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Migranti, ipotesi Cpr a Coltano. Dai consiglieri PD: "Da respingere con forza"

La notizia apparsa sulla stampa nei giorni scorsi - sull’ipotesi avanzata dall’attuale Governo nazionale di utilizzare una vecchia caserma di proprietà del Demanio in via Cappellini a Coltano, frazione del Comune di Pisa, come sede di un Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) dei migranti – ha portato i consiglieri del Partito democratico Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni, a interrogare il presidente della Giunta regionale.

I consiglieri chiedono se l’Amministrazione regionale sia al corrente e se sia stata coinvolta nella decisione e, infine, se intenda attivarsi nei confronti del Governo, in caso di realizzazione di un Cpr in Toscana, per la preventiva apertura di un tavolo di confronto con i livelli istituzionali interessati, a partire dalla Regione, così come previsto dalla legge.

Secondo gli interroganti “l’ipotesi di creare un Cpr a Coltano è da respingere con forza, in quanto luogo non adeguato per tale destinazione; e, più in generale, rispetto al tema della gestione dei migranti, sia gli effetti nefasti del c.d. Decreto Salvini che l’immobilità dello stesso Governo per quanto concerne il tema degli accordi internazionali per il rimpatrio, finiscono solo per provocare maggiore allarme sociale, senza governare il fenomeno dei migranti”.

“Ad oggi non è pervenuta all’attenzione della Regione alcuna comunicazione in merito alla volontà del Governo di aprire un Centro di permanenza per il rimpatrio a Coltano – ha risposto l’assessore Federica Fratoni – né sono pervenute comunicazioni ufficiali circa l’intenzione di aprire un Cpr in altre parti del territorio toscano”. “Nel caso in cui dovesse giungere detta comunicazione – ha concluso – sarà cura della Regione informare e coinvolgere prioritariamente tutti i livelli istituzionalmente interessati”.

Soddisfatto per la “risposta puntuale” si è dichiarato il consigliere Antonio Mazzeo che, ribadendo la non idoneità di Coltano, quale sede di un Cpr, ha chiesto alla Giunta di attivarsi per comprendere la veridicità o meno delle notizie apparse sulla stampa.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa

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