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Nicola Nascosti: per il centro-destra non andare al ballottaggio sarebbe un peccato mortale, ma serve un quid....

Ha fatto una cosa che in politica pochi fanno, ovvero capire che una stagione era finita e scendere dalla poltrona senza chiedere poi niente a quel mondo del quale ha fatto parte così a lungo. Dopo 20 anni trascorsi come protagonista del centro-destra locale e regionale, Nicola Nascosti ha detto basta nel 2015 e ora si dedica al suo lavoro oltre che alla sua nuova passione, il mezzofondo. A distanza di cinque anni dalla decisione di buttare in aria il cappello e nell’imminenza delle elezioni amministrative che in passato lo hanno visto sempre protagonista in vesti diverse, questo empolese che riuscì a sfondare a Firenze sulla sponda allora perdente in Toscana (cosa non facile…) torna a parlare di Empoli e di politica da semplice spettatore, davanti ad un caffè. Le sue, come sempre, non sono parole banali e non manca nemmeno qualche sassolino che si toglie dalla scarpa

Iniziamo dalla fine, perchè hai smesso di fare politica?
Per due motivi. Il primo è che, dopo cinque anni di Consiglio Regionale, la sconfitta nel Collegio di Firenze è stata politicamente rilevante, non mi posso nascondere dietro a un dito davanti al fatto che gli elettori non hanno riconosciuto il lavoro fatto. In quel momento, poi, con Forza Italia in piena crisi, con l’indicazione precisa che arrivò dai vertici nazionali di votare un candidato che era espressione del credo del partito e che non ero io, capisci che è finito un momento. Anche perché, dopo venti anni di attività politica fatti dal basso verso l’alto, arriva il momento di dire basta
Rimpianti per quanto fatto?
No, posso magari aver sbagliato qualche decisione politica, ma non ho alcun rimpianto. Credo di aver lavorato molto, mi fa piacere vedere tanti ragazzi che facevano parte a Firenze del movimento giovanile di An all’epoca fare carriera. Questo lo vedo con soddisfazione e piacere, al pari degli attestati di stima che ho avuto e che qualcosa vorranno dire, anche da persone che politicamente non erano dalla mia parte

Ti manca la politica?
Nei primi 7/8 mesi molto, è come doversi disintossicare ed è stata dura anche perché la delusione c’è stata, non lo nascondo. Poi è passata grazie prima di tutto alla famiglia e poi anche al mio lavoro. Io non ho chiesto niente dopo, vivo del mio lavoro che sono riuscito, a costo di sforzi, a mantenere anche durante l’attività politica. Ora mi piace vederla e parlarne, mi piace vedere Empoli crescere, ma solo da spettatore

Soddisfatto di quell’esperienza in Consiglio Regionale?
Devono essere gli altri a giudicare, a me fa piacere ricordare che ho votato per il ripristino della preferenza e per l’abolizione del vitalizio a cui ho rinunciato, quindi il mio piccolo contributo all’antipolitica l’ho dato

Ti cercano ancora?
Sì, è successo. Ma, come ripeto, con la politica è finita, perché è giusto che la facciano altri. Ora sono spettatore, non influenzo ma voglio essere rispettato anche perché, nel mio curriculum politico, non c’è nessuna macchia

C’è un pizzico di polemica nella risposta, hai qualche sassolino da toglierti dalla scarpa?
Certo, un paio. Il primo riguarda Altero Matteoli che purtroppo è scomparso. L’ho conosciuto, mi ha valorizzato, l’ho seguito, sono stato leale con lui ma, attenzione, leale non vuol dire fedele. Politicamente l’ho seguito e mi sono trovato in Forza Italia perché mi ci ha portato lui. Però, nelle liste regionali del 2010 non mi mise Verdini come qualcuno poi ha detto, ma fu Matteoli. Quindi io ho portato rispetto a Verdini come coordinatore nazionale, ma il mio riferimento era ed è sempre stato Altero con Riccardo Migliori. Questo sia chiaro perché, anche durante l’ultima campagna elettorale quando ebbi Forza Italia contro, l’unico a starmi vicino fu Matteoli

