Gioco del Ponte, l’assessore alle Tradizioni Storiche Filippo Bedini fa il punto
“Come per molte altre importanti vicende della città, anche per quanto riguarda il Gioco del Ponte, purtroppo, ereditiamo una situazione che alla precedente amministrazione era sfuggita di mano. I problemi che in questi mesi abbiamo registrato all’interno del mondo del Carrellone vengono da lontano.
Noi abbiamo cercato di entrare all’interno di questo mondo in punta di piedi, avvalendoci dell’aiuto di molte tra le persone più esperte e carismatiche e andando a costituire un Consiglio degli Anziani che, sono sicuro, sarà in grado di lavorare bene nei prossimi 5 anni e di valorizzare sempre di più le enormi potenzialità del Gioco sia a livello culturale e sociale, col lavoro delle Magistrature all’interno dei quartieri, sia in modo da far diventare l’ultimo sabato di giugno un momento importante per l’offerta turistica e, a cascata, l’economia cittadina.
Crediamo in un metodo diverso da quello di chi ci ha preceduto: l’ascolto e il coinvolgimento di tutti coloro che servono il Gioco è importante, ma è qualcosa di diverso e complementare rispetto al momento decisionale. Avendo una universalmente riconosciuta natura militare, il Gioco prevede fin dalla sua origine ruoli e responsabilità precise, che partono dall’Anziano Rettore, ma che a caduta investono alcuni ruoli. Se i ruoli non vengono rispettati si arriva al determinarsi dei problemi che affrontiamo in questo frangente. Accanto al rispetto dei ruoli c’è il rispetto delle regole: in qualsiasi tipo di gioco questo non è un elemento opzionale, ma indispensabile per il buon funzionamento del gioco stesso.
Per quanto riguarda la questione della nobile parte di Mezzogiorno, nonostante non fosse un atto dovuto, l’Amministrazione ha voluto dimostrare capacità di ascolto e volontà di far partecipare tutti, nella fase preliminare, alle decisioni: ciò si è sostanziato nelle “audizioni” dei magistrati e dei luogotenenti uscenti di tutte e 6 le formazioni australi da parte del Comandante Generale. Purtroppo anche questo “garbo” non è stato apprezzato nel modo giusto, forse perché si trattava di una novità. Comunque, anche dopo che i comandi sono stati nominati, abbiamo continuato a incontrare prima la parte delle magistrature cui la scelta del comando militare non era piaciuta, poi tutte le magistrature della parte insieme, con il costante coinvolgimento dell’Anziano Rettore.
Poi si è riunito anche il Consiglio degli Anziani, che ha concesso su indicazione del Sindaco una ulteriore settimana di tempo per trovare un accordo su una figura terza che potesse mettere d’accordo tutti e riportare armonia nella parte. Questo soggetto che potesse essere gradito a tutte e 6 le magistrature purtroppo non è stato trovato. A questo punto si è riunito nuovamente il Consiglio degli Anziani e non ha potuto che prendere atto e confermare il comando nominato.
È stato fatto di tutto e di più per mediare in modo da arrivare a una soluzione che fosse l’ottimo. Non essendo stato trovato il “salvatore della parte”, il Consiglio ha ritenuto necessario, in mancanza di motivi ostativi concreti e oggettivi, andare avanti. Anche perché vorrei capire come il Consiglio stesso avrebbe potuto decidere diversamente senza, automaticamente, mettere in discussione l’autorità dell’Anziano Rettore… L’errore che vorrei si evitasse da ora e per il futuro è confondere disponibilità e buon senso con debolezza e incapacità di portare avanti le decisioni prese.
Questo non significa che la mia personale ferma volontà sia quella di lasciare a tutti la porta aperta al dialogo e alla ricerca delle soluzioni nell’alveo del rispetto dei ruoli e del regolamento. È indispensabile per questo abbassare i toni: è questo l’invito che mi piace fare, anche a nome e per conto del Sindaco Conti”.