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Pietro Leopoldo di Lorena e Santa Croce sull’Arno

san_rocco_santa_croce_sull_arno_vallini_2018_11_30 Nel 1765, a due anni dalla Rivoluzione delle 13 colonie inglesi contro l’Inghilterra, in Toscana, Pietro Leopoldo I° di Lorena, produsse riforme rivoluzionarie nella scia del pensiero illuminista, tanto da far riflettere gli storici se sia stato lui il padre della Toscana moderna. E’ una questione tutt’altro che pacifica. Secondo una corrente di pensiero prevale l’ipotesi che la nascita della Toscana moderna si debba datare con Cosimo I° de’ Medici e cioè con due secoli di anticipo. Infatti con Cosimo dei Medici ci fu l’unificazione del territorio regionale, superando la frammentazione del Medio Evo. Per la modernizzazione politica, sociale ed economica, della nostra regione, l’opera dei Lorena fu decisiva. Leopoldo I° migliorò la rete stradale, costruì opere pubbliche, stimolò le imprese artigiane, riformò le amministrazioni locali, stimolò e riformò le autonomie comunali, soppresse la pena di morte. C’è del vero in tutte e due le tesi. Per quanto riguarda il nostro Valdarno, l’azione di Pietro Leopoldo avviò un nuovo assetto amministrativo di molte comunità. Decine di piccoli comuni come Staffoli, Orentano, Galleno in Cerbaie, furono accorpati a Santa Croce e a Fucecchio. In Valdegola Cigoli, Montebicchieri, San Quintino ed altri, furono eliminati accorpandoli a San Miniato.

Il 24 Settembre 1774 Santa Croce sull’Arno conobbe in parte l’attuale assetto amministrativo con la DICHIARAZIONE DEL REGOLAMENTO CHE ORDINA LA NASCITA DELLA COMUNITA’ di SANTA CROCE. Questo non vuol dire che la comunità di Santa Croce, la cui storia data dal XIII secolo, sia nata per volere lorenese; ma piuttosto che fu riordinata e ristrutturata nei suoi confini, comprendendo Orentano, Staffoli, e le terre oltre Arno che resteranno santacrocesi fino ai primi del Novecento.thumbnail_Nuovo

Valerio Vallini

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