Granai di Villa Mimbelli, gli straordinari scatti di Letizia Battaglia in mostrra
Dal 19 gennaio al 15 marzo 2019 i Granai di Villa Mimbelli dedicheranno una mostra a Letizia Battaglia, riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea non solo per i suoi scatti saldamente presenti nell’immaginario collettivo, ma anche per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia.
La personale che porta il suo nome “Letizia Battaglia” è promossa dalla Fondazione Carlo Laviosa e si colloca nel più ampio progetto “Fotografia e Mondo del Lavoro“ che la Fondazione Laviosa sta portando avanti in condivisione con il Comune di Livorno.
Articolato in momenti espostivi, produttivi e didattici, il progetto non poteva non concedere lo spazio dovuto anche al lavoro del fotografo in quanto giornalista. Da qui la scelta su Letizia Battaglia e sui suoi straordinari scatti.
Su indicazione della stessa Letizia Battaglia , il percorso della mostra livornese sarà costituito da cinquanta scatti in bianco e nero articolati, non tanto seguendo un ordine cronologico o tematico, ma piuttosto un filo conduttore tra l’atroce ed il bello come tracce degli archetipi che generano le azioni umane.
Il lavoro di Letizia, una giovane di 83 anni, è stato spesso sommariamente etichettato come una vivida testimonianza sugli omicidi di Mafia ma ciò è decisamente riduttivo.
La Battaglia è stata sì una fotografa di trincea (nomen omen), attiva in prima linea nei luoghi in cui si assiste all’orrore e si può percepire l’odore di chi un attimo prima era ancora vivo, ma ci ha illuminati ed arricchiti anche con la sua incessante ricerca della bellezza e della dignità: le sue foto restituiscono il pathos delle tragedie greche, il dolore ed il sublime.
“Siamo onorati di ospitare questa mostra di altissimo livello. Una mostra straordinaria di enorme valore artistico ma anche civile ed etico. Quando mi fu proposta dalla Fondazione Laviosa, che ringrazio, e che mi auguro continui a collaborare con questa Amministrazione, credevo fosse un sogno…un sogno che si è avverato”. Lo ha dichiarato l’assessore alla culturaFrancesco Belais in apertura di conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa a cui hanno preso parte per la Fondazione Laviosa l’ing Pietro Starita e Serafino Fasulo (Art Director della stessa Fondazione) oltre a Paola Tognon, direttrice scientifico dei Musei Città di Livorno.
“ Fare qualcosa per la città è l’obiettivo che si è posto l’azienda – ha detto l’ing Starita – tra l’azienda e la città c’è sempre stata poca relazione. Noi vogliamo colmare questo gap e creare occasioni culturali , specie per i giovani”.
Serafino Fasulo, art director della Fondazione e curatore della mostra si è invece soffermato sulla potenza artistica di Letizia Battaglia e del suo ultimo progetto di creare qualcosa per i giovani fotografi. “ In questo momento Letizia più che fare fotografia divulga fotografia – ha detto Fasulo -. L’abbiamo corteggiata per più di un anno e finalmente ci siamo riusciti a portarla nella nostra città offrendo un’occasione culturale di alto livello. La sua fotografia, come anche la mostra rivelerà, è un grande affresco della sofferenza”.
A chiudere la conferenza stampa è stata la direttrice scientifica dei Musei Civici Paola Tognonche ha riconosciuto il valore di questa operazione culturale: “Un processo di compartecipazione sulla strada dell’arte – ha detto – che vede forze private e pubbliche insieme per la crescita di un territorio”. “Come direttrice mi auguro che tali processi continuino e si sviluppino ulteriormente ”. Ha quindi ricordato come nelle collezioni civiche non sia presente una parte specificatamente dedicata alla fotografia. “ La mostra di Letizia, così come il progetto della Fondazione Laviosa nel suo complesso, ci permetterà di aprirci a questo contesto”.
Il 18 gennaio Letizia Battaglia sarà a Livorno per incontrare il pubblico. L’incontro, preceduto dai saluti istituzionali, sarà condotto dal Direttore Scientifico dei Musei Città di Livorno, dott.ssa Paola Tognon, e dall’Art Director della Fondazione Carlo Laviosa, dott. Serafino Fasulo, curatore della mostra.
La mostra sarà corredata da un catalogo da mettersi in vendita presso il bookshop del museo il cui ricavato sarà interamente utilizzato per il progetto “Fotografia e Mondo del Lavoro”.
La Fondazione Carlo Laviosa da sempre reputa il mondo del lavoro un campo di analisi di fondamentale importanza per la comprensione delle dinamiche sociali e delle disparità di condizione tra paese e paese. Parlare di lavoro significa infatti riflettere sull’energia primaria della quale l’umanità dispone e sul concetto di democrazia e per farlo la Fondazione ha scelto un linguaggio che da circa 150 anni è testimone ed archivio delle azioni dell’uomo e delle trasformazioni del pianeta: la fotografia.
Questa scelta ha generato il progetto “Fotografia e Mondo del Lavoro” condiviso dall’Amministrazione Comunale, che si articola in momenti espositivi, momenti produttivi e didattici e in un concorso. Il progetto, come detto, non poteva non concedere lo spazio dovuto anche al lavoro del fotografo in quanto giornalista. È purtroppo da tempo terminata l’era delle grandi riviste che ospitavano reportage importanti, fatti di immagini-testimonianze di grandi eventi, capaci di suscitare emozioni grazie al lavoro di professionisti che alla loro sensibilitàunivano una profonda conoscenza delle realtà che fotografavano. Oggi sui giornali e sulle riviste appaiono sempre più spesso scatti di scarsa qualità fotografica, non tanto a causa del mezzo utilizzato ma perché scaturenti da un gesto per lo più meccanico che non sottende amore e studio per la realtà raccontata. Per fortuna esistono ancora grandi professionisti che attraverso il loro lavoro di fotografi e di docenti contribuiscono ad una divulgazione della fotografia come mezzo di espressione di un “pensiero alto”.
Un fotografo non può infatti prescindere dalla conoscenza profonda di ciò che intende raccontare, dall’empatia con il soggetto, dall’amore per le cose: gli straordinari scatti di Letizia Battaglia, senza dubbio, ci restituiscono tutto questo.
Fonte: Comune di Livorno - Ufficio Stampa