PM10, FabricaComune: "Allarme inquinamento a Empoli, serve approccio diverso"
"E’ di nuovo allarme inquinamento. E non è una novità. Il problema c’è e ci sarà, se non si inizia una buona volta ad affrontarlo in maniera strutturale e non emergenziale.
Rincorrere ordinanze di emergenza una dopo l’altra, senza peraltro verificarne né l’efficacia e nemmeno il rispetto rischia di servire a poco. Quello che servirebbe è un approccio a 360 gradi, per ridurre pian piano tutte le fonti di inquinamento.
Un paio di anni fa il nostro comune insieme ad altri 15 della stessa area territoriale, ha dovuto redigere un piano di azione comunale (PAC) per il miglioramento della qualità dell’aria, cosi come previsto dalle norme regionali in caso di ripetuti sforamenti dei parametri di sicurezza.
Il Piano c’è, ma l’efficacia non sembra, anche perché a parte le ordinanze urgenti, sembra restare tutto sulla carta. Tutto quello che riguarda mobilità, modalità di costruire e risparmio energetico, ma anche azioni strutturate per aumentare consapevolezza e sensibilità di cittadini e tecnici circa le azioni che possono avere una ricaduta sulla qualità dell’aria, sembra ben poco applicato. Elenchiamo alcune cose:
Ciclabilità della città. Siamo ancora sostanzialmente al progetto. Per andare in bici a scuola, al lavoro, a fare spesa, servono le piste, le zone 30, i parcheggi scambiatori, la ciclostazione. Reali, esistenti, non sulla carta.
Per spostarsi dal mezzo privato a quello pubblico serve un servizio efficiente. E perché questo sia efficace contro l’inquinamento magari serve anche che i mezzi circolanti non siano lo scarto di altre città, con una anzianità media 15 anni e tipologie di motori tra i più inquinanti. Forse qualcuno ricorderà che la Regione aveva stanziato i soldi per l’ammodernamento del parco mezzi per acquistare mezzi meno inquinanti e la nostra amministrazione, per “distrazione”, ha consentito che si rottamassero i mezzi in circolazione ad Empoli per acquistare bus euro 6 da destinare a Prato. Così a noi son toccati i bus dismessi da Prato, inquinanti, vecchi ed anche brutti.
Il riscaldamento degli edifici e la loro efficienza energetica. Il comune ha le carte in regola con l’efficentamento energetico degli edifici pubblici? Il piano prevederebbe un censimento preciso: che tipo di dispersione c’è, che tipo di riscaldamento usano? Possibile che la sede comunale sia ancora riscaldata a gasolio, uno dei sistemi maggiormente inquinanti? Noi crediamo anche nel ruolo “pedagogico” della pubblica Amministrazione.
Ed il regolamento per la bioedilizia? Come costruiamo determina quanta e quale energia consumerà quell’edificio e cioè anche quanto inquinerà. Siamo il comune che non ha ancora adottato regole che promuovano il costruire virtuoso.
Chiederemo conto della applicazione e del monitoraggio dei risultati del PAC in consiglio comunale.
Senza contare che il piano sottovaluta, a nostro avviso l’importanza di altri fattori, come per es. il patrimonio arboreo o il consumo di suolo, nel mitigare o accentuare i problemi di inquinamento dell’aria. E anche qui il ns comune non ha certo le carte in regola. Il consumo di suolo aumenta, manca un censimento del patrimonio arboreo. Abbiamo assistito a tanti abbattimenti ma a pochissime piantagioni, come mai? E non abbiamo un piano del verde che è lo strumento attraverso il quale mirare ad una sostenibilità oggettiva della città, raggiungendo la dotazione di verde in grado di compensare le emissioni ed i consumi che la città produce. Perché gli alberi non sono solo arredo urbano, hanno una importantissima funzione di contrasto all’inquinamento dell’aria che si realizza attraverso la captazione di inquinanti e CO2 e vedere con quanta facilità si abbattono, apparentemente non considerando quanto tempo ci vorrà, anche ammesso che si ripianti subito, ad ottenere una nuova pianta in grado di svolgere lo stesso lavoro, preoccupa.
Insomma i problemi vanno governati davvero, con costanza e coerenza, altrimenti non svaniranno come neve al sole, ce li ritroveremo di fronte ad ogni inverno ed intanto i danni alla salute si accumuleranno. Ricordiamo che per ogni 10 microgrammi/m3 di aumento di polveri fini si verificano eccessi di patologie cardiache e respiratorie senza considerare che stiamo parlando di un cancerogeno accertato".
Gruppo Consiliare FabricaComune per la Sinistra