Incidente aereo ad Aosta, tra le vittime anche il pilota fiorentino Maurizio Scarpelli
C'è anche un toscano tra i morti dell'incidente aereo sulle Alpi in Valle d'Aosta, sui ghiacciai del monte Rutor al confine con la Francia. Si tratta di Maurizio Scarpelli, 53 anni, residente a Firenze, ma originario di Reggello. L'uomo era il pilota dell'elicottero che intorno alle 16 di ieri si è scontrato con un piccolo aereo di scuola guida a 2500 metri di quota, nel vallone di La Thuile. Scarpelli lascia la compagna e due figli.
Chi era Maurizio Scarpelli
Maurizio Scarpelli da oltre trent'anni guidava come pilota di elicotteri. Lavorava da sole tre settimane in Valle d'Aosta, un luogo "da fiaba", come lui stesso lo ha definito, che gli ha riservato un destino amaro. Scarpelli era lì per trasportare i turisti in elicottero sulle vette non fornite dagli impianti per gli amanti del fuoripista.
Era istruttore alla 'Eli-Ghibli helicopter services srl’ con sede sociale a Reggello, ma base operativa all’aviosuperficie di Arezzo, di cui era anche amministratore delegato.
Era anche impegnato sul fronte dell'antincendio boschivo. È stato tra coloro che hanno combattuto le fiamme sul Monte Serra insieme a tantissimi volontari.
Una vita spesa anche per aiutare gli altri. Era stato impegnato nel trasporto di materiale umanitario in Italia e in Europa. Il padre, storico commerciante di stoffe del mercato di San Lorenzo, aveva fondato una comunità per ragazzi in difficoltà a Pilano di Reggello ed era stato affiancato dal figlio in questo progetto.
Il bilancio dell'incidente
Il bilancio provvisorio parla di 5 morti, 2 feriti a altrettanti dispersi: sull'elicottero viaggiavano 6 persone, di cui 5 decedute e un ferito, mentre sull'aereo il bilancio è d un ferito e due dispersi. A perdere la vita sono stati Scarpelli, la guida tedesca Frank Hessler e tre passeggeri.
Sul caso sarà aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e disastro colposo. I corpi saranno trasportati nella camera mortuaria di Courmayeur. Intanto continuano le ricerche dei dispersi.
La ricostruzione dell'incidente
Da una prima ricostruzione sembra che l'incidente sia avvenuto mentre l'elicottero, un eliski italiano, ma affidato alla Gmh di Courmayeur, stava decollando: il piccolo bimotore, un SAN Jodel D.140, probabilmente in fase di atterraggio lo avrebbe colpito in pieno. Le pale dell'elicottero e il rotore è andato completamente distrutto, mentre le ali dell'ultraleggero si sono quasi staccate. Ciò che rimane del Jodel è finito in un rapido pendio rendendo molto difficile il recupero. L'elicottero, invece, è precipitato sul crinale.
L'ultraleggero proveniva da un aeroporto savoiardo, ma pare che alla torre di controllo dello scalo regionale di Saint-Christophe di Aosta non risultasse nessun piano di volo: il pilota avrebbe quindi sconfinato per motivi ancora da chiarire. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un'inchiesta. I due mezzi volavano senza aver comunicato il percorso all'Enav, l'Ente del traffico aereo civile in Italia, perché non necessario in quanto seguivano le regole dle 'volo a vista' (senza radar o strumenti di controllo).
Il cordoglio della VAB Toscana
I nostri volontari della VAB Lucca e anche delle Sezioni vicine lo conoscevano bene. C'è anche chi aveva stretto con lui saldi legami di amicizia. Maurizio da alcuni anni ,in estate, durante il periodo di alto rischio per gli incendi, era il pilota di Eli Lucca. Tutti noi ci associamo al dolore della sua famiglia.
Il cordoglio di Rossi
"Scarpelli era molto apprezzato in Regione Toscana per la sua attività di pilota, molto amato dai compagni dell'antincendi boschivi e della Protezione civile, dove operava da oltre dieci anni ed era considerato uno dei riferimenti con maggior esperienza. Esprimo il massimo cordoglio mio, della Giunta e dell'intera struttura regionale alla famiglia, agli amici ed ai compagni di Scarpelli per la tragica perdita di una persona di grande valore". Cosi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha voluto ricordare l'opera e il valore del pilota di elicotteri toscano rimasto vittima nell'incidente aereo di ieri sul ghiacciaio del Rutor. "Scarpelli è stato tra i protagonisti in positivo dello spegnimento del grande incendio dei monti pisani del settembre scorso - conclude Rossi - a lui ed ai suoi colleghi andrà per sempre la nostra riconoscenza".
I colleghi dell'antincendi boschivi ricordano Maurizio Scarpelli anche per la preziosa collaborazione da lui offerta nelle attività di formazione e addestramento svolte presso il Centro AIB La Pineta. Scarpelli era molto conosciuto ed amato anche grazie a quelle attività ed ai numerosi incontri tenuti nelle scuole toscane, per spiegare agli studenti i fondamenti delle attività di prevenzione degli incendi.
La Regione Toscana, il Settore Protezione Civile e l'organizzazione AIB, si stringono alla famiglia in questo momento di dolore.