E l’altro?
Localmente, senza fare nomi, do un consiglio agli attuali dirigenti. Invece di parlar male del sottoscritto e di quello che è stato fatto, dovrebbero pensare a lavorare bene per il 26 maggio. Rispetto a cinque anni fa il quadro anche a livello locale è cambiato ed è lo stesso quadro che aveva nel 2014 il Pd che seppe sfruttare bene il traino renziano delle Europee. Ora c’è la Lega che ha il vento in poppa ed il potenziale di voti è anche superiore a quello delle Politiche del 2008 che videro il Pdl volare. Quindi le condizioni sono le migliori, ora ci vuole un quid a livello locale

Quid, cioè?
Alle Amministrative si volta anche il quid, l’idea nuova, la capacità di dimostrare che, se si governa noi, siamo più bravi degli altri. Ecco, a questi che considero sempre amici fino a che non vanno oltre al consentito, dico di dedicarsi al quid, ora manca solo questo. Sprecare questa occasione, dopo quanto accaduto lo scorso 4 marzo a livello nazionale, sarebbe un peccato mortale dal punto di vista politico

Parliamo di Empoli, come vedi oggi l’operazione Damasco Morelli di cui facesti parte?
E’ stata un’operazione politica fatta troppo presto, averla studiata oggi in questo quadro politico forse gli empolesi l’avrebbero capita meglio, anche se la lista ‘Ora si cambia’ prese oltre il 5%. Questo mi viene rimproverato da qualcuno, ma rifarei la stessa scelta. Ecco, anche allora ci è mancato il quid di cui parlavamo sopra. E, visto che si parla di questa lista, ringrazio Alessandro Borgherini che è un amico a cui voglio bene ed a cui auguro di rientrare in Consiglio comunale

Che ne pensi di Andrea Poggianti candidato?
E’ uno dei giovani di cui parlavo prima, ha grande entusiasmo e buona capacità politica. Penso possa far bene in qualunque ruolo giocherà

Potrebbe essere l’anno del ballottaggio?
Dai dati del 2018 e col trend positivo che i sondaggi danno al centro-destra alle Europee, il ballottaggio è più che probabile, direi scontato. Per questo prima ho parlato di peccato mortale se non arrivasse

Che giudizio dai sulla Giunta Barnini?
Parlo da empolese e dico che tante cose sono state fatte, un intervento si vede, è vero che lei è stata brava a chiudere anche operazioni iniziate in precedenza, però tante cose sono state fatte, è oggettivo. Poi è stata valorizzata la città dal punto di vista degli eventi, come ad esempio il recente Natale. Quando sento fiorentini dire andiamo a Empoli perché hanno fatto delle belle cose non è banale e, si badi bene, si tratta di eventi che non sono stati accompagnati da cose simili al centro commerciale come accadde, con tanto di polemiche, quando fu allestita la pista del ghiaccio. Per la prima volta, grazie anche ai commercianti, è stata data un’identità precisa al centro. Poi, ovviamente, non so i dati delle vendite ma questo non dipende certo dalla Giunta

Cosa avrebbe potuto fare in più in questi cinque anni?
Rimangono i nodi dei sottopassi che queste amministrazioni di sinistra si portano dietro da anni e dell’area Montepagani che, per motivi non solo tecnici, è sempre lì. Per la città non sono bei biglietti da visita ed in altri momenti un intervento poteva essere fatto

Lo stadio si farà?
Il percorso che è stato fatto mi pare positivo, lo strumento urbanistico è a disposizione, il Comune e l’Empoli ci hanno lavorato tanto e, a questo punto, se una delle parti tornasse indietro sarebbe inspiegabile. Empoli se l’attende e ne saprà riconoscere i meriti

