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Addizionali Irpef, in 10 anni salita del 60% quella regionale

Tra il 2006 e il 2016 il peso delle addizionali Irpef ha registrato un incremento di oltre l'82%. Se nel 2006, infatti, l’addizionale regionale complessiva a carico dei contribuenti ammontava a circa 7,47 miliardi di euro, nel 2016 lo stesso dato si attesta su un valore di circa 11,95 miliardi di euro con un incremento di oltre il 60%. Ancor più pesante il dato sull’addizionale comunale, che in termini di ammontare segna una crescita record del 181,9%, dai circa 1,68 miliardi nel 2006 ai circa 4,75 miliardi nel 2016.

In Toscana il totale dell’addizionale regionale nel 2012 era di 622.494.000, mentre nel 2016 siamo arrivati a 749.713.000, con un aumento di 127.219.000, che equivale al 20,44%. Mentre a livello pro capite si è passati da 226,58 a 276,87 euro, cioè con un aumento del 22,19%

È il primo dato che emerge dal “Rapporto sulle addizionali Irpef”, curato dall'Assemblea dei presidenti regionali di Confprofessioni e dall'Osservatorio delle libere professioni. Non solo, secondo le analisi elaborate da Confprofessioni per il 2019 ci si dovrà aspettare un ulteriore incremento delle addizionali regionali e comunali, per effetto dello sblocco delle addizionali stesse previsto dalla Legge di bilancio 2019, stimato prudenzialmente vicino a un miliardo di euro.

Negli ultimi 5 anni il prelievo fiscale da addizionale regionale Irpef è passato da 11,01 a 11,95 miliardi di euro, con una crescita percentuale del 8,53%. Se, inoltre, si considera il prelievo medio sopportato dai soggetti passivi d’imposta l’incremento si attesta, per via della diminuzione del numero complessivo dei contribuenti, su una percentuale del 9,97%, passando da una media di 265,84 euro annui del 2012 a una media di euro 292,33 del 2016. In altre parole ogni contribuente italiano nel 2016 ha pagato in media 26,49 euro in più rispetto al 2012.

Analogamente all'addizionale regionale, negli ultimi 5 anni il prelievo fiscale da addizionale comunale Irpef è passato da 4,02 a 4,75 miliardi di euro, con una crescita percentuale del 18,27%. Se, inoltre, si considera il prelievo medio sopportato dai soggetti passivi d’imposta l’incremento si attesta, per via della diminuzione del numero dei contribuenti, su una percentuale del 19,94%, passando da una media di 96,97 euro annui del 2012 a una media di euro 116,21 del 2016. In altre parole ogni contribuente italiano nel 2016 ha pagato in media 19,24 euro in più rispetto al 2012.

Tra le città capoluogo di provincia la prima è Roma, che occupa il nono posto assoluto, con una addizionale comunale media pro capite di euro 203,85, immediatamente seguita da Milano, al decimo posto con 203,34 euro. Tra le altre città più popolose d’Italia Bologna occupa la 43esima posizione (184,21 euro), Torino la 117esima (169,37 euro), Genova la 188esima (163,49), Palermo la 754esima (140,66), Bari la 871esima (137,34), Napoli la 1173esima (130,11), Catania la 1242esima (128,69), Firenze la 6342esima (36,43). In altre parole un contribuente residente a Roma nel 2016 ha pagato una addizionale comunale 4,6 volte più alta rispetto a un contribuente residente a Firenze.

A Firenze però tra il 2012 e il 2016 la somma tra l’addizionale regionale media e quella comunale è cresciuta del 21,81%. Curioso è il fatto che primo dei comuni toscani nella graduatoria nazionale per media pro capite di addizionale è Lajatico in provincia di Pisa, con 994,35 euro, dove risiede Andrea Bocelli, il secondo in graduatoria è invece Fiesole con 584,86 euro. Al terzo posto Bagno a Ripoli, sempre in provincia di Firenze, con 529,19 euro.

Fonte: Confprofessioni

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