Congresso Pd, successo per l'incontro con Anna Ascani candidata con Giachetti
Tanti gli iscritti al Partito democratico che ieri si sono ritrovati a Siena per ascoltare Anna Ascani candidata con Roberto Giachetti alla segreteria nazionale. Una platea fatta soprattutto di iscritti, non di rappresentanti e ex rappresentanti istituzionali che negli anni hanno ricoperto ruoli apicali nel partito ma militanza attiva. L’appuntamento, infatti, ha radunato quanti non si sentono rappresentati da un’idea di partito in cui manca la democrazia, in cui le discussioni interne sono state disattese. Ovvero un partito in cui, fino ad oggi, – come hanno detto molti dei presenti che sono intervenuti - ha prevalso l’anarchia di chi dopo aver votato all’unanimità, uscendo inseguiva la propria popolarità dichiarando ai media di non essere d’accordo con quanto appena votato.
Un ticket quello Giachetti-Ascani che li vede candidati entrambi protagonisti. “Condividiamo gli stessi valori, abbiamo esperienze e provenienze diverse che ci completano, saremo – ha spiegato Anna Ascani – una novità anche in questo senso. Avremo entrambi le stesse responsabilità. Dalla condivisione delle stesse idee e degli stessi valori è nata la nostra mozione “Sempre avanti” che difende tutto il lavoro progressista fatto in questi 5 anni di Governo. Certamente sono stati commessi degli errori ma non intendiamo cancellare ciò che di buono è stato fatto, perché ha rappresentato il motore di un cambiamento messo in atto in un Paese che negli ultimi 20 anni era rimasto bloccato ed era sull’orlo del baratro. Dobbiamo salvare quell'idea che stava dietro il simbolo del Pd: il progetto di partito. C'è una strada per salvare quel progetto e per portarlo a compimento fino in fondo. Un partito che sappia trovare forme nuove per decidere in maniera aperta e coinvolgente. Ma che quando decide lo fa davvero. Per raggiungere questo scopo dobbiamo impegnarci in una nuova proposta politica che non rinneghi se stessa ma che sappia parlare in modo chiaro e forte alla maggioranza degli elettori. Anche a quegli elettori che pensando, erroneamente, di votare più a sinistra hanno deciso lo scorso marzo di votare il Movimento 5 Stelle. Ovvero chi, insieme alla Lega, ha dato vita al Governo più di destra e razzista che abbiamo avuto negli ultimi 50 anni”.
Senza entrare nelle differenze tra le diverse mozioni congressuali, Ascani ha ribadito: “dobbiamo saper rivendicare i risultati dei cinque anni di governo del centro sinistra sul lavoro, sulla crescita economica, sulle disuguaglianze, sulla scuola, sull’ambiente, sulla sicurezza, sui diritti, facendo naturalmente tesoro degli errori, per non ripeterli”. Nelle parole di Anna Ascani nessuna nostalgia né ritorno al passato ma alternative reali al complottismo e ai muri dei populisti. Ecco perché la mozione si chiama Sempre avanti: “Dobbiamo continuare - ha detto Ascani - ad andare avanti senza rigettare le paure degli italiani, comprendendole, incontrandole. Dobbiamo offrire all’Italia la forza dei riformisti come alternativa alla rabbia”. Su questo tema Ascani ha spiegato la sua posizione sul reddito di cittadinanza: “se mai partirà davvero, ovviamente produrrà consenso. Ed è per il consenso che è stato ideato. Ma i risultati nel medio e lungo periodo saranno negativi perché l’Italia, e il mezzogiorno in particolare, hanno bisogno della cultura del lavoro e dell’impresa, non della cultura dell’assistenza. Il cosiddetto reddito di cittadinanza è definito dai suoi ideatori come sussidio condizionato. Si tratta di un ossimoro terminologico, di un inganno per gli elettori. È assistenzialismo puro e molto costoso. Sul nostro Reddito di Inclusione avremo potuto investire di più, questo è stato un errore, ma lo strumento era completamente diverso. Il nostro obiettivo è favorire la crescita e non diffondere la cultura dell’assistenzialismo, soprattutto nelle aree più in difficoltà del paese”.
Fonte: Sempre Avanti Siena