Ncc, nasce il Comitato Nazionale AIR: "Con la nuova normativa sono a rischio 80.000 aziende"
La nuova normativa del Governo condanna il settore dei conducenti di autovetture a noleggio, un comparto che in Italia conta circa 200.000 posti di lavoro, indotto incluso, e genera un volume di affari - compreso l'indotto delle spese per carburante, assicurazione, manutenzione dei veicoli e pedaggi stradali - pari ad oltre 5 miliardi di euro: quasi mezzo punto percentuale del PIL. Per questo motivo il comparto ha dato vita al Comitato nazionale AIR (Autonoleggiatori Italiani Riuniti) che ha diffuso un manifesto programmatico indicando le prime azioni urgenti da svolgere per evitare la messa a rischio della sopravvivenza di circa 80.000 aziende.
"Il primo obiettivo del nostro comitato - sintetizza la portavoce Claudia Pavoletti - è l'apertura di un tavolo tecnico con il Ministero dei Trasporti, sordo ad oggi alle richieste del comparto, per ottenere l'immediata sospensione dell'entrata in vigore della nuova normativa. Chiediamo anche l'impegno a varare in tempi rapidissimi una nuova disciplina organica dell'intero comparto”.
“L’adesione spontanea e numerosa degli operatori e degli imprenditori che rischiano la loro attività – prosegue Pavoletti- mira ad un’azione concertata tra tutti gli operatori ncc per una regolamentazione armonica del comparto. Se ciò è avvenuto è perchè ci troviamo di fronte a una aggressione premeditata contro le aziende di autonologgeio con conducente, messa nero su bianco nel decreto Semplificazioni dal governo e dalla maggioranza parlamentare sotto dettatura e senza contraddittorio per la categoria da noi rappresentata, della lobby dei tassisti. A loro ha dato totale ascolto il ministro Toninelli violando i principi di libera concorrenza a danno non solo degli Ncc ma soprattutto dei consumatori ai quali viene di fatto precluso, in controtendenza con il panorama europeo ed internazionale, di avvalersi del trasporto non in linea a loro piu’ conveniente o gradito. Le imprese del noleggio con conducente rappresentano una componente fondamentale del trasporto non di linea e del sistema economico del Paese. Calpestare questa categoria significa infliggere un duro colpo a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie, minare i principi della concorrenza e, soprattutto, lasciare intatto il monopolio di fatto dei tassisti nel mercato del trasporto di persone. Ai consumatori viene negato il diritto di servizi migliori e maggiore offerta. Agli operatori viene, invece, negato il diritto al lavoro e alla libertà di esercitare liberamente l'attività di impresa sancita dall'art. 41 della Costituzione."
La legge quadro per il trasporto di persone (l. 21/1992) è stata, per la prima volta, modificata con il decreto-legge 207/2008, dove con l'articolo 29, comma 1-quater, sono state introdotte una serie di disposizioni che, nei fatti, impedivano agli NCC di operare nel rispetto dei principi di concorrenza e libertà d'esercizio d'impresa, come previsto nella prima versione della legge 21/1992.
Attraverso diversi Milleproroghe, l'applicazione delle disposizioni è stata ritardata fino al 31 dicembre 2018, determinando così incertezza normativa ed insicurezza per gli operatori e limitando conseguentemente gli investimenti.
"Questo Governo - continua Pavoletti - anziché ascoltare istanze e le soluzioni che il comparto da tempo propone ha deciso di accogliere integralmente le posizioni dei tassisti predisponendo una disciplina ancora più restrittiva nei confronti degli autonoleggiatori, in palese violazione dei principi costituzionali di libertà di iniziativa economica, di circolazione, di stabilimento e di uguaglianza. In particolare, con l'emendamento a firma del Governo, si impongono ingiustificati obblighi in merito alla pre-compilazione del foglio elettronico di servizio, da tenersi obbligatoriamente e in potenziale violazione del GDPR, si impedisce di svolgere il proprio lavoro sul territorio nazionale ed europeo, limitando le corse al solo territorio provinciale, si prevede una disparità palese di trattamento sanzionatorio tra NCC e taxi, vista l'applicazione soltanto ai primi dell'art. 85 del Codice della strada, con conseguente rischio, a parità di infrazione, di ritiro immediato della carta di circolazione ed eventuale sospensione da 2 a 8 mesi per i soli conducenti a noleggio. Da ultimo, non si dettano regole per il contrasto agli abusivi." conclude la portavoce del Comitato AIR.
Fonte: Ufficio Stampa