Al Teatro Era Emma Dante dirige 'La scortecata'
La Stagione del Teatro Era (Pontedera) sabato 2 marzo porta in scena uno degli spettacoli più attesi: Emma Dante dirige “La scortecata”, una favola senza tempo, grottesca e affascinante, rivisitazione della celebre novella della raccolta Lo cunto de li cunti di Giovambattista Basile. È la storia di due ‘vecchie’, interpretate da due uomini, Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola e di un re che s’innamora della voce di una delle due e la invita a passare la notte con lui. Il sovrano appena si accorge dell’inganno, la butta giù dalla finestra, ma un incantesimo muterà le sorti dei protagonisti. Una produzione Festival di Spoleto 60, Teatro Biondo di Palermo. “Lo cunto de li cunti overo lo trattenimiento de peccerille”, noto anche col titolo di “Pentamerone” (cinque giornate), è una raccolta di cinquanta fiabe raccontate in cinque giornate.
Prendendo spunto dalle novelle popolari, Giambattista Basile crea un mondo affascinante e sofisticato partendo dal basso. Il dialetto napoletano dei suoi personaggi, nutrito di espressioni gergali, proverbi e invettive popolari, produce modi e forme espressamente teatrali tra lazzi della commedia dell’arte e dialoghi shakespeariani. Come una partitura metrica, la lingua di Basile cerca la verità senza rinunciare ai ghirigori barocchi della scrittura. La scortecata è lo trattenimiento decemo de la iornata primma e narra la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, che vive in una catapecchia insieme alla sorella più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla finestra. La vecchia non muore, perché riesce a restare appesa a un albero. Una fata, lì di passaggio, fa un incantesimo e la trasforma in una bellissima giovane. Il re, allora, la prende in moglie. In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re.
Basteranno due seggiulelle per fare il vascio, una porta per fare entra ed esci dalla catapecchia e un castello in miniatura per evocare il sogno. Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a fatica, ma non possono vivere l’una senza l’altra. Per far passare il tempo nella loro misera vita inscenano la favola con umorismo e volgarità, e quando alla fine non arriva il fatidico: “e vissero felici e contenti…” la più giovane, novantenne, chiede alla sorella di scorticarla per far uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova. Dopo lo spettacolo si terrà un incontro con la compagnia, aperto al pubblico, coordinato da Anna Barsotti. L’incontro è inserito nel progetto di formazione “Scritture sulla Scena” che prevede un ciclo di approfondimenti critici sulle differenti funzioni e forme che drammaturgia e regia assumono sulla scena contemporanea, con il coordinamento scientifico di Anna Barsotti, ed Eva Marinai, docenti di discipline dello spettacolo dell’Università di Pisa. Costo biglietti 20 intero, 17 ridotto. Tutte le info su www.teatroera.it
Emma Dante: nata a Palermo nel 1967, esplora il tema della famiglia e dell’emarginazione attraverso una poetica di tensione e follia nella quale non manca una punta di umorismo. Drammaturga e regista si è diplomata a Roma nel 1990 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Nel1999 costituisce a Palermo la compagnia Sud Costa Occidentale con la quale vince il premio Scenario 2001 per il progetto “mPalermu” e il premio Ubu 2002 come novità italiana. Nel 2001 vince il premio Lo Straniero, assegnato da Goffredo Fofi, come giovane regista emergente, nel 2003 il premio Ubu con lo spettacolo “Carnezzeria” come migliore novità italiana e nel 2004 il premio “Gassman” come migliore regista italiana e il premio della critica (Associazione Nazionale Critici del Teatro) per la drammaturgia e la regia. Nel 2005, vince il premio Golden Graal come migliore regista per lo spettacolo “Medea”. Ha pubblicato “Carnezzeria. Trilogia della famiglia siciliana” con una prefazione di Andrea Camilleri (Fazi 2007) e il suo primo romanzo “via Castellana Bandiera” (Rizzoli 2008), vincitrice del premio Vittorini e del Super Vittorini 2009. Nell’ottobre del 2009 le viene assegnato il premio Sinopoli per la cultura. Il 7 dicembre del 2009 inaugura la stagione del teatro alla Scala con la regia di Carmen di Bizet diretta da Daniel Barenboim. Dal gennaio 2011 gira in Italia e all’estero lo spettacolo “la trilogia degli occhiali”, pubblicato da Rizzoli, costituito da tre capitoli: Acquasanta, il castello della Zisa e Ballarini. Nell’aprile 2012 debutta a Parigi all’Operà Comique “La muta di Portici” di Auber diretta da Patrick Davin che viene ripresa nel marzo 2013 al teatro Petruzzelli di Bari con la direzione di Alain Guingal con grande successo di pubblico e di critica. Con “La muta di Portici” vince il premio Abbiati nel 2014. Nell’ottobre 2012 debutta, al teatro Olimpico di Vicenza, “verso Medea” tratta da Euripide, con musiche e canti composti ed eseguiti dal vivo dai fratelli Mancuso. Nel 2013 Presenta in concorso alla 70 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film “Via Castellana Bandiera” tratto dall’omonimo romanzo, a conclusione della quale Elena Cotta vince la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile.
Fonte: Ufficio Stampa