Sequestrata rete non regolare su un peschereccio a strascico
All’alba di giovedì 7 febbraio la motovedetta CP 2117, unità di Polizia Marittima della Guardia Costiera di Portoferraio, nel corso di un’attività di vigilanza sulle attività di pesca nella propria area di giurisdizione, ha individuato al largo di Golfo Stella un peschereccio iscritto nella marineria di Piombino che deteneva a bordo una rete non conforme alle vigenti normative in materia di attrezzi da pesca.
In particolare, a bordo dell’unità autorizzata alla pesca a strascico, era presente una rete secondaria che possedeva nella sua parte terminale, il sacco, una ulteriore e non regolamentare parte di rete con maglie di ampiezza non superiore ai 14 mm. La normativa, in particolare il Reg. CE 1967/2006, impone il divieto dell'impiego per la pesca e la conseguente detenzione a bordo di pezze di rete con maglie di dimensione inferiore a 40 mm per reti a strascico. Tale illiceità costituisce strumento di pesca non selettivo, determinando la cattura anche di specie di novellame o sottomisura che, anche se di piccola taglia, vengono catturati dalla esigua dimensione delle maglie di tali attrezzi di pesca che ne impediscono la crescita e la maturazione.
Le attrezzature non consentite (una rete a strascico di lunghezza 40 metri e una pezza di rete di 5 metri) sono state così sequestrate e sbarcate a terra nel porto di Marina di Campo, dove il personale del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Portoferraio ha poi proceduto a contestare l’illecito e ad elevare la sanzione amministrativa di 4.000 euro. Le reti oggetto di sequestro rappresentano un grave pericolo per la fauna marina a causa della scarsa selettività delle maglie che le costituiscono.
L’operazione condotta la scorsa mattina segue le intense attività che stanno impegnando le unità di polizia marittima della Capitaneria di Porto elbana in materia di vigilanza sulle attività di pesca. Il piano di operazioni prevede lo svolgimento di controlli mirati a terra ma soprattutto a mare, attraverso l’impiego di ispettori specializzati in materia di vigilanza pesca.
Le ultime attività operative si stanno inoltre svolgendo anche dopo l’effettuazione di una mirata attività informativa a favore dei locali pescatori, per illustrare le norme che vietano determinati attrezzi da pesca proprio per tutelare la risorsa ittica e l’ambiente marino.
La attività di presenza in mare da parte delle unità della Guardia Costiera, con specifici compiti di vigilanza sulla pesca, è parte della strategia del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera volta a prevenire e reprimere le eventuali catture illecite, alla salvaguardia dell’ecosistema marino e alla tutela delle aziende di pesca che operano nella legalità e nel pieno rispetto delle norme contro le gravi distorsioni del mercato che possono essere operate da coloro che invece utilizzano attrezzature e metodi illegali di pesca.
Le operazioni svolte dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio si inseriscono infine all’interno del programma volto alla tutela del patrimonio ambientale e delle risorse ittiche e biologiche, finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP).
Fonte: Capitaneria di porto di Portoferraio