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Migranti, Alberti: "Legge pro stranieri ma in Toscana 185mila persone in povertà"

Se don Biancalani fa politica, scriverò personalmente al Vescovo di Pistoia per chiedere che sia allontanato

Il consigliere regionale della Lega sulle dichiarazioni del Governatore della Toscana, Enrico Rossi, in cui annuncia una legge sull’accoglienza: “Si occupi dei toscani, e basta con le leggi fatte solo per agevolare le cooperative”.

“Il Governatore della Toscana dovrebbe preoccuparsi di assistere quei 185mila residenti che vivono in regime di povertà, non chi arriva qui e pretende di essere mantenuto dallo Stato – dice il consigliere regionale Jacopo Alberti – ci sono 55mila famiglie in Toscana che hanno bisogno, 185mila toscani che vivono in povertà, ma Rossi non riesce a immedesimarsi con la loro situazione, non immagina nemmeno quanto possa essere tremendo per gli italiani che non hanno una casa, che non hanno un lavoro, che non potranno permettersi di comprare un regalo ai propri figli per Natale, sentire le parole del Governatore, che ancora una volta, mette prima immigrati e migranti, rispetto agli italiani”.

“Rossi annuncia una legge che, dice, avrebbe sviluppato ‘con le associazioni che già si fanno carico dell’accoglienza’: ho paura che ci troveremo davanti a una normativa che favorisce i soliti inciuci tra amici degli amici, magheggi tra cooperative dei cugini degli amici degli amici, agevolazioni per le associazioni dello zio dell’amico dei soliti amici. Adesso basta con questo sistema: la Regione ha il dovere di occuparsi prima di tutto dei diritti dei toscani. Rossi faccia la sua legge assistenzialistica pro accoglienza e pro migranti, ma se non saranno garantiti i diritti dei toscani – dice Alberti - siamo disposti a bloccare il Consiglio Regionale da qui al 2020, pur di non fargliela approvare”.

“Inoltre, vorrei invitare Enrico Rossi a fare la tessera del suo ‘partito’ a Don Biancalani. Il parroco di Vicofaro deve scegliere se fare il prete o il segretario del partito del Governatore - conclude Alberti – ormai Peppone e Don Camillo non esistono più, sono saltati gli schemi. Ma se un prete fa politica, allora scriverò personalmente al Vescovo di Pistoia per chiedere che sia allontanato dalla parrocchia”.

Fonte: Ufficio Stampa

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