Dl sicurezza, Liberi e Uguali: "I sindaci del comprensorio prendano posizione contraria"
"Il Comitato Promotore di Liberi e Uguali del Valdarno Inferiore manifesta ferma disapprovazione e contrarietà sul cosiddetto “Decreto Sicurezza” le cui norme sono in aperta violazione dei principi stabiliti dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo di cui abbiamo da poco celebrato il 70° anniversario.
Esprime grande preoccupazione per le conseguenze della sua applicazione perché causerà un pesante aggravamento delle condizioni di vita di migliaia di persone con conseguenti ricadute negative su tutta la comunità. L’abolizione della protezione umanitaria per i rifugiati getterà nell’irregolarità decine di migliaia di persone che ad oggi risultano in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
Migliaia di persone finiranno per strada compreso famiglie con bambini (cosa che già sta accadendo in molti Comuni italiani), e saranno esposte allo sfruttamento selvaggio e a diventare manovalanza per la criminalità organizzata.
Aumenterà la povertà e la marginalità e i sindaci saranno costretti a fronteggiare la crescita di ulteriori disagi nei loro territori con un conseguente aumento della tensione sociale.
Questo decreto, oltre a ledere i diritti umani e la dignità delle persone, avrà un impatto devastante su tutti i territori rendendo tutti i cittadini, non solo gli stranieri, meno sicuri.
È con questo spirito che Liberi e Uguali chiede ai sindaci del Valdarno Inferiore:
- di prendere pubblicamente posizione contraria rispetto a questa Legge che renderà i nostri territori meno sicuri e meno vivibili;
- di valutare con grande attenzione la possibilità di riproporre nei nostri Comuni l’iniziativa presa, ad esempio, dal Sindaco di Palermo dando indicazione agli uffici anagrafe di “sospendere l’applicazione qualunque procedura che possa intaccare i diritti fondamentali della persona …..” .
- di chiedere, tramite la Regione Toscana, un pronunciamento della Corte Costituzionale sui vizi di incostituzionalità di questa norma. Di solito quando ciò avviene il giudice, nelle more del giudizio, sospende l’efficacia della legge.
- di fare pressione sull’ANCI affinché si faccia portavoce presso il Governo e ottenga l’apertura immediata di un tavolo di confronto.
Contemporaneamente facciamo appello a tutte le forze della sinistra e del mondo del volontariato laico e cattolico per una forte mobilitazione contro le politiche disumane e inutili del governo.
Fonte: Liberi e Uguali Valdarno Inferiore