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Carcere Sollicciano, Progetto Firenze: "Fermata Ataf latitante"

È lunga e travagliata la storia della fermata Ataf di fronte al carcere di Sollicciano. Finora ha prodotto un solo risultato: la fermata è ancora latitante. L’anno scorso, in un Consiglio comunale straordinario tenutosi dentro il carcere, il Comune di Firenze, per bocca del suo Sindaco Dario Nardella, si impegnò a collaborare con il confinante Comune di Scandicci per risolvere il problema.

Nel solo carcere di Sollicciano sono detenute più di settecento persone, un altro centinaio nel contiguo istituto Gozzini a custodia attenuata, il che significa altrettante famiglie costrette a barcamenarsi per poter andare a visitare i propri cari. A doversi muovere da e per Sollicciano ci sono poi anche i detenuti con permessi esterni per lavorare, i cinquecento volontari e altrettanti agenti del corpo di Polizia Penitenziaria, cui vanno infine aggiunti le decine di impiegati a vario titolo. Tutte persone da anni costrette a utilizzare le auto private, oppure a procedere a piedi fino all’istituto sotto il sole o la pioggia dalla fermata più “vicina”, magari carichi di pacchi e figli tenuti per mano. La stessa collocazione del carcere in quel luogo così periferico trasmette un pericoloso senso di allontanamento dalla città, quasi una severa forma di espulsione, una sorta di condanna aggiuntiva. Riattivare la fermata Ataf di fronte ai cancelli principali, costituirebbe un significativo passo per tornare a percepire il carcere di Sollicciano come luogo fisico della città di Firenze, al pari di altri istituti come gli ospedali o le scuole che hanno diritto ad avere mezzi di trasporto pubblico degni di questo nome.

Chiediamo quindi in questo scorcio di fine legislatura che gli impegni assunti dal Comune siano rispettati e che si giunga alla conclusione di questa lunga e travagliata storia.

Tommaso Grassi, consigliere comunale (Firenze Riparte a Sinistra) Massimo Lensi (Associazione Progetto Firenze)

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