Le pietre si raccontano sul palcoscenico del Teatro Niccolini di San Casciano.”Via Roma, 34. Il gioco interrotto. Storia di una famiglia: I Modigliani 1943-1944” è il primo evento teatrale e musicale della Toscana sulle pietre di inciampo che lo stabile sancascianese metterà in scena martedì 26 febbraio alle ore 21. Scritto, diretto e interpretato da Tiziana Giuliani, con la consulenza storica di Marta Baiardi dell'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea e di alcuni giovani storici fiorentini dell'associazione Sgabuzzini Storici, lo spettacolo è ispirato all’arte del tedesco Gunter Demnig, creatore delle “Pietre d’inciampo”. Un monumento diffuso di cubetti di pietra rivestite d’ottone inserite nel selciato delle strade e del tessuto urbano di centinaia di città italiane ed europee. “Inciampare sulle pietre d'inciampo – dichiara l'assessore alla Cultura Chiara Molducci - significa tenere vivo il ricordo delle vittime delle deportazioni nei campi di sterminio”. Anche il Comune di San Casciano, dopo aver elaborato uno studio e un percorso di ricerca sulle famiglie ebraiche, perseguitate dai nazifascisti e dai fascisti repubblichini a San Casciano, ha identificato le vite spezzate di Giacomo Modigliani (nato nel 1891) e Paolo Sternfeld (nato nel 1888), catturati il 17 ottobre 1943 in via Roma 34, loro luogo di residenza. I due ebrei furono deportati a Fossoli e successivamente ad Auschwitz dove furono assassinati.
Lo spettacolo si snoda come un racconto teatrale in musica di e con Tiziana Giuliani, liberamente ispirato alla alla vicenda della famiglia Modigliani tra San Casciano e Firenze 1943 1944. In scena gli attori del Teatro dei Passi Arcazzurraformazione 2019 Andrea Batacchi, Andrea Castrucci, Gloria Lapini, Nicoletta Matteuzzi, Leonardo Poggi, Anna Spedicato, Olimpia Ferrazzani, Lorenzo Morganti, Gianmarco Ottaviani, Anna Zanchi, Teresa Zucchelli e la piccola Viola Frosecchi. Ad accompagnare lo spettacolo il violoncello di Filippo Burchietti. L'allestimento si avvale anche della collaborazione dell'associazione La Porticciola per le immagini storiche. L'evento è promosso dal Comune di San Casciano. Ingresso libero
Lo spettacolo
In occasione della Giornata della Memoria 2018, l’artista tedesco Gunter Demnig schiamato dal Comune di San Casciano Val di Pesa ha installato le pietre d’Inciampo , in via Roma, al numero civico 34, in ricordo di Giacomo Modigliani e Paolo Sternfeld, lì arrestati il 17 ottobre 1943. Segno concreto di una Memoria pubblica e condivisa. Marta Baiardi (Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea), l’Associazione Sgabuzzini Storici, il Gruppo Irene, La Porticciola hanno lavorato, ciascuna realtà con le proprie competenze, all’individuazione della documentazione relativa alla vicenda e per la giusta collocazione delle pietre proprio là dove avvenne l’arresto dei capofamiglia, a cui le pietre sono dedicate. Piccole pietre d’ottone, lucide, diverse dalle altre e incastonate a terra, nel tessuto urbano della normalità di ciascuno di noi. Per non dimenticare le loro vite interrotte, per riflettere sugli eventi tragici della storia, in ricordo di altrettante famiglie, vittime dello sterminio degli ebrei nella seconda guerra mondiale. Per ribadire il diritto di uguaglianza e dignità della persona. Un monito per noi oggi e per le generazioni future perché una simile barbarie non accada mai più. Per essere consapevoli che dappertutto in Europa e in Italia questo è successo. Anche a San Casciano.
E a distanza di un anno arriva anche il racconto di loro, per mano di Tiziana Giuliani. "Perché una storia quando l’hai raccontata, non puoi più dimenticarla - spiega Tiziana Giuliani - diventa qualcos’altro: il ricordo di ciò che siamo stati, la speranza di quello che possiamo diventare. L’infanzia rubata, il gioco interrotto, la vicenda di una bambina che in un attimo perderà il padre, lo zio, e poi la madre e il fratello, e con loro la spensieratezza dell’infanzia, la ‘normalità’ della vita, travolta dall'efferatezza delle leggi razziali e del nazi-fascismo". Una bimba catturata dai fascisti, il cui pianto ininterrotto e disperato nel cortile del carcere di Santa Verdiana a Firenze, la salva dalla deportazione nazista. Una vicenda, quella dei Modigliani, di cui ancora sfuggono molti dettagli, perché il passato è passato e non sempre tutto può affiorare soprattutto quando il ricordo è affidato alla voce di una bimba che al tempo aveva 7 anni e che all’improvviso si ritrova sola; perché la storia può essere imperfetta, lacunosa, come gli esseri umani che la fanno, ma è tutto quello che abbiamo per capire il passato e costruire un presente che possa imparare dagli errori. "No, non sappiamo tutto di questa microstoria di San Casciano ma Il gioco interrotto non vuole essere un compendio di storia. Vuole essere soprattutto un modo per avvicinarsi alle vite spezzate di coloro che furono un tempo e adesso non più perché travolti dall’orrore dell’antisemitismo nazi-fascista. L’assurdità, la paura, la devastazione dell’anima. Che si chiamino Modigliani, Sternfeld, Levi, Wiesel….Giacomo, Elena, Vittorio, Paolo, Primo, Elie. Un destino comune per troppi. Un destino che portò anche in Italia, a partire dall’8 settembre del ’43, dall’occupazione tedesca della penisola e la presa di potere della RSI del centro nord, allo sterminio di intere famiglie di ebrei che non riuscirono a salvarsi dalle persecuzioni e dalla deportazione. 8.869 ebrei italiani. 311 nella sola Firenze".
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