Striscione Arci, la risposta: "La paura mangia l'anima"
Al netto delle polemiche che il nostro striscione “+ cultura – paura” possa aver suscitato, vogliamo ribadire il significato del messaggio che abbiamo lanciato con grande consapevolezza e che vorremmo condividere con tutti attraverso le parole del nostro documento nazionale che sta accompagnando la campagna di tesseramento, esso ben rappresenta il senso del nostro agire e del nostro impegno!
"La paura domina il nostro tempo e lo rende cupo, nasconde la realtà.
Ti schiaccia sul presente e ti rende immobile, ti convince che niente può cambiare.
Ti rende più povero e più solo e chi la usa vuole decidere per te.
La paura è un macigno sulla società e sulla vita delle persone, ma sottrarsi è possibile.
E la cultura è uno strumento formidabile per farlo.
La cultura distingue le verità dalle bugie.
Infonde fiducia e dissipa l’odio.
Coltiva le passioni e promuove il confronto.
Diffonde uguaglianza e curiosità.
Illumina le città e anima i quartieri.
Produce benessere e crea occupazione.
Rafforza la democrazia e alimenta la partecipazione."
Parliamo di cultura e con essa non intendiamo riferirci ad un mero esercizio di sapere e di conoscenza, nessun intento offensivo nelle nostre parole. Parliamo di cultura come elemento fondante per il benessere delle persone e della comunità, come fattore aggregante per la tenuta della coesione sociale, della capacità di tenuta e sviluppo di un territorio.
I nostri circoli sono luoghi popolari in cui prima di ogni cosa viene la cultura della socialità, dello stare insieme, della partecipazione. Tutto questo, dal nostro punto di vista, è quello di cui ha bisogno un quartiere che esprime alcune complessità e che necessita a nostro avviso di una vera e propria rigenerazione. Noi in questo vogliamo fare la nostra parte, sporcandoci le mani, mettendoci il nostro impegno di donne e uomini che credono che solo prendendosi cura dell'altro, del nostro vicino, di chi ci passa accanto, nessuno escluso, possiamo rafforzare un’intera comunità, senza fare propaganda né giocare sulla pelle delle persone.
Fonte: Arci Valdera