Fondazione Italia in Salute, tanta Toscana nel comitato scientifico
La responsabilità professionale in sanità e il rischio clinico, la sicurezza delle cure, il consenso informato e la relazione di cura, i 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale.
Sono alcuni dei temi affrontati durante la presentazione della Fondazione Italia in Salute alla Biblioteca Angelica di Roma, nata per promuovere attività di studio e di ricerca in ambito giuridico e medico-scientifico, eventi culturali legati al diritti alla salute ma anche per elaborare proposte normative e azioni di orientamento delle policy pubbliche, sviluppare partnership nazionali, europee e internazionali e creare sinergie con le principali istituzioni di ricerca e policy a livello mondiale.
La Fondazione si rivolge alle istituzioni, alle organizzazioni professionali, alle associazioni scientifiche e di categoria, agli enti del terzo settore e ai singoli professionisti del mondo della sanità del sociale e della ricerca.
Nel suo comitato scientifico si trovano personalità di rilievo del mondo giuridico e della sanità nazionale: Guido Alpa, professore di Diritto civile presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza” e presidente emerito del Consiglio Nazionale Forense; Franco Anelli, Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Claudio Cricelli, Presidente Società Italiana Medicina Generale (SIMG Firenze); Alessandra De Palma, Direttore di Unità Operativa Complessa di Medicina Legale e Gestione Integrata del Rischio e Responsabile dell’Area Sicurezza delle Cure dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi; Maria Pia Garavaglia, Presidente dell’Istituto Superiore di Studi Sanitari G. Cannarella e Vice Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica; Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzaattiva; Maria Paola Landini, Direttrice Scientifica IRCCS Rizzoli; Donata Lenzi, esperta in questioni etiche e di terzo settore, già relatrice della Legge 219/2017 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”; Carlo Lusenti, Direttore Struttura Complessa di Urologia AUSL della Romagna – Cesena e Direttore Dipartimento Chirurgico e Grandi Traumi AUSL della Romagna – Cesena; Paolo Morello Marchese, Direttore Generale Azienda USL Toscana Centro; Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva della Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità; Riccardo Tartaglia, Direttore del Centro Gestione Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente della Regione Toscana.
“La Fondazione Italia in Salute ha come obiettivo quello di contribuire a sostenere e rafforzare la tutela del diritto alla salute e la cultura della prevenzione – spiega il presidente Federico Gelli - Obiettivo che mi sembra particolarmente importante in questo momento storico in cui la sostenibilità del nostro sistema sanitario sembra messa a rischio da vari fattori e, allo stesso tempo, emergono nuovi bisogni di salute”.
Continua Gelli: “L’intento è quello di valorizzare il lavoro che ho svolto in ambito istituzionale nella Regione Toscana prima e che poi ho consolidato in Parlamento per cinque anni riuscendo, tra l’altro, a fare diventare realtà una riforma attesa da vent’anni da tutti gli operatori della sanità quale è la legge n. 24 del 2017 sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure.
“Voglio quindi ringraziare tutti gli interlocutori istituzionali, le organizzazioni e le associazioni imprenditoriali che hanno contribuito alla costituzione della Fondazione con l’obiettivo principale di continuare a sostenere il nostro Servizio sanitario nazionale a 40 anni dalla sua costituzione – ha detto il presidente della Fondazione - La sua nascita è stata una svolta cruciale nella storia del nostro Paese. Anche se il contesto economico, sociale e demografico è cambiato radicalmente, oggi è ancora più necessario salvaguardare i principi ispiratori della riforma del 1978, garantendone la sostenibilità. Ed è questa la grande sfida che ci aspetta nei prossimi anni per continuare a garantire a tutti il diritto alla salute”.
Fonte: Ufficio stampa