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Trasporto pubblico, Ceccarelli ribatte a Marchetti (Fi) e Giannarelli (M5S)

Secca risposta dell'assessore regionale a infrastrutture e trasporti Vincenzo Ceccarelli, chiamato in causa sulla gestione del Tpl da parte dei consiglieri regionali Maurizio Marchetti (FI) e Giacomo Giannarelli (M5S).

A Marchetti Ceccarelli dice che "ora è arrivato il momento di dire basta. Non può essere chi ha tentato di distruggere il trasporto pubblico in Italia a dare lezioni ad una Regione che sta investendo a piene mani per dare ai cittadini il servizio che legittimamente si aspettano, andando ben aldilà delle competenze che le sarebbero attribuite per legge. Al consigliere Marchetti avevo già ricordato, ma si vede che non sono stato sufficientemente chiaro, che le disgrazie del trasporto pubblico in Italia sono iniziate con il taglio al fondo nazionale dei trasporto che fece il governo di Forza Italia e Lega, presieduto da Berlusconi.

La Regione da quel momento deve distogliere dal proprio bilancio risorse che potrebbero essere destinate ad altri interventi pubblici per evitare che siano tagliati servizi ai cittadini. Ho avuto modo di spiegare più vol te – aggiunge l'assessore - che se nel 2018 sono stati immessi in servizio quasi 200 nuovi bus, e altrettanti lo saranno nel 2019, questo è solo grazie al contratto-ponte che la Regione, pur non essendo tenuta a farlo, ha firmato con i gestori del servizio".

L'assessore poi si rivolge a Giannarelli al quale ricorda "che è finito il tempo in cui gli era consentito fare la cosa più facile, ovvero protestare contro tutto e contro tutti raccogliendo consenso facile. Ora il Movimento 5 Stelle è forza di governo e deve risolvere i problemi. Se è vero, come si legge, che il Governo ha intenzione di tagliare 300 milioni di euro al trasporto pubblico in Italia, vuol dire che la Toscana avrà 20 milioni in meno da investire e questa volta non saremo certo in grado di mettere risorse dal nostro bilancio. Questo si tradurrà in un taglio netto di servizi. E i toscani sapranno chi ringraziare. Chi mi conosce – conclude Ceccarelli - sa che sono abituato a lavorare e tenere un profilo istituzionale, come dovrebbe essere per chi è stato mandato dai cittadini a occuparsi della cosa pubblica. Ma sono stanco di leggere sulla stampa le lezioni di chi predica bene e razzola male".

Fonte: Regione Toscana

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