La marcia indietro su piazza della Vittoria ti ha ricordato vecchie battaglie anche vostre?
Al tempo ne facemmo contro il progetto della cementificazione della piazza e contro la fontana ed ora siamo tornati in parte indietro. Sarebbe una delle cose nelle quale l’allora centro destra vide lungo, ma da parte di quello attuale si preferisce non ricordare

Questo taglio civico dei candidati del Pd ti piace, porterà frutti?
Fa parte del quid. Mentre prima il simbolo del partito era un valore aggiunto, ora il quadro è mutato. Alle Amministrative si votano anche le persone e loro puntano su questo anche per recuperare una parte di elettorato, quello moderato, che sarà pur marginale ma che può fare la differenza

Un candidato della società civile per il centro-destra potrebbe essere un quid?
Per me sì, ma deve esserci uno molto bravo

Fabio Dragoni?
Lo vedo molto in tv, corrisponderebbe all’immagine di candidato che la Lega sta proponendo a Firenze, con una forte connotazione extra-politica. Potrebbe essere una giusta combinazione, ma non credo punti a fare il candidato Sindaco a Empoli ma altro, Europee o, molto più probabilmente, Regione il prossimo anno

Ti piace la politica dei social?
No, un altro dei motivi per cui ho smesso è che non sono bravo sui social. Ora senza non si va da nessuna parte, chi è più bravo guadagna consenso. Puoi avere le migliori idee del mondo, ma se non le sai comunicare sui social perdi le elezioni, è un dato di fatto. Per governare, però, credo che ancora oggi ci vogliano meno social e più leggere le carte. Leggere un atto sullo smartphone o sulla carta e sottolinearlo, ti da una visione del tutto diversa

Credi ai grillini che hanno detto di andare soli?
Sì, i voti li hanno anche a Empoli e lavorano bene, magari non sono così visibili sui giornali, ma lavorano molto sottotraccia e sono presenti sul territorio. Quando fai così poi i voti li prendi

Come lo immagini un eventuale ballottaggio?
Terreno del tutto nuovo e quindi problematico da esplorare, ma penso sia difficile che i voti di sinistra che potrà prendere Beatrice Cioni, se sarà lei la candidata a sinistra, vadano in un secondo turno al Poggianti. Se ce ne sarà bisogno, il soccorso rosso arriverà

Da cosa dipenderà l’esito delle Amministrative del 26 maggio?
Dalla capacità della Barnini di mettere su una squadra che sia in grado di convincere anche gli elettori moderati del centro destra che non si sentono rappresentati, a Empoli ce ne sono molti. Quelli che parlano solo di immigrati e sicurezza non ne prendi uno, ma se uno ragiona in modo diverso lo scenario cambia. Quella del Pd deve essere una lista forte che non perda troppo a sinistra perché, se quello che può recuperare con una campagna elettorale senza simboli non è superiore a quanto può perdere a sinistra, diventa un problema. In zona lo zoccolo duro c’è sempre, la tradizione del Pd è più da Ds che da Margherita. Poi è vero che c’è stata un’evoluzione, ma la base non la possono trascurare o rischiano, come detto sopra, un’emorragia superiore ai voti che possono trovare dall’altra parte. E la cosa non è così semplice. Ecco, se ci riesce, secondo me la Barnini la può chiudere al primo turno

 

Nicola Nascosti, empolese, inizia la sua carriera politica nel 1995 nelle file del Ccd, da lì passa poi ad Alleanza Nazionale che confluisce poi nella Casa delle Libertà e nel Partito della Libertà. Eletto in Consiglio comunale, si presenta per due volte candidato Sindaco di Empoli per il centro-destra ma viene sconfitto. Consigliere Comunale dal 1995 al 2009, Provinciale dal 2004 al 2010, Regionale dal 2010 al 2015

Marco Mainardi

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