Giornata della Memoria, momento di approfondimento con le classi della scuola secondaria
Per celebrare la “Giornata della Memoria”, istituita nel 2000 dallo Stato per non dimenticare “le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte” e ricordare coloro che si sono opposti allo sterminio, l’Istituto Comprensivo e l’Amministrazione Comunale di Capraia e Limite hanno organizzato una mattinata di approfondimento storico unita alla visione di un film sull’Olocausto.
I ragazzi delle classi terze della scuola secondaria “E. Fermi” hanno assistito alla proiezione di “Jona che visse nella balena”, una pellicola del 1993 del regista Roberto Faenza, tratta dal romanzo autobiografico dello scrittore Jona Oberski intitolato “Anni d’infanzia. Un bambino nei lager”.
Si tratta della storia di Jona, un bambino ebreo di quattro anni di Amsterdam che, dopo l’occupazione della città da parte delle truppe naziste, subisce la deportazione nel campo di concentramento di Westerbock e, successivamente, Bergen Belsen. Nei campi trascorre tutto il periodo della guerra, dormendo in una baracca con la madre Anna, mentre il padre Max, costretto a lavorare, si ammala e muore di stenti nel 1942. Alla fine della guerra, viene a mancare anche la madre, mentalmente instabile a causa del dolore per la perdita del marito e per i soprusi della guerra. Viene adottato dalla famiglia Daniel di Amsterdam, che aveva aiutato il padre Max nel 1940, e nel tempo, studiando, torna a sorridere e studiare, per diventare un fisico nucleare.
Al termine del film, è intervenuto Edoardo Antonini, storico e giornalista, che ha parlato ai ragazzi del percorso che ha condotto dall’antisemitismo alle persecuzioni contro gli ebrei e il “diverso” dal 1938, del valore della democrazia e della libertà e il rifiuto delle dittature, cercando di operare collegamenti tra valori “senza tempo” e la storia di 80 anni fa. Particolare attenzione è stata riservata ad esempi concreti, cercando di immedesimarsi nelle vittime delle leggi razziali fasciste, partendo dagli alunni ebrei delle scuole, costretti a abbandonare la propria vita all’improvviso, per arrivare alle deportazioni nei campi di sterminio in condizioni difficili tra stenti, violenza e denutrizione.
Spazio anche al racconto della deportazione per motivi politici, ad esempio gli 11 concittadini di Capraia e Limite arrestati l’8 marzo del 1944 dopo lo sciopero generale del 4 che aveva coinvolto le fabbriche dell’Italia centrosettentrionale e, a Limite, i lavoratori del cantiere Picchiotti.
Per il saluto finale ai ragazzi ha preso la parola il sindaco Alessandro Giunti, accompagnato dall’assessora alla Cultura Rosanna Gallerini:
“Vivere davvero il Giorno della Memoria significa difendere i valori e i principi di uguaglianza, democrazia, libertà nelle nostre vite, evitare di pensare che i fatti di 80 anni fa non ci riguardino o non possano riaccadere. Dobbiamo incarnare il concetto di “storia maestra di vita” e, soprattutto in questa fase in cui stanno scomparendo i testimoni diretti dell’Olocausto, proteggere il dono della memoria e dei racconti che ci hanno trasmesso”.
Fonte: Ufficio Stampa Comune di Capraia e Limite sull'Arno