Stadio Carrarese, l'amministrazione: "Giocare a porte chiuse scelta irresponsabile"
Come abbiamo avuto modo di dire a più riprese, in consiglio comunale e nei colloqui quasi quotidiani che dal 19 settembre abbiamo con la Carrarese 1908, la situazione in cui versa lo stadio comunale è il risultato di una gestione pluriennale votata all’aggiramento delle normative. I lavori che questa amministrazione ha avviato dopo il verbale di inagibilità della commissione di Pubblico Spettacolo del 19 settembre, servono a sanare difformità elencate dal 2005, “miracolosamente” sparite dal verbale della commissione del 2015 e riapparse solo tre mesi fa.
Si tratta, come abbiamo detto, di oltre 80 difformità che grazie ai lavori programmati dalla nostra amministrazione in meno di tre mesi sono state sanate per il 90% per la parte che riguarda curva sud, e gradinata e per il 100% per quelle utili a consentire alla squadra di allenarsi all’interno dell’impianto: si tratta di un risultato da record, visti i normali tempi di esecuzione di una pubblica amministrazione, che ci ha permesso di spendere 250mila euro in poche settimane per opere determinanti per la sicurezza dell’impianto, come ad esempio le balaustre una strumentazione fondamentale per l’incolumità del pubblico come le cronache di questi giorni confermano.
Il cronoprogramma dei lavori infatti è stato dettato dal progetto e ha seguito proprio le priorità legate alla sicurezza: unica eccezione quella dei varchi, che essendo stati oggetto di un progetto precedente e già inseriti a bilancio dallo scorso marzo, hanno avuto tempi di realizzazioni ancora più rapidi.
Su questo e di questo abbiamo parlato praticamente con cadenza quotidiana con la società, alla quale questa amministrazione ha sempre illustrato con chiarezza e schiettezza che il completamento delle opere di adeguamento dell’impianto avrebbe avuto tempi lunghi, stimati dai tecnici del comune in almeno sei mesi.
Per questo abbiamo sempre chiesto alla società di giocare le partite casalinghe presso campi ospiti, da Pontedera a Pisa, per evitare di rischiare l’estromissione dal campionato prevista dalla Lega Pro dopo tre partite a porte chiuse. La Carrarese ne ha già disputate due e domani, domenica 9 dicembre, disputerà la terza, ovvero l’ultima: una decisione dettata da una scelta soggettiva e tecnica perché, come aveva spiegato il prefetto già nell’incontro di martedì 4 dicembre, per questa gara sarebbe stato disponibile il campo del Pisa.
Nonostante le richieste della nostra amministrazione, la società ha optato per la partite a porte chiuse a Carrara, una decisione dettata da motivazioni irresponsabili in quanto mette a rischio il futuro della squadra e gli straordinari risultati fin qui conseguiti, che hanno fatto innamorare la città intera della formazione guidata da capitan Coralli.
Proprio per salvaguardare il cammino della squadra, il Sindaco si è assunto responsabilità importanti e rischi enormi dal punto di vista giudiziario, firmando due ordinanze di apertura in deroga per consentire ai tifosi di sostenere i loro beniamini. Un percorso che però dopo l’ultima settimana ha dovuto necessariamente interrompersi perché, alla luce dell’ultimo Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblico, è emersa la chiara contrarietà delle autorità presenti a ulteriori ordinanze in deroga per giocare a porte aperte, con il concreto rischio di un sequestro dell’impianto.
Per questo adesso la priorità è realizzare in tempi brevi gli interventi più urgenti per la sicurezza, ovvero la realizzazione della nuova uscita di sicurezza per la curva sud: per completarla, con collaudi e pratiche burocratiche del caso, ci vorranno ancora diverse settimane. Cosa che impone, a una società responsabile che ha a cuore davvero il futuro della squadra, l’obbligo morale di acconsentire a giocare ancora qualche partita lontano dallo Stadio comunale di Carrara.
Fonte: Comune di Carrara