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Maleodoranze a Montelupo, azienda comunque a norma: chiesti provvedimenti

È accertato che alcune attività, per la loro stessa tipologia produttiva, pur non utilizzando particolari sostanze o materie tossiche/pericolose, producono emissioni odorose fastidiose e moleste difficilmente eliminabili; tra queste abbiamo constatato che rientra la lavorazione a caldo di lastre in plexiglass.

Su richiesta, ed a seguito di prima verifica da parte del Comune di Montelupo Fiorentino, il Dipartimento ARPAT del Circondario Empolese è intervenuto per le segnalazioni di cittadini che lamentavano maleodoranze derivanti dall’attività produttiva posta in Via Impruneta.

Al momento dell’intervento sul posto i cattivi odori erano sporadicamente appena percettibili, non spirava vento, il cielo era sereno e la temperatura della mattina era stata più bassa rispetto alle medie del periodo, intorno ai 6/8°C; tale situazione climatica risulta favorevole alla diffusione degli odori a bassa quota.

È stata quindi effettuata un’ispezione all’interno della ditta ove erano in corso le stesse lavorazioni rilevate nei precedenti controlli e cioè l’operazione di taglio del plexiglass che dalla centralina di controllo della macchina laser risultava iniziata da circa un’ora.

Nei primi controlli di ARPAT del 2016 furono rilevate irregolarità autorizzative riguardanti le emissioni in atmosfera ed alcune criticità relative all’abbattimento delle polveri, degli aeriformi, delle sostanze odorigene volatili.

Nel 2017 e 2018 sono stati effettuati ulteriori controlli e fornito il supporto tecnico per il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale – autorizzazione alle emissioni - che hanno contributo a migliorare la situazione rispetto alla fase acuta dei cattivi odori rilevata nel 2016.

La ditta sta valutando gli interventi impiantistici possibili pur non avendo registrato superamenti dei limiti normativi previsti per i composti organici in atmosfera.

Anche le analisi delle emissioni di composti organici di questa attività campionate da ARPAT nel mesei di ottobre hanno dato risultati ampiamente inferiori ai limiti previsti dalla normativa e sostanzialmente analoghi ai risultati analitici dei campionamento di autocontrollo effettuati dalla ditta.

Questo dimostra come il basso carico organico e la conformità ai valori limite delle emissioni di alcune attività produttive non sia sufficiente a scongiurare i problemi odorigeni segnalati dalla popolazione, influenzati anche dal cambiamento repentino delle condizioni climatiche.

Il tema dei cattivi odori è ormai oggetto di studio e valutazione dei diversi soggetti coinvolti e la Regione Toscana ha istituito un gruppo di lavoro, di cui fa parte anche ARPAT, teso a individuare specifiche misure per la prevenzione e la limitazione delle emissioni odorigene degli stabilimenti.

Come proposto anche da ARPAT, Il Comune di Montelupo Fiorentino ha comunque chiesto alla Regione di adottare provvedimenti nei confronti della ditta per l’installazione di un impianto di abbattimento, nonostante la conformità dell’emissione ai limiti, per minimizzare il rilascio di maleodoranze.

È difficile la convivenza tra attività produttive maleodoranti e cittadini, ma l’intento dei soggetti pubblici è quello di ridurre i conflitti fra attività produttive e popolazione e su questo gioca un ruolo fondamentale la pianificazione territoriale.

Fonte: Arpat

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