Chiesa di San Francesco a Pisa tra i luoghi del cuore Fai. "25mila volte grazie "
Il Parroco della chiesa di San Francesco a Pisa, Padre Giuliano, a conclusione del concorso nazionale"I Luoghi del Cuore" indetto dal FAI intende pubblicamente ringraziare tutti i 25mila pisani ed italiani sparsi in tutta Italia che hanno deciso di firmare/segnalare la nostra chiesa.
25mila persone che hanno contribuito da maggio a ottobre a far entrare subito in classifica la nostra bella e antica chiesa che è chiusa ormai da quasi tre anni (aprile 2016) al 17 posto, ad agosto prima tra i luoghi toscani votati, e in fine al 7 posto della classifica nazionale.
Per ringraziare tutte queste magnifiche persone, che di fatto hanno "adottato" la nostra chiesa vogliamo mettere a disposizione di tutti alcune immagini inedite della nostra chiesa, sia interne che esterne, realizzate poche settimane fa dal FAI, che le ha gentilmente messe a disposizione dell'ufficio stampa della Parrocchia.
Sono immagini certamente dolorose per chi, parrocchiani e pisani, da 3 anni non può rimettere piede nella sua chiesa parrocchiale, ma di una "bellezza" unica, che ci permette di vedere lo stato attuale della nostra chiesa, tra le più antiche della città, seconda per importanza dopo la Primaziale.
Non si può rimanere colpiti dalla suggestiva immagine del Cristo in croce dell'altare principale, imbrigliato da travi di legno e imbracature metalliche, sepolto dalla polvere che si innalza sopra di queste, come se dicesse "io presto risorgerò assieme a questa mia chiesa oggi chiusa", cosi come avvenne per San Francesco d'Assisi con la Porziuncola.
Cosi come suscita un brivido vedere la copia a grandezza naturale della Sacra Sindone di Torino, che da decenni è presente in San Francesco, coperta da un grande telo bianco, a simboleggiare che il sudario di Gesù Cristo oggi è avvolto dal sudario della nostra chiesa chiusa per rischio crollo, quasi a proteggerlo, non tanto dalla polvere, ma proprio da questo rischio.
Così come non si può rimanere colpiti dagli 8 altari laterali tutti coperti da grandi teloni bianchi così come si copre, al Venerdì Santo, la croce, che poi si scopre in vista della risurrezione, rinascita di Gesù dalla morte.
La bellezza artistica della nostra chiesa, soffocata da teli e imbracature metalliche, tuttavia rimane, ed è oggi sottolineata dalle due colonne laterali che immettono nel braccio di sinistra e di destra, che ora, liberate dalla morsa delle panche si stagliano verso l'alto, quasi a ricordarci che, nonostante la sciagura della chiesa chiusa, non dobbiamo rimanere ancorati al "dolore" terreno ma continuare a volgere il nostro sguardo e la nostra attenzione al cielo, meta finale del nostro cammino terreno.
La passerella che dall'altare porta verso la porta centrale, posta sopra le lapidi del corridoio centrale per proteggerle dalle imbracature metalliche che a breve saranno innalzate per permettere di lavorare sulle 18 grandi travi, di cui ben 15 marce, che sorreggono il tetto, dà quasi un senso di speranza, e forse di sicurezza, quasi a dire a tutti noi "state tranquilli, in questo oceano di imbracature metalliche che invadono la vostra chiesa, offuscando l'orizzonte e i tesori artistici della vostra chiesa, io sono l'unica strada da percorrere (restauro) per arrivare al Cristo che è, e rimane, l'unica cosa visibile di questo importante edificio sacro, il vostro punto di riferimento, e che un giorno ripotrete vedere in tutto il suo splendore, assieme a tutta la chiesa, che molti considerano la loro seconda casa.
Grazie a tutti i 25mila pisani e italiani che sono stati vicini alla chiesa di San Francesco e alla sua comunità parrocchiale.
Fonte: Parrocchia di San Francesco - Pisa