nasca sempre la difesa dei diritti”.
"La Biblioteca delle Oblate è sempre più rosa - ha detto l'assessore alle biblioteche Massimo Fratini -. Queste intitolazioni si svolgono in occasione delle numerose iniziative dedicate alle donne organizzate nel mese di marzo nell'ambito dell'iniziativa 'si scrive marzo si legge donna' e aggiungono un importante tassello nella valorizzazione del ruolo femminile".
A Reyhaneh Jabbari” è stata dedicata l’ex sala Letteratura, a Carla Lonzi l’ex sala Mediateca e a Violet Trefusis l’ex sala Contemporanea. La scelta di intestare uno spazio alla memoria di Reyhaneh Jabbari arriva anche in risposta a una mozione del Consiglio comunale, con la quale si chiedeva di ricordare la giovane donna iraniana vittima di aggressione sessuale, giustiziata a seguito di esecuzione di condanna a morte perché ritenuta colpevole di omicidio per aver pugnalato il proprio aggressore. La richiesta di un’intitolazione a Carla Lonzi (Firenze, 6 marzo 1931 – Milano, 2 agosto 1982) era arrivata da numerose associazioni, tra le quali Artemisia e Giardino dei Ciliegi, ma anche da una mozione della commissione Cultura e sport. (sc-sp)
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa