Grani antichi, progetto da 620mila euro per la filiera sostenibile di Montespertoli
Quasi 620mila euro per 10 aziende agricole di Montespertoli che hanno puntato sui grani antichi e sulla filiera corta per prodotti dall'alta sostenibilità ambientale per i produttori ed economica per i consumatori. Nella sede Asev di Empoli si è tenuta la conferenza stampa sul progetto integrato di filiera (PIF) “Se.Ce.Mont. - Semente Certificate Montespertoli”, finanziato dalla Regione Toscana per un importo di 619.273,12 euro, alla presenza di Tiziano Cini dell'Asev, del sindaco di Montespertoli Giulio Mangani, dell'agronoma Francesca Castioni e di Bettina Legler di Spighe Toscane, Srl nata all'Antella di Bagno a Ripoli e all'interno del circuito dei grani antichi.
L'esperienza prosegue sulla falsariga dell'Associazione del Pane di Grani Antichi di Montespertoli, nata spontaneamente dai produttori per riscoprire tecniche e saperi ritenuti perduti e scoperti anche grazie all'Università di Firenze e all'appoggio dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Giulio Mangani.
La scarsa produttività di questo tipo di grani (15-20 q.li/ettaro contro i 25-30 q.li/ettaro dei grani “moderni”), la loro difficoltà a sopportare la concimazione chimica, la necessità della rotazione triennale, cioè l'alternanza della coltivazione dei cereali con altre specie (ceci, fagioli, lenticchie, lino, girasole, colture foraggere, ecc.) ed il rispetto del terreno e della sua fertilità hanno sempre creato un ostacolo allo sviluppo di questo tipo di colture. Allo stesso tempo quello che in agricoltura convenzionale viene normalmente considerato un ostacolo, per alcuni aspetti è una magnifica opportunità: queste varietà esprimono il meglio di se stesse all'interno di un sistema produttivo biologico. Ad esempio, sul territorio di Montespertoli sono tornati gli allevamenti con il ritorno del maggese e del foraggio prodotto in loco.
Il principio dei grani antichi, spiega Mangani, è che le sementa furono costituite a cavallo tra Ottocento e Novecento in relazione al territorio di Montespertoli, non il contrario. È un modo di praticare l'agricoltura in armonia con il territorio, che non provoca, ad esempio, frane su terreni abbandonati o mal condotti.
Il progetto dunque si propone di realizzare:
- l’incremento della produzione mantenendo standard di qualità dei grani molto elevate, attraverso il miglioramento di tutta la filiera produttiva;
- l’ottimizzazione dell’impiego delle risorse energetiche al fine di razionalizzarne l’uso;
- la produzione di semente certificata di “varietà da conservazione”, in modo da ottenere granella di alta qualità e la possibilità di scrivere la varietà in etichetta
- la conservazione e valorizzazione della biodiversità del germoplasma di frumento della Toscana, anche tramite meccanismi di selezione genetica innovativi attraverso un accordo di filiera che unirà la ditta sementiera che produrrà sementi certificate (Spighe Toscane s.r.l.), 39 produttori di base, tra partecipanti diretti (10) ed indiretti (29), ed un mulino partecipante indiretto.
La ditta sementiera ed il mulino si porranno quindi da collettore del prodotto grano, conseguentemente le sinergie messe in atto con l’accordo di filiera risulteranno un importante volano alla capacità produttiva di tutto il territorio coinvolto.
Attraverso gli investimenti previsti dal progetto si prevede dunque un incremento del risultato operativo lordo (valore della produzione al netto del costo della produzione) per i produttori agricoli primari (cerealicoltori) ottenuto attraverso migliori prezzi di liquidazione del grano tenero acquistato dal mulino e dalla ditta sementiera e l’incremento della qualità del prodotto mediante certificazione del seme ed adozione di tecniche agronomiche adeguate.
Le aziende agricole inoltre potranno ottenere miglioramenti ambientali attraverso lo sfruttamento dell’energia solare, il miglioramento del parco macchine aziendale per le operazioni di campagna volto all’incremento della produzione, la realizzazione di nuove strutture produttive aziendali di stoccaggio dei grani con l’obiettivo di incrementare la qualità e quantità della produzione.
Per la riproduzione della semente verrà siglato un accordo con l'Ente Toscano Semente che mantiene i nuclei di base, mentre il materiale di moltiplicazione che verrà poi prodotto da Spighe Toscane s.r.l e venduto come semente certificata, verrà coltivato da alcuni agricoltori facenti parte della filiera. Sono stati coinvolti degli economisti agrari dell’Università di Firenze che daranno il loro contributo nell'arrivare a definire meglio la retribuzione dei vari tasselli della filiera ed il prezzo da applicare a questi prodotti.
È infine prevista la valorizzazione della produzione attraverso una campagna promozionale di informazione volta alla realizzazione di eventi, workshop, giornate formative “di campo” e l’attivazione, tramite Asev di 10 giornate informative/formative inerenti tematiche fortemente tecnico-pratiche circa le nuove tecniche di agricoltura di precisione (uso di droni, ecc…), le principali patologie delle varietà di cereali oggetto dell’accordo e gli accorgimenti agronomici da adottare, la razionalizzazione dei rapporti tra cerealicoltura e aziende zootecniche, le pratiche e tecniche colturali volte all’ottimizzazione della fertilità dei suoli, la meccanizzazione agroalimentare all’interno dei mulini e dei forni e le tecniche più adeguate alla lavorazione di questi prodotti.
Nel frattempo, domani all'auditorium 'I Lecci' di Montespertoli si terrà il convegno di apertura del progetto al quale parteciperà anche il genetista Stefano Benedettelli della facoltà di Agraria dell'Università di Firenze.
“Siamo contenti di poter dare a questo progetto un contributo che va al di là della semplice erogazione di formazione – afferma Tiziano Cini direttore di ASEV – ma che implica la salvaguardia e lo sviluppo di una filiera che tiene insieme oltre agli aspetti produttivi anche la storia e la cultura di un territorio”.
“Questo progetto, sostenuto dal Comune di Montespertoli, è nato dalla passione di produttori e trasformatori, per recuperare una tradizione importante del nostro territorio - dichiara il sindaco di Montespertoli, Giulio Mangani - Siamo arrivati a oggi grazie anche al fondamentale apporto dell'Università di Firenze. E non si tratta di un progetto ideato per questioni economiche, la nostra Amministrazione comunale ci tiene soprattutto perché è un progetto di territorio. Perché dietro ai semi c'è un principio: mentre l'agricoltura moderna cambia il territorio in relazione alle produzioni e lo adegua alle proprie esigenze, nel nostro caso i semi sono stati ricreati in relazione al territorio e alla sua vocazione e sostenibilità. Inoltre, hanno un ritorno positivo sulla salute dei cittadini”.